|
Una delle pegggiori commedie della storia del cinema italiano. Un affondamento inesorabile, progressivo, con direttore della fotografia, scenografo, costumista impegnatissimi, poverelli, a tenere a galla una barca che per fortuna non supererà i perimetri di sky italia (per rimanere in tema: abbonata da dodici anni, sto meditando di abbandonare la nave...). Tutta la nostra solidarietà a capaci professionisti coinvolti in un'impresa da disadattati del cinema. Pio, in particolare, ci ha suggerito un paio di domande: ma si sarà poi rivisto? si sarà riascoltato? Non mantiene lo stesso personaggio per più di trenta secondi. Parla con un accento che (per fortuna) non è riferibile ad alcuna parte dell'universo, indeciso a ogni battuta su come pronunciarla, quasi fosse stato improvvisamente spinto sul set, da inconsapevole passante, a soppiantare il vero attore ammalato. Una prova così avvilente da rendere persino accettabile quella del compare, per altro sintonizzato sui più consunti cliché interpretativi di un Mezzogiorno odioso, vagamente zaloniano. E Gennaro Nunziante? Ma di mestiere non faceva il regista...?
Che tristezza! Come può uno scoglio, anzi uno scoglione, aver dato spazio e soldi a una simile materia?
[+] lascia un commento a uppercut »
[ - ] lascia un commento a uppercut »
|