Premesso che un'operazione così coraggiosa vola al di sopra di ogni stelletta,e bisogna volerle bene, sette domande sette, fatte sottovoce:
- ma chi si è inventato l'invettiva a Madre Natura rappresentata proprio così come l'ho vista con i miei occhi?
- chi ha deciso che il padre di Silvia doveva parlare proprio così come l'ho sentito con le mie orecchi (e nel momento più tragico del film...)?
- chi non si è preoccupato di comunicare al povero Elio Germano che cavolo di sintomatologia caratterizzava la malattia del povero Leopardi (purtroppo sembra se la debba inventare ad ogni scena)?
- chi se l'è sentita di andare a scomodare la povera Isabella Ragonese per quattro sguardi quattro fatti tutti di sottecchi, con il libro in mano e il cuore pieno di segreta gelosia?
- chi se l'è sentita di piazzare la lunazza col Photoshop in un contesto che parrebbe virare sul realismo filologico (al punto che la troupe va pure a invadere la casa del Poeta...)?
- chi si è inventato la scena del femminiello, imbarazzante e, se vogliamo, anche poco strategica (quale insegnante si assumerà più la responsabilità di portarsi il tutto in classe)?
- chi si è accorto troppo tardi che la cifra giusta era propria quella della scena finale: con la bella voce di Elio Germano, il suo ritratto silenzioso e le immagini evocative?
Non credo che la risposta (per lo meno a tutte sette) sia Martone...
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maria
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domenica 19 ottobre 2014
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giuste osservazioni
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Soprattutto per quel che riguarda l'invettiva a Madre Natura, trasposizione poco felice del Dialogo della Natura e di un Islandese, e la parlata del padre di Silvia; e naturalmente quel che dici sulla scena finale che anche a me è sembrata, anche stilisticamente, la migliore....a parte il fatto che La ginestra, non dico per intero, ma qualche verso in più ci sarebbe stato benissimo. Mi sono ricordata di "Bright star", il film su Keats : lì si vedono le disgrazie del poeta ma anche le sue gioie e la bellezza della sua poesia, e l'Ode all'usignolo viene recitata per intero sui titoli di coda.Ma questa di Martone certo era un'altra chiave interpretativa, apprezzabilissima peraltro, nonostante i difetti sopra sottolineati.
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paolo t.
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lunedì 20 ottobre 2014
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bright star
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Maria, citare il film della Campion a questo coso è una vera cattiveria. C'è il rischio che qualcuno degli entusiasti del film se lo vada a vedere, e capisca come si fa un film sulla poesia e sulla vita di un poeta.
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silvano bersani
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lunedì 20 ottobre 2014
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non tutte calibrate
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Non tutte calibrate le sette_sommesse_sette domande, pertinenti ancorché impertinenti.Dovremmo chiederci cosa abbiamo visto? Abbiamo visto la "Vita sceneggiata in quattro atti di Giacomo Leopardi Conte in Recanati". O abbiamo visto la libera trasposizione cinematografica di "Vita di un Poeta", liberamente ispirato ad un soggetto originale di Mario Martone? La maniacale accuratezza delle ricostruzione di fatti e luoghi storici ci potrebbe fare propendere per la prima. Ma così saremmo ingiusti: Martone non è il mero illustratore di una scemeggiatura televisiva (come la signorina Cinzia Th, per intenderci). Quindi, per nostra comune fortuna, dobbiamo pensare a questo film come ad un'opera originale.
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Non tutte calibrate le sette_sommesse_sette domande, pertinenti ancorché impertinenti.Dovremmo chiederci cosa abbiamo visto? Abbiamo visto la "Vita sceneggiata in quattro atti di Giacomo Leopardi Conte in Recanati". O abbiamo visto la libera trasposizione cinematografica di "Vita di un Poeta", liberamente ispirato ad un soggetto originale di Mario Martone? La maniacale accuratezza delle ricostruzione di fatti e luoghi storici ci potrebbe fare propendere per la prima. Ma così saremmo ingiusti: Martone non è il mero illustratore di una scemeggiatura televisiva (come la signorina Cinzia Th, per intenderci). Quindi, per nostra comune fortuna, dobbiamo pensare a questo film come ad un'opera originale. Non c'era mica scritto coi titoli di coda "ispirato a fatti veri", no? o me lo sono perso? Quindi dobbiamo pensare che Martone e Germano ci propongano un'opera originale, nella quale talune licenze sono solo nella responsabilità degli autori. Sta a noi accettarle o respingerle. Io le accetto, incondizionatamente.
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angelo mandelli
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sabato 8 novembre 2014
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le sette meraviglie del mondo
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C'erano anche le 7 meraviglie del mondo nei libri di storia/geografia. 7 Scelte abbastanza arbitrarie come le sue 7 anacronistiche e anche arbitrarie domande.Isabella Ragonese si dimostra brava attrice anche in una piccola parte. Bravo Martone a sceglierla.Il padre di "Silvia" era un marchigiano. Non sappiamo cos'abbia detto all'epoca ma certo non parlava il romanesco imperante in tv.Sulle altre non mi soffermo perché mi sembrano un insulto (mi scuso per la brutalità)all'intelligenza comune.Cordialità.
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