eugen
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martedì 21 marzo 2023
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notevolissmo film su churchill e non solo
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"Darkest Hour"(Joe Wright, scritto da Anthony Mc Carten, 2017(racconta della nomina a Premier del leader conservatore(ma con apertura in campo sociale inedite nel partitto dei"Tories")nel 1940 quando la Gran Bretagna si trova di fronte alla guerra e non sa come reagire all'avanzata dei nazisti in Europa, con la quasi invasione della Francia e la diretta minaccia alla GB stessa. Churchill, reduce dal disastro a Gallipoli in Turchia in occasione della Prima Guerra Mondiale, e'attaccato da molti, anche nel suo stesso partito e non sa bene come comportarsi, allñ'inizio(situazione catastrofica e pericolosa, in quanto ogni parola puo'essere fraintesa e comportare conseguenze), poi decide, anche su consiglio dlella moglie di rivolgersi al popolo(la sua breve frequenza della me'tro) e quindi, decide di affrontare il Congresso senza alcuna remora.
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"Darkest Hour"(Joe Wright, scritto da Anthony Mc Carten, 2017(racconta della nomina a Premier del leader conservatore(ma con apertura in campo sociale inedite nel partitto dei"Tories")nel 1940 quando la Gran Bretagna si trova di fronte alla guerra e non sa come reagire all'avanzata dei nazisti in Europa, con la quasi invasione della Francia e la diretta minaccia alla GB stessa. Churchill, reduce dal disastro a Gallipoli in Turchia in occasione della Prima Guerra Mondiale, e'attaccato da molti, anche nel suo stesso partito e non sa bene come comportarsi, allñ'inizio(situazione catastrofica e pericolosa, in quanto ogni parola puo'essere fraintesa e comportare conseguenze), poi decide, anche su consiglio dlella moglie di rivolgersi al popolo(la sua breve frequenza della me'tro) e quindi, decide di affrontare il Congresso senza alcuna remora. Decisamente un film che riesce a caratterizzare le complessa psicologia di Churchill, personaggio geniale, anche come storico, in una chiave assolutamente oriiginale, sfuggendo a ncensamente retoirici, riuscendo a ca ratterizzare sir Winston anche nelle sue debolezze e paure, senza le quali(o meglio atrtraverso il loro superamento)nasce altro, ossia appunto la capacita'di resistere , di affermare un progetto politico8e in questo caso anche miliare)coernete e di successo., Gary Oldman e'iruscito nell'impresa, ma al tempo stesso anche tutte/i le/gli altre/i intepreti concorrono alla riusicta dell'impresa stessa, dove Krysti Scott Thomas, Lily James e Ronald Pickup spiccano senz'altro. Eugen
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luca scialo
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martedì 30 agosto 2022
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pittoresco racconto su wiston churchill
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Joe Wright ci racconta l'operato di Wiston Churchill, in un momento difficile per la Gran Bretagna: la prima fase della Seconda guerra mondiale. Quando l'Europa stava cadendo ai piedi di Hitler e gli americani non davano ancora il loro supporto (che arriverà solo dopo l'attacco di Pearl Harbor). Churchill dovette combattere anche con il proprio fronte interno riguardo il contrastare o meno i nazisti. Ma alla fine seguì il volere del popolo. La pellicola punta molto sulla caratterizzazione del personaggio, sfruttando la bravura di Gary Oldman. Ambientazioni cupe ben raffigurano il periodo cupo per i britannici. Molto particolare la scena sulla metropolitana. Il film si ferma dove la storia comincerà.
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nicolo scialfa
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venerdì 27 dicembre 2019
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un buon film in un’ora buia…
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10 maggio 1940 Winston Churchill viene nominato Primo ministro dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, accusato di aver tenuto una linea troppo morbida nei confronti di Hitler. Le forze naziste occupano l’Europa occidentale, la Gran Bretagna regge da sola il peso della guerra. Giorgio VI non vede di buon occhio Winston Churchill, uomo scomodo e dal carattere brusco, con un passato discusso per le sue scelte durissime (Gallipoli). Attaccato anche all’interno del suo partito che, dopo la disfatta francese e belga, vorrebbe la trattativa con la Germania, Churchill sceglie coraggiosamente di continuare a combattere sino al famoso discorso al popolo inglese:”Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e gli oceani; combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria.
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10 maggio 1940 Winston Churchill viene nominato Primo ministro dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, accusato di aver tenuto una linea troppo morbida nei confronti di Hitler. Le forze naziste occupano l’Europa occidentale, la Gran Bretagna regge da sola il peso della guerra. Giorgio VI non vede di buon occhio Winston Churchill, uomo scomodo e dal carattere brusco, con un passato discusso per le sue scelte durissime (Gallipoli). Attaccato anche all’interno del suo partito che, dopo la disfatta francese e belga, vorrebbe la trattativa con la Germania, Churchill sceglie coraggiosamente di continuare a combattere sino al famoso discorso al popolo inglese:”Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e gli oceani; combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria. Difenderemo la nostra isola qualunque possa esserne il costo. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sui luoghi di sbarco, nei campi, nelle strade e nelle montagne. Non ci arrenderemo mai, e persino se – ciò che io non credo neanche per un momento – questa isola od una larga parte di essa fossero asservite ed affamate, in quel caso il nostro Impero, oltre i mari, armato e vigilato dalla Flotta britannica, condurrà avanti la lotta sinché, quando Dio voglia, il Nuovo Mondo, con tutte le sue risorse e la sua potenza, non venga avanti alla liberazione ed al salvataggio del Vecchio Mondo”.
Gary Oldman ben calato nella parte di Churchill, prova obbligata dei grandi come Richard Burton, Albert Finney, Michael Gambon, Timothy Spall, Viktor Stanitsyn (ben quattro volte), John Lithgow, Brian Cox, per citare soltanto alcuni. Sigaro, whisky, panciotto, voce tonante… tentazione forte per ogni attore, rito di passaggio pericoloso. Kristin Scott Thomas convincente. Per il ruolo di Neville Chamberlain era stato scelto John Hurt, ma, a causa delle cure per il tumore al pancreas che non gli permettevano di recitare, venne sostituito da Ronald Pickup. Hurt morirà poi nel gennaio 2017.
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brata
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martedì 3 dicembre 2019
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non ci arrenderemo mai
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Un bel film, molto curato nei particolari dove la recitazione di Oldman è perfetta, senza esagerare e per questo motivo molto credibile.
Da vedere
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elgatoloco
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lunedì 2 settembre 2019
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eccelso
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Questo"Darkest Hour"(2017, Joe Wright)è film veramente eccelso; perfetta la sceneggitura di Anthony Mc Carter, che si rifà alla storiografia e alle ibografie su Churchill, ma anche alle tante opere che Chrichill, uomo di Stato ma anche storiografo(pur se diceva di non considerarsi tale), autore di un'opera monumentla sulla seconda guerra mondiale, di cui fu protagpnista per il grande merito di aver esortato la Gran Bretagna a resistere, proprio anche in senso bellico, all'invasione nazista(che, dopo l'Anschluss dell'Austria, la Polonia, l''allora Cecoslovacchia, il Belgio, l'Olanda, la Francia ridotta al regime di Vichy e altro-.Norvegia ma anche l'attacco all'URSS- avrebbe segnato la nazificazione concentrazionaria di tutta l'Europa e probabilmente del mondo), facendo in modo, tra l'altro, di indurre gli USA ad intervenire, aprendo poi il secondo fronte.
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Questo"Darkest Hour"(2017, Joe Wright)è film veramente eccelso; perfetta la sceneggitura di Anthony Mc Carter, che si rifà alla storiografia e alle ibografie su Churchill, ma anche alle tante opere che Chrichill, uomo di Stato ma anche storiografo(pur se diceva di non considerarsi tale), autore di un'opera monumentla sulla seconda guerra mondiale, di cui fu protagpnista per il grande merito di aver esortato la Gran Bretagna a resistere, proprio anche in senso bellico, all'invasione nazista(che, dopo l'Anschluss dell'Austria, la Polonia, l''allora Cecoslovacchia, il Belgio, l'Olanda, la Francia ridotta al regime di Vichy e altro-.Norvegia ma anche l'attacco all'URSS- avrebbe segnato la nazificazione concentrazionaria di tutta l'Europa e probabilmente del mondo), facendo in modo, tra l'altro, di indurre gli USA ad intervenire, aprendo poi il secondo fronte. Pur essendo aristocratico di nascita e anzi di "notevole aristocrazia", per esprimersi(ovviamente senza crederci, credo si sappia come la mia pochezza la pensa...), Churchill era anti-convenzionale, non credeva al galateo aristocratico conclamato e ciò nel film emerge, quando si mostra, all'inizio ma anche poi nel corso"avanzato"del film come il suo partito conservatore gli preferisse o il dimissionario Chamberlain, ormai condannato dalla malattia e dall'età, ma anche alcuni avversari inetti quanto incapaci e come invece sir Winston fosse capace, anche in métro, di rapportarsi senza problemi al popolo... Straordinario l'interprete.chiave, il protagonista Gary Oldman, una volta tanto tanti premi più che meritati, con la particolarità(che chi scrive saluta particolarmente che il re(Giorgio VI°)sia interpretato da UN ATTORE PALESAMENTE DI ORGINI EBRAICHE COME bEN mENDELSOHN. fINALMENTE, VIENE DA DIRE, IN QUANTO FINO A NON MOLTO TEMPO FA CIò SAREBBE STATO IMPENSABILE, CONSIDERANDO LE PIù CHE PROBABLI PROTESTE DI GRUPPI MONARCHICI MA ANCHE DI CRISTIANESIMO INTEGRALISTA. eL gATO
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great steven
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lunedì 29 aprile 2019
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fuori dall'oscurità di un incombente disfatta.
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L'ORA Più BUIA (UK, 2017) diretto da JOE WRIGHT. Interpretato da GARY OLDMAN, KRISTIN SCOTT THOMAS, LILY JAMES, STEPHEN DILLANE, BEN MENDELSOHN, RONALD PICKUP, NICHOLAS JONES, RICHARD LUMSDEN, JEREMY CHILD, SAMUEL WEST
Gran Bretagna, 1940. È una stagione cupa quella che si annuncia in Europa, a causa delle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler e dell’avanzata militare a dir poco brutale della Germania nazionalsocialista. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l’esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkerque. Dopo l’invasione della Norvegia e l’evidente disprezzo della Germania nei confronti dei patti sottoscritti con le nazioni europee, la Camera chiede a gran voce le dimissioni del pavido Primo Ministro Neville Chamberlain, incapace di gestire l’emergenza e di guidare un governo di larghe intese.
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L'ORA Più BUIA (UK, 2017) diretto da JOE WRIGHT. Interpretato da GARY OLDMAN, KRISTIN SCOTT THOMAS, LILY JAMES, STEPHEN DILLANE, BEN MENDELSOHN, RONALD PICKUP, NICHOLAS JONES, RICHARD LUMSDEN, JEREMY CHILD, SAMUEL WEST
Gran Bretagna, 1940. È una stagione cupa quella che si annuncia in Europa, a causa delle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler e dell’avanzata militare a dir poco brutale della Germania nazionalsocialista. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l’esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkerque. Dopo l’invasione della Norvegia e l’evidente disprezzo della Germania nei confronti dei patti sottoscritti con le nazioni europee, la Camera chiede a gran voce le dimissioni del pavido Primo Ministro Neville Chamberlain, incapace di gestire l’emergenza e di guidare un governo di larghe intese. A rimpiazzarlo giunge Winston Churchill, con buona pace del Re Giorgio VI e del Partito Conservatore che lo designa per soddisfare i Laburisti. Ignorando con determinazione gli stolti vicini e deciso a resistere al nemico lontano, Churchill prende il comando del Paese e lo guida a suon di parole fuori dall’"ora più buia" e verso la vittoria che sa costruire poco a poco per il bene dei cittadini che governa e ama. Necessitavamo di un altro film su Winston Churchill? Probabilmente no, ma davanti alla stupefacente performance di G. Oldman The Darkest Hour è il benvenuto. L’Homburg di feltro, lo spropositato sigaro, il panciotto, la voce grassa, il corpo goffo, l’immancabile whisky alla mano e il "mumbling" permanente lo rendono una sfida irresistibile per qualunque interprete. Per non parlare del trucco, poi, premiato con l’Oscar insieme all’interpretazione al miglior attore protagonista, che permette ad Oldman di assomigliare al politicante britannico, futuro Premio Nobel per la Letteratura, con strabiliante aderenza! Dimostrano un accento veridico, anche in funzione di elevare (non enfatizzare) la voce britannica, i discorsi del suo personaggio in merito alla situazione che il Regno Unito stava allora attraversando: la minaccia dell’invasione tedesca, lo spostamento di 300.000 da Calais a Dunkerque, il dissenso pressoché univoco (ma non imperituro) del Parlamento a screditare ogni singola mossa governativa di Winston, la diffidenza iniziale di Re Giorgio poiché nemmeno lui riusciva a inquadrarlo sotto una buona luce, il rifiuto ostinato di piegarsi ai negoziati di pace con Italia e Germania perché ciò avrebbe significato un ammorbidimento imperdonabile delle condizioni cui sarebbe seguita una sottomissione terrificante, alla quale il capo del governo seppe preferire una strenua lotta con tutto il dispiegamento delle forze a disposizione finché ogni singolo soldato non si fosse ritrovato a giacere al suolo soffocato nel suo medesimo sangue. L’attore inglese dipinge efficacemente Churchill come un uomo dotato di qualità eccezionali non in virtù di una personalità fuori dal comune o di un particolare genio, ma grazie al senso pratico sviluppatissimo, alla capacità di dialogare col popolo (memorabile la sequenza in cui, vestito da uomo borghese qualunque, sale sulla metropolitana e parla coi cittadini di Londra) soddisfacendone i bisogni soprattutto nei periodi critici e alla dignità del combattente che imperversa nella battaglia senza arrendersi se non quando ha già fornito il meglio di sé. La sceneggiatura di Anthony McCarthy non perde un colpo nell’eliminare la retorica dal messaggio educativo che il film trasmette con ottima trasparenza e al tempo stesso lancia un severissimo monito tanto ai nazionalismi cocciuti e insensati quanto alle facili politiche di negoziazione che contrattano la pace pagando prezzi vergognosi. Ingegnoso anche il mondo con cui viene rappresentato il gabinetto di guerra: un coacervo di riunioni sotterranee in un bunker super-attrezzato dove occorre, per accedervi, uno speciale lasciapassare, i cui raduni hanno come scopo decisioni di vitale importanza sull’organizzazione delle truppe e il contrasto agli avversari bellici che sembrano avanzare di ora in ora, forti di un esercito che appare imbattibile, ma in realtà affrontabile non solo con aerei, navi e carri armati, ma pure mediante l’uso di coerenza, compartecipazione, unione determinante, avvedutezza e resistenza a oltranza. Accanto allo strepitoso protagonista che s’è ampiamente meritato il suo altissimo riconoscimento, si muovono Thomas nei panni della moglie paziente che lo vede cambiare e ritrova il Winston di quando s’erano conosciuti da giovani (lo vede passare da un comportamento scorbutico e irritato alla gentilezza risoluta), James nel ruolo della signorina Layton, dattilografa che vince la propria ritrosia nel trasformarsi in insostituibile alleata del Primo Ministro quando batte a macchina i suoi prodigiosi discorsi, Dillane nelle vesti dell’antipatico visconte Halifax, designato inizialmente dalla Camera dei Lords come possibile alternativa a Churchill nella guida della nazione e che vede Churchill con costante disprezzo, e Mendelsohn che fa Giorgio VI (padre della futura regina Elisabetta II) sottolineandone il piglio un po’ aggressivo, ma anche la concretezza della sua lungimiranza da regnante. Con un’atmosfera perennemente in penombra grigiastra e bianchiccia e caratterizzato dalle gloriose musiche di Dario Marianelli, il film si conferma un’esperienza storica oltremodo gustosa e un prodotto che sa insegnare parecchio non tanto a livello accademico, quanto principalmente sul piano del bisogno di uscire lottando dalle condizioni più disagevoli. Sia che debba uscirne un individuo o uno Stato.
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cinephilo
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lunedì 12 novembre 2018
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pensavo meglio
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A mio avviso un film abbastanza deludente. Da salvare solo un'ottima interpretazione del buon Gary Oldman ma per me è pellicola che si svolge a ritmi piuttosto lenti e priva di originalità in quasi ogni sua componente. A partire dalla sceneggiatura fino alla regia.
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felicity
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mercoledì 5 settembre 2018
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da non perdere: gary oldman è meraviglioso
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Non perdetelo questo film.
La performance di Gary Oldman è davvero eccezionale, superlativa, e basterebbe così.
Ma non è solo questo il motivo.
Il film ci racconta un passaggio fondamentale del nostro recente passato che ci insegna e ci ricorda che il successo non è mai definitivo, così come il fallimento.
Ciò che conta nella vita è il coraggio di perseverare.
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ralphscott
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sabato 14 luglio 2018
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esecuzione riuscita
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Poco da dire. Costruito sullo spessore di un mattatore, la messa in scena procede con linearità,cura dei particolari e l'affidabilità di un regista,non nuovo a descrivere episodi storici,che in altre occasioni ha girato opere più ricche,ma anche più di superficie. Espiazione è il suo film che preferisco.
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alejazz
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venerdì 8 giugno 2018
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la storia romanzata
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Premesso che mi piacciono particolarmente i film storici, trovo il film ben riuscito con azioni che si susseguono una dopo l'altra e un Wiston Churchill carichissimo.
Bravo l'attore protagonista spalleggiato da altrettanti bravi attori del cast.
Ho visto il film anche in lingua originale e ammetto che la qualità della pellicola cresce ancora di più.
Suggerisco la visione
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