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Ultimo aggiornamento venerdì 5 maggio 2017
Una ragazza e un ragazzo si spostano ad Hollywood sognando la fama e il successo. Ad aiutarli verrà in soccorso Howard Hughes. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office L'eccezione alla regola ha incassato 16,1 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Hollywood, 1958. Marla Mabrey, giovane attrice promettente, sogna di diventare la nuova star della scuderia Hughes. Frank Forbes, chauffeur altrettanto giovane e ambizioso, cerca la sua grande occasione col magnate americano. A dispetto delle regole, che impediscono agli autisti di socializzare con le starlette, Frank e Marla si innamorano l'uno dell'altra. Ma l'ascendente' del miliardario, figura dominante sprofondata nelle sue attività e consumata dalle sue ossessioni, finisce per separarli. Tra cielo e terra, aerei e donne, industria aeronautica e imprese cinematografiche, record e rotte proibite, sei anni dopo si ritrovano tutti insieme ad Acapulco. L'occasione è una press conference in cui Howard Hughes negherà di aver mai incontrato il presunto biografo Richard Miskin. Malato e paranoico dietro la tenda che ormai lo separa dal mondo, 'riceve' Marla e Frank. Lei gli presenta il conto, Frank le dimissioni.
Diciotto anni dopo Bulworth, caustica favola politica, Warren Beatty torna a dirigere il suo corpo d'attore in maestà.
Senatore democratico ieri, icona esemplare del Sogno Americano oggi, si fa protagonista di una storia svolta a Hollywood negli anni del suo debutto e su un palcoscenico sgombro. James Dean è scomparso tragicamente, Montgomery Clift ha il volto traumatizzato da un incidente, Marlon Brando ha ammutinato il Bounty e infilato il declino. Progetto covato per quarant'anni, L'eccezione alla regola è la trasfigurazione cinematografica di una carriera vestita da commedia romantica e affondata nel ritratto aneddotico di Howard Hughes, miliardario eccentrico, sognatore megalomane, capitalista impavido e metafora leggendaria di un destino di distruzione oltre il trionfo.
Risalendo gli anni, alla ricerca del suo tempo perduto, Warren Beatty risorge il magico glamour della Mecca hollywoodiana e la megalomane dinamicità industrial-aviatoria di Hughes. Se Scorsese approcciava il gigantismo del magnate senza simpatie o condanne (The Aviator), Beatty lo incarna con spirito nostalgico piazzandosi d'abitudine al centro della scena e dei suoi interessi (Reds, Dick Tracy, Bulworth). Le performance di Lily Collins e Alden Ehrenreich servono l'ego dell'autore e trattengono i rispettivi personaggi, suggestionati dal titanismo di Hughes-Beatty. D'altra parte l'eccentricità dell'attore asseconda bene quella del personaggio e l'influenza carismatica e duratura che esercitò sui suoi collaboratori.
Avviato come una romantic comedy, L'eccezione alla regola volge in cinebiografia ripercorrendo alcune delle tappe e delle manie di Hughs: costruzioni sperimentali, harem cinematografico, voli di prova, record di velocità, giri aerei, scontri politici, paranoie, spavalderie, claustrofobia. Se Hughes deve difendere il proprio impero e dimostrare la propria sanità mentale, Warren Beatty prova a trattenere un bagliore di regno (che sfuma), esibendo daccapo un'ambizione fuori norma. La sua performance finisce per costituire il vero soggetto del film. Come il magnate che impersona, Beatty è (troppo) sicuro dei suoi effetti e abbandona la riva per riscoprire in mare aperto, meglio a cielo aperto, il senso della recitazione e il piacere dell'improvvisazione.
L'attore si abbandona agli eccessi del mestiere, l'autore impronta il ritmo del film sulla (sua) pulsione egotica. Irriducibile seduttore, si ritaglia un'impacciata scena di sesso con Lily Collins, affida il ruolo di madre battista ad Annette Bening e 'soffia' la ragazza a Alden Ehrenreich, che in pochi piani riconferma il fulgore e la propensione per l'anti-eroe dal gran cuore. Al fondo, Warren Beatty resta invece prigioniero della sua immagine. Chiuso il sipario nell'epilogo, non resta che un uomo solo che si impasta di echi e tenerezza lontani.
Povero Warren, snobbato in nome dei blockbuster del momento (quanti sanno che è uscito il suo ultimo film? e quanti nel pubblico che conta, tra i 20 e i 35 anni, sanno chi è?). Ma è un vero Beatty, romantico (Il paradiso può attendere") e impegnato ("Reds"), di hollywoodiana malinconia, che a 80 anni sceglie l'oscura ed eccentrica figura del magnate Howard Hughes (1905-1976) per un melò sulla forza [...] Vai alla recensione »