Titolo originale | The Magnificent Seven |
Anno | 2016 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Antoine Fuqua |
Attori | Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D'Onofrio, Byung-Hun Lee Manuel Garcia-Rulfo, Martin Sensmeier, Haley Bennett, Matt Bomer, Peter Sarsgaard, Billy Slaughter, Jonathan Joss, Carrie Lazar, Luke Grimes, Wagner Moura. |
Uscita | giovedì 22 settembre 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,74 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 settembre 2016
Sette pistoleri vengono assoldati per proteggere un piccolo villaggio messicano da una banda di banditi. In Italia al Box Office I magnifici sette ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,6 milioni di euro e 629 mila euro nel primo weekend.
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La piccola città di Rose Creek ha un problema: si trova in una valle che si rivela essere un consistente bacino minerario. Il magnate Bartholomew Bogue ha deciso di appropriarsene senza porsi alcun tipo di scrupolo, lasciando alla popolazione tre settimane per decidere se accettare un risarcimento da fame per i terreni espropriati o farsi uccidere. Emma Cullen, che si è vista uccidere dagli uomini di Bogue il marito, lascia Rose Creek con un proposito ben preciso: trovare qualcuno che accetti, dietro compenso, di difendere i suoi concittadini. Lo trova in Sam Chisolm, un funzionario statale il cui compito è rintracciare e mettere in condizione di non nuocere pericolosi criminali ricercati. Una volta accettata la proposta Chisolm progressivamente convincerà altri uomini ad unirsi a lui. Bogue è però pronto a scatenargli contro un volume di fuoco davvero imponente.
Realizzare un remake comporta per definizione un confronto con il modello originale. Se il suddetto è un classico che a sua volta traeva ispirazione da un'altra opera il salto mortale si fa ancora più complesso. È quello che ha voluto sperimentare Antoine Fuqua avendo come riferimento I magnifici sette di John Sturges il quale a sua volta aveva preso spunto da I sette samurai di Akira Kurosawa.
Alla prova dei fatti si può affermare che l'esperimento ha avuto un buon esito anche se rivela un punto debole. Era chiaro che non si poteva 'rifare' il film ma che ne andava aggiornato il plot. Ecco allora che i sette hanno origini anche etniche differenti (c'è un apache, c'è un orientale, gli ex confederati convivono con chi stava sul fronte opposto e il predicatore che scalpava gli indiani non è poi troppo politically correct). C'è poi la presenza del personaggio femminile che assume un ruolo sempre meno di spalla man mano che la vicenda prosegue. Se Denzel Washington si carica sulle spalle il ruolo che fu di Yul Brynner, senza difficoltà nel complesso tutto il cast collabora con Fuqua per consentirgli di allontanare da sé l'ombra di Quentin Tarantino. Perché, anche se la battaglia finale ha una lunghezza considerevole, non si indugia mai sull'effetto cruento: in questo film spesso chi viene colpito cade rotolando come nei film western del tempo che fu.
Il punto debole è dato dalla colonna sonora di Simon Franglen e James Horner che viene utilizzata con modalità enfatiche troppo in anticipo affievolendo quella epicità che Elmer Bernstein aveva saputo conferire all'originale. A proposito: i cultori del motivo conduttore che ebbe una nomination all'Oscar non temano. Fuqua, che vide il film all'età di dodici anni, non ha dimenticato di rendergli omaggio.
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Un ottimo remake che non viene schiacciato dal peso del film originale del 1960 ( non considerando anche il film "I sette samurai) . Un passaggio di consegne che porta nel XXI secolo un America post capitalista, dove dal dio denaro che l'ha costruita e forgiata nonostante tutte le sue contraddizioni e i suoi effetti collaterali si intravede una modernità che unifica tutti, non [...] Vai alla recensione »
Difficile fare un remake di un capolavoro cult del cinema interpretato da attori mostri. Le aspettative possono addirittura essere superiori. Quindi sono andato a vederlo aspettandomi solo di divertirmi e non certo di uscire in gloria. E così è stato. Chiaramente la fotografia è splendida, i paesaggi splendidi (che poi sono quelli di molti western, ma ancora più [...] Vai alla recensione »
Grandissimo il regista statunitense Antoine Fuqua, riconosciuto dalla grande macchina cinematografica hollywoodiana, oramai, come uno dei migliori registi del mondo occidentale per fantastici e coinvolgenti Film d'Azione: “Southpaw - L'ultima sfida” (2015); “The Equalizer - Il Vendicatore” (2014); “Attacco al potere - Olympus Has Fallen” (2013), solo [...] Vai alla recensione »
La città di Rose Creek è in subbuglio in quanto un cinico speculatore vorrebbe cacciarne gli abitanti per imposessarsi delle riserve d'oro presenti. Dopo l'uccisione di alcuni innocenti, i cittadini raccolgono tutto il denaro che hanno a disposizione per assoldare qualcuno che li possa difendere. Finalmente in questo continuo fiorire di remake ci troviamo davanti a uno ben fatto [...] Vai alla recensione »
I magnifici 7 e' un film del 2016 diretto da Antoine Fuqua, remake dell'omonimo film del 1960 diretto da Jonh Sturgess. I magnifici 7 guadagna una stellina in piu' per la presenza del cast di attori come Washington, Ethan Hawke e Vincent D'onofrio. Questi tre attori regalano delle valide caratterizzazioni ai loro personaggi sebbene siano scritti con il culo.
A parte il remake , si tratta di un prodotto tecnicamente valido . I caratteri dei personaggi sono abbozzati e, per il loro approfondimento, vengono astutamente accostati, con circostanze ed eventi similari, ad episodi del film del 1960. Ne risulta quindi una semplificazione degli eventi ,almeno per chi ha visto il primo film. La battaglia finale e' un po' caotica .
Non mi ha deluso questo remake del classico del 1960 (al contrario di quel altro, orripilante, inguardabile remake di Ben Hur uscito quasi in contemporanea) Il film rispetta tutti i canoni del western-pistoleri e accenna qualcosa di quelli degli indiani. L'elemento drammatico è molto ben sviluppato, basta ricordare che la sceneggiatura è firmata da quel Nick Pizzolatto che in TV ci [...] Vai alla recensione »
Che questo remake non potesse essere all'altezza dell'originale era scontato,ma Fuqua lo dirige con sufficiente mestiere e professionalità.Aggiorna la trama sostituendo i campesinos con gli abitanti di una cittadina in un west anonimo,e fornisce una motivazione a Chilsom per combattere Bogue(rivelata solo nel finale).Le sparatorie sono molto ben filmate(per quanto lungo lo scontro definitivo [...] Vai alla recensione »
Ho molto apprezzato questo lavoro di Antoine Foqua, che non considero solo un ottimo remake del più noto lavoro di John Sturges comunque del 1960, ma qualcosa di nuovo e con motivazioni diverse da offrire allo spettatore che il puro intrattenimento seppur di livello, animato soltanto dalle sottomotivazioni della valorizzazione del senso dell'onore, del coraggio disinteressato e [...] Vai alla recensione »
Giudizi più contrastanti non poteva ricevere questo I magnifici 7, da inguardabile ad ottimo remake, dal confronto con Tarantino a quello con John Sturges. Il vero problema di questo film guardabile è che non propone niente di nuovo nel panorama del western- action, tutto è già visto, tutto prevedibile e non c’è nemmeno l’idea di omaggiare un genere [...] Vai alla recensione »
Sette letali pistoleri uniranno le forze per assumere le difese di un paese di contadini dalla tirannia di un crudele e potente cercatore d'oro. Un cast di tutto rispetto per un prodotto vivace e divertente impreziosito da un finale emozionante e movimentato. Il leggendario e datato western aggiornato con giudizio, un coraggioso remake che non stravolge i canoni del passato e attinge a quelle atmosfere [...] Vai alla recensione »
Nel delirio di remake, reboot, sequel. prequel ecc... anche un film come "I magnifici 7" di John Sturges (il quale nasce già come remake de "I sette samurai" di Kurosawa) non poteva non venire coinvolto in questo momento di effetti-nostalgia e di western-revival, che tanto successo sta avendo grazie ai film di Tarantino. Bisogna però dare atto a Fuqua (già regista di "Training day") di essere riuscito [...] Vai alla recensione »
Quando si valuta un remake ci sono 2 possibilità: esprimere un giudizio confrontandolo con l'originale, ovvero giudicare unicamente il film in se. In genere preferisco la seconda possibilità ma in questo caso è opportuno utilizzare anche il primo criterio di giudizio anche per i continui riferimenti al precedente (ad esempio le frasi come "Tanti mi hanno pagato molto, [...] Vai alla recensione »
Premetto di aver visto il titolo originale ed anche il film di Kurosawa. Oggettivamente erano due grandiose opere e mi sono avvicinato alla visione di questa pellicola con la dovuta cautela. Pensavo ad un flop assoluto ma mi sbagliavo. Sicuramente non si arriva al fascino delle opere prime ma ci sono degli elementi positivi. Il gruppo dei nostri eroi fa indubbiamente simpatia ed ognuno con le sue [...] Vai alla recensione »
Che siano magnifici non c’è alcun dubbio. Mai vista una squadra di outsiders tribolati e dall’alterna fortuna così simpatici e affascinanti. Tutti sono bellissimi, a cominciare dal mitico Denzel, a mio parere l’attore più elegante e carismatico di Hollywood che qui torna con il suo personaggio ombroso e leale, a farsi portavoce di una giustizia che premia i deboli [...] Vai alla recensione »
il genere western è morto e sepolto da 30 anni e da alcuni commenti temevo che questo fosse un western spurio ( qualcuno ha detto cawboys and aliens ??) più vicino al genere comies che al western. e invece è un western. un buon western. se vi manca il genere correte a vederlo. il personaggio più riuscito è Vincent D'onofrio che interpreta un frate tack ma più letale e psicotico
Niente di nuovo sotto il sole, ma per lo meno un remake ben fatto con attori in parte e con la presenza carismatica di Denzel Washington ( che ricorda molto il Clint Eastwood di Sergio Leone ) che riporta il film ad un epoca ormai passata. Due ore trascorse piacevolmente anche se questo tipo di film è molto lontano dalla mentalità e dalla cinematografia di oggi.
Difficile fare un remake di un capolavoro con attori mostri e questo è vero. Anche le aspettative possono addirittua essere superiori. Direi quindi che sono stato a vederlo aspettandomi di divertirmi ma non di uscire in gloria. E così è stato. Chiaramente fotografia splendida, paesaggi splendidi, di molti western ma ora le tecnologie sono migliori di Ombre Rosse.
Difficile fare un remake di un western, soprattutto di uno dei capisaldi del genere, in quanto sono film che utilizzano poco gli effetti speciali e si basano su sguardi e musica. Complessivamente, quindi, se pur non serviva rifare i Magnifici Sette, bisogna ammettere che questa nuova versione è interessante ed avvicente, senza comunque nulla aggiungere al plot originale.
Washington, su tutti, magnificamente doppiato dal nostro Pannofino. Un film di intrattenimento puro, discreto l'intero cast. Carente la colonna sonora, ma dignitoso.
Buone riprese guastate da dialoghi improbabili, recitazione televisiva e – per quanto riguarda l'Italia – un doppiaggio a dir poco indecente.
Sono un modesto spettatore del cinema e amo colezionare registrazioni di film a partire da quelli muti fino ad oggi. Ovviamente ho visto il film nella sua versione del 1960 anche se l'ispirazione del medesimo proviene dalla celeberrima pellicola di Kurosawa. Tuttavia ho cercato di esprimere un'opinione su questa pellicola che sia il più possibile lontana dai soliti confronti e [...] Vai alla recensione »
E' la storia aggiornata del classico western di Sturges del 1960, molto spettacolare nelle varie fasi d'azione (per la verità un pò troppo classiche) ma poi magistralmente montate, dal punto di vista tecnico è un buon lavoro ed è sufficientemente efficace la caratterizzazione dei personaggi anche se Washington è meno magnetico di Yul Brynner, buona la fotografia. [...] Vai alla recensione »
mi è piaciuto parecchio ,come western bellissimo ,pratt e la giovane vedova ,ma i finali lieti son sempre meno ,per chi ha nostalgia dei vecchi western è da non perdere
Finalmente ho visto un rifacimento...un remake...come volete..di alta classe.QUESTO e'vedere un bellissimo film...si E'VERO manca la musica che nel 1960 aveva fatto storia...ma le colonne sonore degli ultimi 5anni sono molto scarse anche nei film di punta!...ATTORI tutti bravi...purtroppo il genere western e'fuori tema da molto tempo..ma qui siamo al film che.
Non c'è neppure da fare il confronto, questo film è molto meglio dell'altro, i coloni sono personaggi credibili, i 7 pure. Denzel Washington grande attore, personaggio credibilissimo in tutto il film, invece di quell'imbalsamato rigido sulle gambe, ridicolo nelle sue espressioni facciali, di Yul Brynner, gli altri 6 attori protagonisti, tutti bravi.
Pappone di oltre due ore pieno di ingredienti indigesti tipo la bella pistolera, il bello è dannato, il malvagio senza cuore. Insopportabile.
E' mai possibile che produttore, sceneggiatore, montatore e regista abbiano "licenziato" un film del genere? Recitazione da film per ragazzi, dialoghi da principiante, storia inconsistente (a maggior ragione rispetto ai due film di cui hanno osato il remake), episodi/scene inverosimili, messa in scena da video gioco. Potrei continuare.
Per generazioni il motivo conduttore di Bernstein, quello del primo film di Sturges (1960), è un colpo al cuore: pericolo, eroismo, inno al soccorso, gesto epico (quando emergono i violini). E ciò che manca nella colonna del remake dove si spara, si va al galoppo e si cade feriti come nel western "di una volta", ricordando nella differenza afroamericana di Washington la differenza esotica del calvo [...] Vai alla recensione »
Sono diventati multirazziali, femministi, «politically correct». Un po' troppo addomesticati per convincere la platea degli appassionati del genere che, dopo Sergio Leone, dopo Sam Peckinpah e dopo Clint Eastwood, hanno imparato che, nelle sconfinate pianure del vecchio West, i buoni e i cattivi si scambiano continuamente i ruoli. Firmata dal regista di film d'azione Antoine Fuqua, la nuova versione [...] Vai alla recensione »
Certo, ne I magnifici sette di John Sturges, del 1960, il cattivo è cattivissimo, uno dei cattivi più perfidamente cattivi della storia del cinema. Il tema musicale di Elmer Bernstein - leggendario, e popolarissimo, come il jingle della Marlboro - ci fischietta ancora nell'orecchio 56 anni dopo. E il senso dell'epos è inversamente proporzionale ai morti ammazzati (che erano pochi).
Nella riesumazione costante che è(diventata) Hollywood, come non replicare I magnifici sette (1960) di John Sturges, a sua volta ispirato da I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa? La copia carbone non muore mai. Alla regia il muscolare Antoine Fuqua, a guidare le danze il sodale Denzel Washington, che a quasi 62 anni è sempre un bel vedere e un più che discreto recitare: carisma d'attore.
Una leggenda dentro un mito infilato in un sogno replicato milioni di volte. Ecco cos'è il cinema americano per eccellenza, il western. Morto e sepolto, almeno così come lo hanno conosciuto e adorato più di una generazione, ogni tanto si scrolla di dosso terriccio, pietra tombale e magari una croce di legno nel bivacco dei fuochi fatui dell'immaginario e lascia vagare qualche fantasma di sé stesso. [...] Vai alla recensione »