Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Pif |
Attori | Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé, Antonino Bruschetta, Barbara Tabita Rosario Lisma, Maurizio Bologna. |
Uscita | giovedì 28 novembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 novembre 2016
Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, 9 candidature e vinto 2 David di Donatello, Il film è stato premiato a Torino Film Festival, ha vinto un premio ai European Film Awards, a 8 ½ Cinema Italiano, In Italia al Box Office La mafia uccide solo d'estate ha incassato 4,7 milioni di euro .
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venerdì 28 marzo 2025 ore 1,45 su RAIMOVIE
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CONSIGLIATO SÌ
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Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città 'muta' e tra cittadini incuranti dei crimini che abbattono i suoi eroi in guerra contro la Mafia, Arturo prova da solo a produrre un profilo e un senso a quegli uomini contro e gentili che gli offrono un iris alla ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un'intervista (il Generale Dalla Chiesa). L'unico che proprio non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, che da una trasmissione televisiva gli impartisce un'ideale lezione sentimentale da applicare al cuore della piccola Flora. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e 'svenduto' in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno atavico e dentro una città finalmente cosciente.
Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, debutta al cinema con una storia di rimozione, una storia scomoda perché chiama in causa responsabilità collettive che costringono a interrogarsi sull'identità culturale del Paese, sul suo passato e sul suo futuro. Aiuto regista di Marco Tullio Giordana nel 2000, lo ha accompagnato nei cento passi che separavano l'abitazione di Peppino Impastato da quella del boss Tano Badalamenti. E di quel film l'opera prima di Pif ha l'urgenza e la necessità di raccontare una pagina drammatica che non deve essere dimenticata perché rompe col silenzio e con l'omertà, un contratto sociale basato sulla connivenza.
Costruito come un romanzo di formazione, La mafia uccide solo d'estate trova la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo racconta e come rappresenta la mafia senza indulgenze celebrative. Infilato il terreno minato dell'universo criminale, Pif contempla il fascino sinistro dell'eroe del male, incarnato nel film da Giulio Andreotti e allargato a una lunga serie di 'persone perbene'e istituzionali fino alla bassa macelleria criminale, scartando i sentimenti retorici e i cliché che veicolano l'idea dell'immutabilità della Mafia. Nato in una regione incline al fatalismo come la Sicilia, Pif fa qualcosa di più che dimostrare la parabola discendente di Cosa Nostra, scegliendo come protagonista un ragazzino che coltiva sogni, speranze e illusioni e che imparerà a sottrarsi alle regole del gioco sentendosi e volendosi 'diverso' rispetto alla cultura diffusa di cui la criminalità organizzata è espressione. I padrini forti e arcaici visti sempre nella loro sacralità di potenti e cattivi vengono 'rovesciati' in una storia drammaturgicamente valida e capace di scendere dentro le cose.
Cinema impegnato in prima linea, che arriva col sorriso fino in fondo, fino a sentire e a far sentire un dolore lancinante, La Mafia uccide solo d'estate capovolge il comico in tragico ricordandoci che ribellarsi è possibile. Il film porta a coscienza del protagonista e della sua città i mostri che stanno anche dentro chi li vorrebbe cacciare e che decide per questo di dichiarare guerra a una parte di sé. Lo sguardo attonito e incredulo di Arturo bambino sulle omertà e le brutalità del mondo degli adulti, che lo hanno sedotto (Giulio Andreotti), innescato (il giornalista esiliato di Claudio Gioè) e (ri)educato (i 'retroscena' del potere mafioso), si posa adesso consapevole sul figlio e sulle targhe di marmo.
Targhe che 'medicano' le ferite di Palermo, targhe fissate sui suoi muri e nella sua memoria, targhe su cui Arturo legge i nomi dei caduti per la Mafia. Legge il loro impegno, le loro imprese, rompendo l'ordine delle cose (nostre) e avviando il processo di eredità di chi ha saputo far esistere la cultura come possibilità della comunità.
La mafia uccide solo d’estate, film (2013) di Pif, con Pif (Pierfrancesco Diliberto), Cristiana Capotondi, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé, Ninni Bruschetta, Barbara Tabitta, Rosario Lisma. Film autobiografico, davvero originale, altamente drammatico seppur vestito di commedia. Questo insolito e assolutamente nuovo approccio al tema della mafia, [...] Vai alla recensione »
veramente simpatico,ben fatto. Se contiamoche è un'operaprima,pif ha talento da vendere
La mafia, chi è costei? Esiste la mafia? L’opera prima di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, racconta il percorso di Arturo, a cavallo fra gli anni ‘70 e ‘90, verso il sogno d’amore con la compagna di classe Flora e verso la verità: solo facendo emergere quest’ultima otterrà il cuore di Flora. E l’ostacolo inaspettato si chiama mafia. A Palermo ci sono tanti morti ammazzati e ancora più numerose [...] Vai alla recensione »
Premetto che la mia votazione esula da quello che può essere la cifra stilistica, l'uso delle luci, la colonna sonora da brividi, le performance attoriali e via dicendo che normalmente guidano i più accaniti cinefili. Qui conta solo ed esclusivamente la Storia e come viene presentata. Se La vita e bella è stato un esempio di come, con leggerezza, si possa far conoscere [...] Vai alla recensione »
E’ vero i bambini sono delle spugne, assorbono tutto nel bene e nel male. Sembra che stiano lì, buoni buoni giocando per fatti loro, o ascoltando qualcosa alla TV e intanto la loro mente inconsapevolmente capta, s’imbeve, fa propria tutta una gamma di segnali straordinariamente vasta, ricca, sterminata per poi farne uso, lasciando a bocca aperta noi grandi , che sistematicamente, [...] Vai alla recensione »
"La mafia uccide solo d'estate" è la frase che il padre della "voce parlante" -lo stesso Pif- dice al figlio per tranquilizzarlo sulle sue angosce di morte: siamo all'inizio di un percorso di circa 40 anni attraverso la vita dei palermitani, costellato da una serie impressionante di cadaveri di mafia. La leggerezza con la quale i cittadini di Palermo liquidavano [...] Vai alla recensione »
Pif realizza un film molto bello, divertente (ma per nulla banale),riflessivo, a volte serio (ma mai noioso), intelligente, educativo e , nel finale: prima serio e dal forte impatto emotivo poi dolce e commovente. Recitazione, tutto sommato, più che buona (A parer mio: tranne qualche perplessità sull'accento siciliano usato, persino la Capotondi risulta convincente e firma la sua [...] Vai alla recensione »
ho visto il film e devo dire che oltre a essere molto poetico è per me pure una dichiarazione d'amore verso quella parte dei siciliani che non si arrende alle regole della mafia;è un film che è come un romanzo di formazione per il piccolo Arturo che man mano che diventa adulto si rende conto di quello che è veramente la mafia e gradualmente cresce pure il suo impegno per opporsi a essa;l'aspetto più [...] Vai alla recensione »
Seguo Pif dal suo esordio su MTV e vederlo arrivare sul grande schermo per me è stato magnifico,ma quello che mi ha sbalordito di più è stata la sua opera. Il mio titolo può sembrare un pò aggressivo,ma è un aggressività positiva."La mafia uccide solo d'estate" è un film-documentario che percorre la storia della mafia,la storia che fino a poco tempo fa era silenziosa.
Certamente chi ha vissuto emotivamente la stagione terroristica mafiosa potrà apprezzare maggiormente il messaggio finale del film, ovvero che si può evere una Sicilia migliore educando sin da piccoli alla legalità. Ma Arturo, il protagonista, non ha avuto questa sorte. La prima parte del film è dedicata all'infanzia di Arturo che si muove in un contesto sociale e famigliare caratterizzato dalla [...] Vai alla recensione »
“La mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto (in arte PIF) può essere paragonato a La vita è bella di Roberto Benigni per la capacità di trattare un tema come “cosa nostra” (ne La vita è bella la shoah) con il sorriso, senza cadere, però, nella banalità e nella offesa alle sue vittime, mai dimentichi delle tragedie da essa provocate. Arturo, attratto dalla figura di Giulio Andreotti, [...] Vai alla recensione »
Ottimo esordio alla regia per il palermitano Pif, il quale ci riporta indietro nel tempo in un storia dove il protagonista Arturo, che vede gli anni Settanta ed Ottanta nella calda Palermo in cui la mafia è ancora silenziosa, con gli occhi di un bambino; sino agli anni Novanta, gli anni delle stragi e della lotta alla mafia di Falcone e Borsellino.
Quando ho saputo dell'uscita di questo film, sentivo che tutti se lo andavano a vedere e credevo fosse il classico fenomeno mediatico, che tutti andassero a vederlo perché Pif va di moda. Invece da quando l'ho guardato ho capito che merita di essere visto questo film. Ormai tutti siamo abituati ai film sulla mafia o anche serie televisive incentrate dal punto di vista di mafiosi cruenti che sparano [...] Vai alla recensione »
Questo è uno di quei film di cui non mi fidavo pienamente: non mi convinceva la sbandierata leggerezza col quale si tocca un tema così importante come la mafia. Non mi convinceva l'idea della storia d'amore, temendo che potesse rendere sciapo tutto il contesto. Uscito dal cinema, posso dire con assoluta certezza che mi sbagliavo, e che non bisogna mai dar retta alla promozione. [...] Vai alla recensione »
Qual è l’approccio generale di chi si appresta a vedere un film? Tizio, ferrato in critica cinematografica e portato ad esaltare la forma rispetto ai contenuti, metterà in risalto gli aspetti specificamente filmici, il piglio e lo stile del regista, il taglio e l’efficacia delle immagini, il gioco delle luci, il senso delle inquadrature tra primi piani, piani sequenza, campo [...] Vai alla recensione »
Gli omicidi mafiosi gli scandiscono l'esistenza. Andreotti è il suo idolo d'infanzia. Ama perdutamente Flora, ma lei lo snobba. Parliamo di Arturo e della sua vita, regolarmente punteggiata dagli efferati fatti di sangue di Cosa nostra a Palermo. Ma lo stile di Pif (al secolo Pierfrancesco Diliberto, ex iena al suo esordio cinematografico) è dal tocco leggero, da commedia surreale. [...] Vai alla recensione »
Prima prova alla regia di Pif, perfettamente riuscita. “La mafia uccide solo d’estate”, è un film che affronta una delle tematiche più comuni in ambiente italiano, già riconoscibile dal titolo, ma stavolta, diversamente dai “Cento Passi” (di cui Pif è aiuto-regista) o dalle fiction, tipo la stereotipata “Il capo dei capi”, [...] Vai alla recensione »
il film rappresenta come parlare di un tema serio come la mafia,im modo informale e spesso divertente. Essendo siciliano e avendo vissuto quel clima ritengo che pif lo rappresenta in modo egrgio . Complimenti considerando anche il fatto che il film è la sua opera prima
Il piccolo Arturo innamorato di Flora scopre che a Palermo esiste la mafia, a differenza degli altri lui comprende che c’è qualcosa che non va, non solo tra i bambini che ignorano il problema pensando che non esista ma soprattutto tra gli adulti che, pur sapendolo, restano nella loro omertà. Ripercorrendo tutti i fatti accaduti a Palermo negli anni 80 si arriva al 1992, Arturo [...] Vai alla recensione »
Palermo. Sui banchi delle elementari un bambino si innamora di una sua compagna di classe senza però mai riuscire a dichiararsi. Questo stallo proseguirà negli anni e la storia finirà con lo scorrere parallelamente ai crimini di mafia che insanguinarono il capoluogo siciliano. Già esordire nella doppia veste di regista e protagonista non è cosa da tutti; se poi a questo aggiungiamo un soggetto rischiosissi [...] Vai alla recensione »
C'è poco da fare, per chi conosceva già Pif come me, questo film è l'ennesimo servizio giornalistico portato a compimento con successo. Raccontare i fatti e analizzare tematiche di estrema importanza sociale e politica con gli occhi e la mentalità del giovane di oggi. Un film che sfrutta l'ironia in maniera da far ridere in un primo momento (grazie anche alle [...] Vai alla recensione »
Veramente un ottimo film di Pif, una piccola perla del cinema nostrano incastonata nella storia della cronaca nera palermitana. Vista con gli occhi di un bambino, la mafia fa meno paura ma rimane cruda e sanguinaria. Interessanti soluzioni visive e scelte registiche all'avanguardia impreziosiscono il risultato finale. Da vedere assolutamente.
L'inizio e la fine del film sono riprese documentate tramite una telecamera manovrata dal protagonista in persona, sullo stesso stile su cui Pif ha imbastito il suo programma televisivo Il Testimone, delle puntate basate su interviste e sopralluoghi effettutati in prima persona con una semplice telecamera a mano.Il corpo del film, invece, è girato ordinariamente con l'efficace intermezzo di filmati [...] Vai alla recensione »
LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE (IT, 2013). Diretto da PIF. Interpretato da ALEX BISCONTI, GINEVRA ANTONA, PIF, CRISTIANA CAPOTONDI, CLAUDIO GIOè, NINNI BRUSCHETTA, BARBARA TABITA, MAURIZIO MARCHETTI, ROSARIO LISMA Arturo Giammaresi è nato e vive a Palermo. La sua vita sarebbe quella di un qualunque altro bambino italiano degli anni ’70, se non coltivasse un’intensa passione [...] Vai alla recensione »
Bello questo film, un modo diverso di raccontare il nostro passato, però quanta amarezza. Ne abbiamo visti modi di raccontare la mafia: dal padrino ai cento passi passando per sicilan ghost story e tano da morire; questa volta ci prova Pif, col suo sguardo ingenuo e un po' tonto; tutto sommato questo punto di vista è la cosa più azzeccata e a quanto pare riesce naturale all'aut [...] Vai alla recensione »
Premetto che aggiungo una stella in più per l'esordio di Pif come regista che va,a mio parere, incoraggiato Il buon Pierfrancesco ci racconta in maniera originale la mafia,tralasciando,in parte,tutta la violenza che accompagna di solito le pellicole su questo tema. Lo fa attraverso un bambino (il bravissimo Bisconti) ,una storia d'amore,e la quotidianità.
Pif prova a raccontarci quello che rappresenta la mafia in una città come Palermo e lo fa in un modo diverso dal solito. Non è nella scelta della commedia leggera che il regista si pone diversamente rispetto all'argomento, quanto nel punto di vista che, per una volta, non è quello del criminale o dell'investigatore che gli deve dare la caccia. Piuttosto lo sguardo della storia si focalizza su chi è [...] Vai alla recensione »
Non ho mai voluto vedere un "film di mafia". Ho sempre ritenuto fossero scontati o tristemente realistici. Di questo ho accettato di vederne i primi dieci minuti per poi decidere se continuare a guardarlo. Beh, non mi sono più staccato dallo schermo. Che modo geniale di parlare di mafia! Che modo gentile di rendere omaggio a quanti sono stati ammazzati per proteggere la gente [...] Vai alla recensione »
“La mafia uccide solo d’estate e ora siamo in inverno ” è il conforto del padre, un normale impiegato, per tranquillizzare il sonno del bambino nella Palermo insanguinata dalla guerra di mafia degli anni ’70. Il film, tuttavia, non è solo “la mafia spiegata ai bambini” attraverso la memoria di una delle sue stagioni più feroci e tragiche, che certamente ne hanno segnato la sua storia e quella dello [...] Vai alla recensione »
Pif ci porta alla scoperta un po' documentaristica della mafia e allo stesso tempo umoristica, banalizzando su di essa, senza mai sminuire la gravita della situazione. La mafia uccide solo d'estate non è il solito film sulla mafia che siamo abituati a vedere, poiché ci mette nei panni dell'assasino della vittima e di chi guarda tutto ciò impotente le vicende, e anche [...] Vai alla recensione »
Dirò la verità:sarebbero due stelle e mezzo,ma voglio fare il buono.Apprezzo molto infatti che PIf,al suo primo film,abbia voluto provare a fare un film comunque impegnato:non si è buttato cioè su una commedia che cerca solo di divertire,ma ha scelto di girarne uno,di cui ha curato anche la sceneggiatura,decisamente più complicato.
Ho visto il film ad un anno dalla sua uscita, e precisamente oggi quando 32 anni fa uccidevano il Generale Dalla Chiesa. Il film ritrasmette il nostro essere bambini con quella stessa ingenuità e semplicità, lo definisco capolavoro, non di certo per il suo contenuto o la tecnica di ripresa, ma per il semplice fatto che per la prima volta nella storia del cinema italiano e non, PierFrancesco [...] Vai alla recensione »
Lodevole nelle intenzioni, meno nei fondamentali richiesti per confezionare un film, quest'opera ha il pregio di parlare di mafia e di rievocare la terribile scia di sangue che si è portata dietro tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. Più che l'invenzione di fare queta operazione attraverso gli occhi di un bambino (mi si consentirà, l'espediente meno convincente [...] Vai alla recensione »
L’applauso del pubblico sui titoli di coda del film di Pif mi ha molto infastidito, perché è solo un applauso vuoto, meritato da chi ha saputo prendere in giro la mafia per 90 minuti rivolgendo l’attenzione del pubblico a quegli eroi di cui spesso l’Italia di oggi si dimentica, ma pur sempre vuoto. Qualcuno si chiederà - Perché? – E’ l’applauso [...] Vai alla recensione »
Sono rimasto impressionato positivamente da quest'opera prima di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif di cui già apprezzo i reportage su MTV. Un film ben fatto, che tratta in modo leggere un tema drammatico e importante per il nostro Paese come quello della lotta alla mafia. Tramite la classica voce narrante di Pif, il film ripercorre la vita del protagonista Arturo (Pif) dalla nascita nel 1969 alla [...] Vai alla recensione »
L’applauso del pubblico sui titoli di coda del film di Pif mi ha molto infastidito, perché è solo un applauso vuoto, meritato da chi ha saputo prendere in giro la mafia per 90 minuti rivolgendo l’attenzione del pubblico a quegli eroi di cui spesso l’Italia di oggi si dimentica, ma pur sempre vuoto. Qualcuno si chiederà - Perché? – E’ l’applauso [...] Vai alla recensione »
Non è un nuovo Woody Allen, nè un inedito Woody Allen: è semplicemente il solito Woody Allen con anni di età e di carriera in più. E Blue Jasmine non ci dice nulla di più sullo stile tragicomico a cui ci ha abituato il regista statunitense: nevrosi, drink alcolici in cui affogare l'insoddisfazione, attimi di felicità che spezzano la tragicità [...] Vai alla recensione »
Esprit d'escalier è, cito da Wikipedia, “un'espressione francese in uso anche in Italia dalla fine del XIX secolo che identifica quella particolare situazione nella quale una frase che si sarebbe voluta usare come replica immediata e vincente a una provocazione verbale, alla quale non si è saputo dare adeguata risposta, arriva in ritardo, quando si è ormai sulla 'scala' ed è troppo tardi per usarla.” [...] Vai alla recensione »
Il già popolare Pif decide di raccontare la mafia da due punti di vista, che non possono -E forse non devono neanche- annullarsi tra di loro: quella di palermitano e quella di bambino. La parola "Racconto", in questo caso, assume una violenza autobiografica; ed anche se sarebbe presunzione entrare nella sua testa -Come in quella di chiunque-, si può ipotizzare che abbia scelto [...] Vai alla recensione »
Può un comico come Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, diventato famoso grazie ad un programma televisivo come “Le iene” diventare autore e regista di un film serio, e per certi versi drammatico, sulla mafia siciliana di cui si è scritto di tutto e di più? Ed è possibile che un comico possa aggiungere ancora qualcosa a tutto quello che è stato [...] Vai alla recensione »
Imbarazza dover scrivere di un film che non è un film. Sin dall'incipit, la voce di Pif, come da rituale programma che l'ha lanciato a livello nazionale, ci accoglie in un qualcosa che che non è film, non è cinema: è Pif portato sul grande schermo. Con le intenzioni e le ambizioni della commedia che, però, si arresta ad una prima parte stantia affidata a due (pur bravi) bambini, ed una seconda che [...] Vai alla recensione »
Il ricordo di un male che afflisse Palermo, il ricordo delle tante vittime mietute e degli infiniti lutti addotti nella più profonda crudeltà, la mafia rappresentava un cancro incurabile per tutti i palermitani, i quali apparivano timorosi di girare l'angolo ed ecco che una volta imboccata una strada si poteva trovare un morto o due e fu così che la città di Palermo [...] Vai alla recensione »
Definirei "La mafia uccide solo d'estate" un film palindromo nel senso che tu lo legga come una storia d'amore dentro 20 anni di mafia o 20 anni di mafia dentro una storia d'amore questo film è di sicuro l'opera prima più intelligente e di spessore degli ultimi anni del panorama italiano. Il vero punto di forza del film di Pif è di aver azzeccato [...] Vai alla recensione »
Il soggetto è, come scritto da molti, azzeccato e potenzialmente proficuo consetendo di illustrare una lunga stagione di lotta alla mafia con toni in grado di oscillare piacevolmente fra il leggero e il grave. Peccato che tutto il resto (sceneggiatura, regia, interpretazione) sia sotto il livello della sufficenza facendo naufragare le tante e buone potenzialità.
Film in cui si racconta dell'orrendo operare della mafia a Palermo nell'arco degli ultimi più o meno 40 anni di storia e di come questo viene principalmente vissuto e percepito dalla figura e dalla sensibilità del protagonista nel corso dei suoi anni di crescita che vanno ovviamente dalla sua infanzia sino all'età adulta, La pellicola costituisce l'opera prima [...] Vai alla recensione »
Adoro Pif come personaggio televisivo e penso che "Il Testimone" sia uno dei pochi programmi veramente validi al momento. Ed è per questo che mi duole aver trovato "La mafia uccide solo d'estate" un film non all'altezza delle mie aspettative. La cosa che mi fa ancora più male è l'indulgenza con cui il film è stato accolto.
ironico, amaro, commuove e fa stringere i denti dalla rabbia. bravo pif, un ottimo film!
Quando in Sicilia andavano per i paesi i cantastorie i bambini si divertivano a sentire i pupari che raccontavano le gesta dei banditi con le loro marionette,oggi la realtà e' quella raccontata splendidamente da Pif non più marionette ,attraverso lo scorrere della vita di un bambino fatta di sogni e di voglia di vivere nella bellissima e dignitosa Palermo ,il regista riesce a coniugare la vita [...] Vai alla recensione »
Straordinario affresco, in chiave ironico-melanconica, sulla Palermo del tempo e, ahi noi, di oggi. Il silenzio percepibile in sala, alla conclusione della proiezione, vale più di 1000 parole.
Regista, sceneggaitore e attore. Pif ha fatto proprio centro, dalle Iene passando per "Il testimone" questo ragazzo ha deciso di lanciarsi nel mondo del cinema e l'ha fatto nel miglior modo possibile, con un film eccezzionale. In molti film esco dalla sala quasi subito dopo l'accensione delle luci ma dopo questo, mi sono trattenuto sulla mia poltroncina per altro tempo perchè [...] Vai alla recensione »
Si possono raccontare vent'anni di mafia con il sorriso sulle labbra? E si può, con toni da commedia, rendere omaggio ai grandi eroi dell'antimafia che hanno pagato, con la vita, il coraggio di essere, fino in fondo, servitori dello Stato? Detto così, sembrerebbe un sacrilegio bello e buono. Invece, La mafia uccide solo d'estate è una delle operazioni più riuscite e intelligenti fatta dal cinema italiano, [...] Vai alla recensione »
Non è che Lei ha sbagliato regione?". Innocente quanto basta a spiazzare i cervelli più fini, il piccolo Arturo pone la fatidica domanda a Carlo Alberto dalla Chiesa, appena nominato prefetto di Palermo. Gli avevano detto che il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, aveva dichiarato che la criminalità organizzata esisteva "solo in Campania e Calabria".
Pif non rinnega il taglio da provocatore tv, ma la sua opera prima è degna della qualifica di cineasta. In «La mafia uccide solo d'estate», infatti, il suo sguardo stralunato e finto ingenuo coglie bene i paradossi della storia di Palermo, dominata dalla presenza di un potere criminale talvolta negato, talvolta esorcizzato e talvolta assunto come alibi.