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Come la stampa umana, rappresentata e raccontata in modo irresistibile nel film, anche la "stampa" di questo film fa i conti con il rischio dell'intoppo, proprio a metà del processo, con la parte già elaborata tristemente penzolante di fuori, e l'altra purtroppo assente. Il film parte benissimo, ti viene da dire: oh, ci siamo! ma poi, dopo la prima ora, la navicella sbaglia completamente strada, o comunque sceglie di abbandonare ogni possibile sviluppo socio-filosofico (pur magari mantenendo un piacevole tono da dark comedy), per assecondare invece le attese di un pubblico d'oltreoceano sempre più svuotato di intelligenza e sensibilità. Davvero sembra che a un certo punto sia intervenuto lo sciopero degli sceneggiatori e si sia corsi ai ripari con l'IA. Dialoghi eterni, senza nerbo, scene estenuanti, senza sprint. Solo scenette di contenuto sessuale, chiasso, combattimenti individuali e in campo aperto... Insomma, sbadigli. Un vero peccato. Le premesse erano quelle di un capolavoro. Il risultato è di un film che dimenticherò.
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