Titolo originale | La mélodie |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Rachid Hami |
Attori | Kad Merad, Samir Guesmi, Alfred Renely, Jean-Luc Vincent, Tatiana Rojo Slimane Dazi, Mathieu Spinosi, Zakaria-Tayeb Lazab, Youssouf Gueye, Mouctar Diawara, Shirel Nataf, Anaïs Meiringer, Amine Chir. |
Uscita | giovedì 26 aprile 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Officine Ubu |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,23 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 maggio 2018
A contatto con l'entusiasmo di uno studente, un violinista disilluso ritrova la gioia della musica. In Italia al Box Office La mélodie ha incassato 308 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Simon è un violinista che al momento non ha ingaggi e accetta di tenere un corso sullo strumento a una classe di allievi di scuola media inferiore che vivono in condizioni socio ambientali non facili. L'inizio non è semplice perché i ragazzi sono provocatori e sembrano interessati solo a creare disturbo. Progressivamente però il loro interesse si concretizza e del gruppo entra anche a far parte Arnold uno studente di origine centroafricana che non ha mai conosciuto suo padre e che è particolarmente dotato per lo strumento. L'obiettivo della classe è arrivare al concerto di fine d'anno della Filarmonica di Parigi. Gli ostacoli non mancheranno.
Rachid Hami è entrato in contatto con Démos che è "un dispositivo di educazione musicale ed orchestrale a vocazione sociale, un progetto di democratizzazione culturale che si indirizza a bambini provenienti da quartieri particolari delle città o da zone rurali insufficientemente dotate di istituzioni culturali". Vanno quindi messe tra parentesi tutte le possibili obiezioni su 'luoghi' già visitati dal cinema.
Perché si può pensare a Les choristes - I ragazzi del coro e ritenere di essere di fronte a una rivisitazione aggiornata di quel soggetto. Non è così. Hami ci mette di fronte a un'esperienza che assomiglia a quella che Gustavo Dudamel ha portato avanti grazie all'iniziativa El Sistema in Venezuela (e che oggi Maduro sta iniziando ad affossare con il pretesto che il direttore d'orchestra 'fa politica').
Non siamo nel tormentato Paese dell'America Latina ma a Parigi. I giovanissimi allievi non sono campesinos ma della Ville Lumière conoscono la vista dei tetti che si può scorgere dalle terrazze all'ultimo piano dei casermoni di banlieu in cui crescono. Le dinamiche relazionali si nutrono di volgarità e di una superficialità apparentemente priva di luci in fondo al tunnel. Tutto questo non può che deprimere anche il docente e l'artista più motivato. Ma solo chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te, come canta Max Pezzali che, se fosse francese, potrebbe essere collocato dai ragazzini tra gli autori di musica 'classica' (ci mettono Cèline Dion).
Ma Simon non è così, non rinuncia subito (anche se la tentazione sarebbe forte). Forse perché si trova non davanti ma dietro a una finestra il piccolo Arnold intento a spiare le lezioni desiderando tanto quello strumento e quell'archetto che altri utilizzano come improvvisata spada. Dal talento che avverte in lui si sprigiona quella luce che i neon dell'aula non sempre garantiscono e che lo spinge a guardare oltre al degrado culturale in cui vivono coloro che ha davanti invitandolo ad entrare in case in cui apprendere a sua volta ciò che non conosce. Si può rimanere freddi dinanzi a un film come questo pensando alla 'solita storia' oppure farsi prendere anche dalla commozione vedendo, come accade nella realtà grazie a Démos, dei bambini svantaggiati appoggiare il loro futuro alla mentoniera di un violino.
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Dimentichiamo La Classe – Entre les murs di Laurent Cantet e anche il delizioso Les Choristes- I ragazzi del coro di Christophe Barratier. Questo La mélodie voleva essere forse un’unione tra i due, ma non ha né la veridicità del primo né la poesia del secondo. Fingendo di rivolgersi ad un pubblico di bambini (ma poi in sala è più facile trovarci [...] Vai alla recensione »
Il tema non è nuovo, perché di film in cui il riscatto degli ultimi avviene in ambito scolastico con una attività meno tradizionale rispetto a quelle che deriverebbe dallo studio delle materie tradizionali e sotto la guida di un insegnante diverso ed un po’ speciale, di tanto in tanto torna nelle cinematografie di diversi Paesi.
"La Mélodie" , presentato lo scorso anno fuori concorso al Festival del Cinema a Venezia, racconta la storia di un violinista disilluso che viene chiamato ad insegnare il violino in una scuola media in periferia. Qui gli alunni sono dei ragazzi poco disciplinati, appartenenti a famiglie economicamente sociali basse e poco acculturate e, pertanto, con cui è difficile rapportarsi. [...] Vai alla recensione »
La musica entra dentro di noi con l'effetto potentissimo di balsamo meraviglioso. Non c'è ricostituente, nemmeno il pallido Meritene, che possa per quanto debolmente, a lei paragonarsi. Certo la musica devi conoscerla, sempre di più, per amarla, è un linguaggio di una complessità pari a quella dell'essere umano.
Un film che emoziona con una tenerezza piuttosto rara, dei bravissimi attori molto verosimili, compresi i giovani studenti, e la musica, protagonista insieme a loro come esempio di arte che può avvicinare tutti. Commovente e poetica storia di formazione e riscatto che scalda il cuore. Ispirato al progetto francese Demos, che a sua volta si rifà al progetto El Sistema del venezuelano José [...] Vai alla recensione »
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Arial; color: #232323} Mi è piaciuto tantissimo, un film senza troppi fronzoli che è riuscito a conquistarmi con la sua semplicità! Credo che al giorno d'oggi dovrebbero esserci più film come questo: essenziale, efficace e ricco di buoni sentimenti.
Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima al Festival di Venezia e ne sono rimasta incantata.Una storia piena di dolcezza e speranza con dei giovani e bravissimi protagonisti che vi accompagneranno come emozione fino al finale.Impedibile.
Come spesso accade anche in questo caso il meglio lo danno i giovani protagonisti. Il resto è tutto già visto in meglio con altre pellicole (la musica del cuore, les choristes).
Non risiede sicuramente nell'originalità il pregio del film di Rachid Hami, ma non sempre è necessario sorprendere lo spettatore, sconcertarlo, per realizzare un bel film. A volte basta toccare le corde giuste, e "La Mélodie" ci riesce bene, certo spingendo assai sul pedale della commozione.
Come spesso accade anche in questo caso il meglio lo danno i giovani protagonisti. Il resto è tutto già visto in meglio con altre pellicole (la musica del cuore, les choristes).
HO VISTO QUESTO FILM ANCHE SE HO SOLO 6 ANNI E MEZZO PERCHE' SUONO IL VIOLINO . MI E' PIACIUTO MOLTO PERCHE CI SONO DEI BAMBINI CHE SUONANO IL VIOLINO DAVANTI A TUTTA LA CITTA' . PERO' CI SONO DEI BAMBINI STUPIDI CHE PERO' POI PRENDONO SUL SERIO LA MUSICA E IMPARANO A SUONARE BENE. E' COMMOVENTE PERCHE' C'E' UN BAMBINO ARNOLD CHE NON SA DOV'E' SUO PADRE CHE NON HA MAI CONOSCIUTO LUCKOTTIY (6 ANNI) [...] Vai alla recensione »
Penso che sia un film piacevole, mi ricordava un pò << Ti va di ballare? >> con Antonio Banderas ( voto 2,5 )
viste le critiche entusiaste mi aspettavo un film poetico e coinvolgente, insomma una specie di Le Coristes, invece è un film scontatissimo, banale, lento, noioso.
Sembrerà strano che nel paese di Charlie Hebdo e del Bataclan si moltiplichino i registi di radici islamiche che promuovono un'integrazione costruita a suon di cultura occidentale. Eppure è così, e anche se non tutti i loro film arrivano in Italia ce lo ricorda ora "La melodie" di Rachid Hami, un esordiente fuggito nel '93, a otto anni, dall'Algeria della guerra civile e delle stragi.
Gli stilemi del classico film di formazione e riscatto ci sono tutti. La mélodie racconta infatti la storia del violinista Simon che, rimasto disoccupato, accetta con scarsissima convinzione di tenere un corso del suo strumento a una classe di turbolenti allievi della scuola media di una banlieu parigina, con l'obiettivo di partecipare al saggio di fine anno con la Filarmonica della città.
Alcuni ragazzini salgono sui tetti di un grande palazzo nelle banlieue parigine con i loro violini che suonano lontano da orecchie indiscrete e intolleranti. E con la musica sembrano toccare il cielo, elevandosi di colpo da una condizione ereditaria che li squalifica senza motivo in una dimensione marginale, quella di francesi di seconda e terza generazione, quella di chi guarda la Tour Eiffel da lontano. [...] Vai alla recensione »
Un celebre violinista, Simon, disilluso e ormai senza ingaggi, accetta malvolentieri di insegnare musica ai bambini di una scuola media nella periferia parigina. Tra questi c'è il goffo e timido Arnold, dotato però di un grande talento naturale: e sarà proprio grazie a lui, e all'energia del resto della classe, che il professore riscoprirà la gioia della musica, le ragioni di quell'antica passione, [...] Vai alla recensione »
Ennesimo, ma non inutile film sul valore (ahinoi ipotetico) della scuola e/o dei maestri illuminati nella vitale azione di contrasto alla ghettizzazione delle periferie abbandonate e degradate, «La mélodie»" è un film di buona fattura fatalmente destinato alle proiezioni da dibattito educativo. Impreziosito dall'interpretazione del protagonista Simon eseguita da un attore francese multiuso come Kad [...] Vai alla recensione »
Monarchia repubblicana sotto i due Napoleoni e sotto la Quinta Repubblica, la Francia ha mantenuto un'eredità giacobina più di tutte le altre: la scuola. Il cinema continua a raccontarla lungo i decenni: una volta la criticava come strumento di classe (sociale), negli ultimi decenni ne difende la capacità d'integrazione. E' infatti la lingua il primo passo per rendere il non francese un citoyen.
La melodie racconta una storia semplice. Un violinista senza lavoro si ricicla come insegnante di musica in una scuola della banlieue parigina (il XIX arrondissement) abitata da una popolazione multietnica che, pur inserita, resta ai margini. Per di più la classe cui è assegnato è composta da studenti difficili, con qualche problema psicologico, famigliare o caratteriale da recuperare.
Il maestro, l'allievo, la melodia. Ci mettono mesi e mesi i ragazzini turbolenti, rissosi, maleducati, maneschi, di una scuola multietnica di periferia parigina per scoprire la musica, un curioso pezzo di legno con mentoniera detto violino e la strana soddisfazione di riuscire a muovere incerti le dita per un movimento dalla "Sheherazade" di Rimsky-Korsakov.
È certo toccante il dramma dell'esordiente Rachid Hami, anche se non brilla per originalità. Il rassegnato musicista Simon (quasi irriconoscibile Kad Merad rapato a zero) accetta di tenere un corso di violino in una scuola della banlieu parigina. I ragazzi, gran parte di colore, sono ribelli, ma lentamente la musica li raddrizza. Riuscirà il maestro a portare quella classe burrascosa al concerto di [...] Vai alla recensione »
I film dove un insegnante arriva in una scuola difficile (vedi Les choristes) e blandisce con la musica gli animi ribelli sono sempre a rischio di lezioncina morale semplificata. La mélodie racconta come Simon, violinista disoccupato, accetti di tenere un corso in una scuola media di ragazzini di categoria sociale svantaggiata, refrattari a ogni apprendimento.