maurizio.meres
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domenica 21 gennaio 2018
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un grande attore per interpretare un grande uomo
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Un film storico è sempre interessante da vedere in quanto ci ricorda che esiste nella cultura di una persona il sapere,in questo caso diventa importantissimo conoscere i fatti,soprattutto per le nuove generazioni che l'Europa nella seconda guerra mondiale era vicino al baratro più completo ma non per la distruzione di tutto che effettivamente è avvenuta,ma per il proseguo della specie umana quasi condannata ad una chiusura dittatoriale con restrizioni inimmaginabili e con la più completa ignoranza ed incompetenza mentale,dove duemila anni di storia sarebbero stati cancellati.
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Un film storico è sempre interessante da vedere in quanto ci ricorda che esiste nella cultura di una persona il sapere,in questo caso diventa importantissimo conoscere i fatti,soprattutto per le nuove generazioni che l'Europa nella seconda guerra mondiale era vicino al baratro più completo ma non per la distruzione di tutto che effettivamente è avvenuta,ma per il proseguo della specie umana quasi condannata ad una chiusura dittatoriale con restrizioni inimmaginabili e con la più completa ignoranza ed incompetenza mentale,dove duemila anni di storia sarebbero stati cancellati.
Il film è l'ennesimo tributo alla grandissima figura di Winston Churchill,un momento importantissimo della sua ascesa,quando l'uomo politico si prese tutte le responsabilità per combattere e non sottomettersi all'egemonia nazista ormai inarrestabile macchina da guerra è destinata alla conquista di tutta l'Europa, la decisione di non trattare con Hitler influenzò tutto il proseguo della guerra,ottimamente girato con grande accuratezza e senza trascurare i particolari dell'epoca,luci e ombre rispecchiano in pieno il momento storico,il bravissimo regista Inglese Joe Wright si sofferma su quella manciata di giorni dove la presenza e soprattutto la forza decisionale dell'ascesa e al controllo politico di Churchill,rimarcando con piena efficacia tutte le sue parole di spronò di coraggio e di grande patriottismo.
L'interpretazione di Gary Oldman merita un riconoscimento unanime di tutti cinefili,perché stiamo parlando di una interpretazione completa sotto il profilo professionale,essere mentalmente veramente il personaggio che si sta interpretando,entrare nei suoi stati d'animo,studiare il personaggio nella sua più profonda personalità,truccato splendidamente da Kazuhiro Tsuji,tanto da renderlo quasi vero,così come tutti gli altri attori entrati con disinvoltura nei vari personaggi,la moglie e re Giorgio.
Film da vedere.
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flaw54
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domenica 21 gennaio 2018
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one man show
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Gary Oldman domina. Il film è lui: incarna un Churchill in divano tra certezze e paure, talvolta al limite della macchietta, ma capace di riscattarsi nel finale fino a diventare il vero e proprio eroe della resistenza contro la follia hitleriana. Film cupo fatto di sguardi e di parole che si svolge interamente sotto terra in corridoi stretti e fumosi a rappresentare la vicina sconfitta del mondo democratico. Due scene molto belle: l' incontro con i cittadini in metropolitana e il discorso finale in Parlamento con lo storico " Non ci arrenderemo mai!". La storia lo punirà con la sconfitta elettorale dopo la guerra, ma lo tramanderà per sempre come un'icona della resistenza .
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Gary Oldman domina. Il film è lui: incarna un Churchill in divano tra certezze e paure, talvolta al limite della macchietta, ma capace di riscattarsi nel finale fino a diventare il vero e proprio eroe della resistenza contro la follia hitleriana. Film cupo fatto di sguardi e di parole che si svolge interamente sotto terra in corridoi stretti e fumosi a rappresentare la vicina sconfitta del mondo democratico. Due scene molto belle: l' incontro con i cittadini in metropolitana e il discorso finale in Parlamento con lo storico " Non ci arrenderemo mai!". La storia lo punirà con la sconfitta elettorale dopo la guerra, ma lo tramanderà per sempre come un'icona della resistenza . Accanto ad un Oldman debordante talvolta anche narcisistico una Thomas ridotta ad un ruolo di comparsa e quasi irriconoscibile nella sua eccessiva magrezza e in un volto che, spero per decisione dei truccatori, appare segnato in modo inesorabile dall'età. Film tosto, talora pesante, ma che merita di essere visto.
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udiego
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sabato 20 gennaio 2018
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l'ora della riscossa
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E' il 1940, l'Europa è sull'orlo del tracollo, Hitler sembra ormai vicino a dare il colpo di grazia al vecchio continente. Dopo la caduta del Belgio e con la Francia ormai in ginocchio, la Gran Bretagna decide di non stare a guardare; la camera dei lord chiede le dimissioni del primo ministro Chamberlain, accusato di essere passivo e poco efficace nel contrastare le folli politiche espansionistiche del Fuhrer. A succedergli, nonostante i timori del Re e della maggioranza del parlamento di sua maestà, sarà Winston Churchill.
Joe Wright, già regista di film come "Espiazione" ed "Orgoglio e Pregiudizio", porta sul grande schermo per l'ennesima volta (ormai non si contano più) la storia di Winston Churchill, da molti ricordato come l'uomo che sconfisse Hitler.
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E' il 1940, l'Europa è sull'orlo del tracollo, Hitler sembra ormai vicino a dare il colpo di grazia al vecchio continente. Dopo la caduta del Belgio e con la Francia ormai in ginocchio, la Gran Bretagna decide di non stare a guardare; la camera dei lord chiede le dimissioni del primo ministro Chamberlain, accusato di essere passivo e poco efficace nel contrastare le folli politiche espansionistiche del Fuhrer. A succedergli, nonostante i timori del Re e della maggioranza del parlamento di sua maestà, sarà Winston Churchill.
Joe Wright, già regista di film come "Espiazione" ed "Orgoglio e Pregiudizio", porta sul grande schermo per l'ennesima volta (ormai non si contano più) la storia di Winston Churchill, da molti ricordato come l'uomo che sconfisse Hitler. Sinceramente le perplessità nell'approcciarsi ad un'opera su un personaggio già propinato in tutte le salse nel mondo della settima arte erano alte. Perplessità che vengono tutte spazzate via durante la visione del film. Wright centra tutto il suo lavoro sul personaggio Churchill e uno strabiliante Gary Oldman lo fa suo, lo calza come un guanto della misura perfetta e ci regala due ore di cinema di altissimo livello. Nulla viene lasciato al caso, regia e sceneggiatura sono costruite in maniera armonica e del tutto concepite per valorizzare il personaggio. Churchill è un burbero, antipatico e prepotente genio ed ogni fotogramma, ogni inquadratura ed ogni sua battuta non mancano di ricordarcelo. Sotto ad un trucco meticoloso ed efficace Gary Oldman si esprime al meglio in una delle sue migliori performance. L'attore britannico riesce a dare tale vigore e credibilità al suo personaggio che il pubblico non può fare altro che rimanerne ammaliato per tutta la durata del film. Anche i personaggi secondari sono costruiti attorno a Churchill, con una deliziosa Krsitin Scott Thomas, nei panni della moglie di Churchill, a mostrarci il lato più umano del primo ministro, e Lily James, nel ruolo della segretaria personale di Winston, a suo agio in un personaggio dolce ed impacciato, che rappresenta fino in fondo il sentimento di timore ed inquietudine ma anche di ammirazione che prova chi gli sta vicino. L'ora più buia è, come si dice in questi casi, un film perfetto per valorizzare le capacità degli attori. Ed anche in questo caso, come in altre circostanze, Wright mostra di essere un regista capace di costruire opere di questo genere. Buona visione!
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fabian
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sabato 20 gennaio 2018
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dall'altra parte del bicchiere
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" The darkest hour "
Film di ricostruzione storica che ti trasporta indietro nel tempo. I ritmi vengono scanditi dal calendario che introdurrà agli eventi. Il ritmo che da adagio passa a lento e poi a brillante e coinvolgente, lascia che l' elevatezza recitativa degli attori trasmetta allo spettatore la drammaticità dei momenti vissuti in quei giorni. Provoca reazioni emotive portandoti a viverle dal punto di vista di un uomo di un'elevata statura culturale e dotato di un coraggio straordinario per fronteggiare una causa persa. Così giustifico ed apprezzo il taglio a tratti da opera drammatico teatrale di alcune scene: colto dal punto di vista di un essere umano che nasconde nella non sobrietà la paura è l'odio verso il nemico della libertà.
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" The darkest hour "
Film di ricostruzione storica che ti trasporta indietro nel tempo. I ritmi vengono scanditi dal calendario che introdurrà agli eventi. Il ritmo che da adagio passa a lento e poi a brillante e coinvolgente, lascia che l' elevatezza recitativa degli attori trasmetta allo spettatore la drammaticità dei momenti vissuti in quei giorni. Provoca reazioni emotive portandoti a viverle dal punto di vista di un uomo di un'elevata statura culturale e dotato di un coraggio straordinario per fronteggiare una causa persa. Così giustifico ed apprezzo il taglio a tratti da opera drammatico teatrale di alcune scene: colto dal punto di vista di un essere umano che nasconde nella non sobrietà la paura è l'odio verso il nemico della libertà. Ma lucido e determinato a voler combattere con testardagine per la sopravvivenza dei popoli liberi, custodi delle loro terre pronti a difenderle senza mai arrendersi. Analisi del tutto personale: Chiaramente l'ho apprezzato grazie anche al fatto che ho visto Dunkirk di recents. E credo lo andrò a rivedere martedì prossimo in original sound. Spero tu avrai occasione di vederlo.
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gustibus
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venerdì 19 gennaio 2018
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un churchill seducente
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Il film non e'nemmeno la biografia di CHURCHILL,nei cinque anni dal 1940 al 1945 e'stato primo ministro inglese nel momento piu'brutto per l'Europa e l'Inghilterra stessa.Il racconto rievoca e anticipa quello che poi sara' il film di Nolan "Dunkirk"L'ora piu'buia e'stata arrendersi o combattere i tedeschi fino alla morte.Alla fine convincera'per la seconda opzione,convincendo l,opposizione e tutti i suoi nemici politici che volevano un accordo di resa.Si puo'discutere perche'il tutto e'basato su fatti reali.Molto merito va a Gary Oldman che quasi irriconoscibile interpreta Winston in maniera innecepibile.Niente battaglie,ma solo un racconto sul personaggio di quei giorni.
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Il film non e'nemmeno la biografia di CHURCHILL,nei cinque anni dal 1940 al 1945 e'stato primo ministro inglese nel momento piu'brutto per l'Europa e l'Inghilterra stessa.Il racconto rievoca e anticipa quello che poi sara' il film di Nolan "Dunkirk"L'ora piu'buia e'stata arrendersi o combattere i tedeschi fino alla morte.Alla fine convincera'per la seconda opzione,convincendo l,opposizione e tutti i suoi nemici politici che volevano un accordo di resa.Si puo'discutere perche'il tutto e'basato su fatti reali.Molto merito va a Gary Oldman che quasi irriconoscibile interpreta Winston in maniera innecepibile.Niente battaglie,ma solo un racconto sul personaggio di quei giorni.Non si dorme!Anzi appassiona e coinvolge sempre piu'nelle due ore abbondanti di film.Ce'un tre minuti che hanno meritato la quarta stella di recensione.Quando il primo ministro prende la metropolitana in mezzo alla gente comune per sentire cosa pensava della resa inglese.E'un momento straordinario del film.Alla fine scende per andare in Parlamento con la folla che urlava "never"mai!mai!arrendersi.Da vedere!
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freerider
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venerdì 19 gennaio 2018
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il sentimento della storia
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Joe Wright ha il dono dell’equilibrio, il suo è cinema di qualità che non mira a sbancare ma che rimane anche assolutamente accessibile. Di nobile ispirazione storico-letteraria e molto accurato nella ricostruzione d’ambiente evita però il calligrafismo e tiene a bada la retorica, sebbene sappia rispecchiare con efficacia il sentimento collettivo di partecipazione a quelli che sono stati tra i momenti storici più drammatici del secolo scorso. Non useremo il termine “classico”, che spesso cela un inespresso biasimo per non aver osato più della correttezza, perché Wright sa mettere misura ma anche personalità nella narrazione, preferendo usare un dettaglio oggettistico, uno stacco di montaggio, un movimento di macchina per accendere una scena piuttosto che sfruttare formule già collaudate a impatto sicuro.
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Joe Wright ha il dono dell’equilibrio, il suo è cinema di qualità che non mira a sbancare ma che rimane anche assolutamente accessibile. Di nobile ispirazione storico-letteraria e molto accurato nella ricostruzione d’ambiente evita però il calligrafismo e tiene a bada la retorica, sebbene sappia rispecchiare con efficacia il sentimento collettivo di partecipazione a quelli che sono stati tra i momenti storici più drammatici del secolo scorso. Non useremo il termine “classico”, che spesso cela un inespresso biasimo per non aver osato più della correttezza, perché Wright sa mettere misura ma anche personalità nella narrazione, preferendo usare un dettaglio oggettistico, uno stacco di montaggio, un movimento di macchina per accendere una scena piuttosto che sfruttare formule già collaudate a impatto sicuro. “The darkest hour” riprende la collocazione temporale dell’ottimo “Espiazione” individuando nell’evacuazione delle truppe inglesi da Dunkirk la prima questione militare e politica che il neo primo ministro Winston Churchill fu chiamato a risolvere. Rimanendo nel medesimo contesto storico può avere senso il confronto con altre due recenti pellicole, differenti però per impostazione: Joe Wright non ha né l’ossessione modernista di Christopher Nolan per la scomposizione temporale e per certo formalismo spettacolare un po’ fine a se’ stesso (“Dunkirk”), nè la convenzionalità familiare, elegante ma un po’ stantìa, di Tom Hooper (“Il discorso del re”). Il Churchill che nasce dalla mimetica interpretazione di Gary Oldman è invece un personaggio concreto, vivo e anche molto fisico: fuma, beve, ansima, si appoggia al bastone, cambia idea sulle situazioni. Attorno a lui i londinesi proseguono la vita di sempre nonostante la minaccia della guerra, il regista non se li dimentica e riesce a farli sentire presenti nella loro dignità di cittadini qualunque, perchè la storia non sia solo quella di un uomo di stato ma anche quella di una nazione e di un popolo. Non è facile, oggi, calarsi nel clima di un tempo in cui la pace non era né un’abitudine consolidata né un dogma bensì un’opzione, un’alternativa alla tragica eventualità della guerra, coi suoi pro e i suoi contro, un tempo in cui princìpi come quello della difesa della patria ad ogni costo non erano ancora stati messi in discussione, come sarebbe avvenuto anni dopo il termine del conflitto in conseguenza della duratura e confortante prospettiva di pace e stabilità che seguì per l’Europa. L’enfasi oratoria di alcuni passaggi è dunque autentica oltre che funzionale e capace di suggestione, e (forse con l’eccezione della scena un po’ indulgente della metropolitana) comunque ben governata da una mano ferma che sa quando è il caso di fermarsi e non eccedere.
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ninopellino
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giovedì 18 gennaio 2018
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magistrale interpretazione dell'attore gary oldman
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Nel vedere questo film, ho trovato davvero magistrale l'intepretazione dell'attore Gary Oldman nel ruolo dello storico primo Ministro Churchill della Gran Bretagna durante il difficile periodo degli anni '40, caratterizzato dall'avanzata in Europa delle truppe tedesche per il dominio assoluto sul Continente. Mi ha entusiasmato la sua capacità e la sua costante determinazione nel trasmettere al proprio popolo l'amore per la Patria, spingendolo fino alla fine verso l'ardua lotta per la resistenza nei riguardi dell'ingombente egemonia della Germania. Due ore di pura classe intepretativa per ricordare un periodo difficile e per far apprezzare alle nuove generazioni il carisma di un grande uomo politico che è stato capace di risollevare caratterialmente un intero popolo spingendolo verso i valori della solidarietà, dell'unione, nonché verso il forte impegno di lottare per la propria indipendenza.
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Nel vedere questo film, ho trovato davvero magistrale l'intepretazione dell'attore Gary Oldman nel ruolo dello storico primo Ministro Churchill della Gran Bretagna durante il difficile periodo degli anni '40, caratterizzato dall'avanzata in Europa delle truppe tedesche per il dominio assoluto sul Continente. Mi ha entusiasmato la sua capacità e la sua costante determinazione nel trasmettere al proprio popolo l'amore per la Patria, spingendolo fino alla fine verso l'ardua lotta per la resistenza nei riguardi dell'ingombente egemonia della Germania. Due ore di pura classe intepretativa per ricordare un periodo difficile e per far apprezzare alle nuove generazioni il carisma di un grande uomo politico che è stato capace di risollevare caratterialmente un intero popolo spingendolo verso i valori della solidarietà, dell'unione, nonché verso il forte impegno di lottare per la propria indipendenza.
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