Titolo internazionale | My Class |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Daniele Gaglianone |
Attori | Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura Metin Celik, Pedro Savio De Andrade, Ahmet Gohtas, Benabdallha Oufa, Shadi Ramadan, Easther Sam, Shujan Shahjalal, Lyudmyla Temchenko, Moussa Toure (II), Issa Tunkara, Nazim Uddin, Ahmed Gohtas, Benabdallah Oufa, Mahbobeh Vatankhah, Remzi Yucel. |
Uscita | giovedì 16 gennaio 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Pablo |
MYmonetro | 2,81 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 aprile 2016
L'esperienza di un professore di italiano con una classe di scuola serale per stranieri adulti.
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CONSIGLIATO SÌ
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Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l'italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo "stop", ma l'intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un'unica vera storia, in un unico film di "vera finzione": La mia classe.
È un film che può spiazzare più di uno spettatore quello che Daniele Gaglianone ha deciso di dedicare al sempre più complesso tema dell'integrazione dei cosiddetti extra-comunitari. Perché sin dall'inizio, quando vediamo 'microfonare' (come si dice in gergo) gli studenti del corso veniamo volutamente disorientati. Pronti come siamo a vedere un film di finzione siamo costretti ad accorgerci che la finzione c'è ma è tutta concentrata nel sempre più bravo Valerio Mastandrea che 'fa' il docente. Tutti gli altri sono veri immigrati ognuno con i propri problemi e le proprie aspettative. Gaglianone ha deciso di puntare tutto su questo doppio registro quasi ci volesse ricordare da un lato l'impotenza del cinema nell'affrontare e risolvere problematiche che lo superano e dall'altro la necessità, per chi il cinema lo fa, di non sottrarsi mai alla realtà per rifugiarsi in un mondo in cui l'autoreferenzialità rischia di fagocitare tutto.
Qui non si recita Shakespeare come nel carcere dei Taviani ma si mette in scena il proprio vissuto che talvolta entra in gioco al di là delle battute concordate e che vede a un certo punto Mastandrea diventare davvero qualcosa di diverso rispetto all'attore che interpreta un personaggio. Ha ragione Gaglianone quando afferma che solo lui, tra gli attori, poteva entrare in un ruolo così particolare offrendogli, potremmo aggiungere, non solo la sua professionalità ma anche la sua umanità senza però farsi travolgere dalla complessità dell'operazione.
Con lui non sai mai quanto stia seguendo un copione o quanto stia invece offrendo al film la propria partecipazione di uomo (e ora anche di padre) consapevole della necessità di offrire alle giovani generazioni, non importa di quale razza o religione, un futuro meno cupo di quello che sembra attenderle.
La mia classe di Daniele Gaglianone di Gaia Serena Simionati “Se mi rimandano nel mio paese, io mi faccio morto da solo.” Issa nel film. Le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere Daniil Charms ATTENZIONE !!! Prima di iniziare [...] Vai alla recensione »
E’ un film documentario interessantissimo, più documentario di film. Valerio Mastandrea è un attore di grande spessore. Per lui non deve essere stato semplice entrare e uscire dal ruolo. E proprio questo suo alternarsi e mescolarsi nella parte di attore/insegnante e in quella di uomo che osserva ed è coinvolto nella vita degli stranieri, ci ha trasmesso e spiattellato in [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film impegnato, di quelli che ti svegliano la coscienza, e ti fanno riflettere sulla miseria e sulla disuguaglianza del mondo contemporaneo. In questo mare di sentimenti, Valerio Mastandrea sa nuotare come forse nessun altro in Italia, in questo momento. Bravo. Il film, manca l'appuntamernto con il traguardo di "capolavoro", perché alla fine risulta troppo breve [...] Vai alla recensione »
Dare voce a chi non ce l’ha, a chi è tolta, a chi non sa o viene impedito di esprimersi. Dare voce ha il senso di dare o ridare una possibilità, una chance storica, sociale a chi viene o è stata negata. Questo sembra essere iscritto nel Dna espressivo dell’arte. In questo film questo dare voce, in quanto possibilità, assume una duplice faccia: cinematografica [...] Vai alla recensione »
Un professore romano tiene un corso di italiano ad un gruppo di immigrati che cerca faticosamente di inserirsi nella realtà italiana. Un po' film e anche un po' documentario l'opera di Gaglianone unisce infatti alla finzione cinematografica anche la dura e cruda realtà quando un evento inaspettato finirà per sconvolgere la prosecuzione stessa della pellicola.
Film documentario su di un maestro di una scuola serale per stranieri adulti. Nel corso delle riprese egli, interpretato da Valerio Mastrandrea, viene filmato quotidianamente mentre fa lezione e si intrattiene con i suoi allievi provenienti da tutte le parti del mondo. Il suo metodo d'insegnamento è semplice e diretto al fine di semplificare il più possibile il modo di fare [...] Vai alla recensione »
E' un film bellissimo, ho riso tantissimo e pianto per la straordinaria verità degli studenti della classe. Assolutamente da vedere
Un docu-film a briglia sciolta. Una realtà per niente recitata. Ottimo Mastandrea, filo collante tra la relatà e la finzione. Argomenteo attualissimo trattato in maniera lucida esenza falsi moralismi. Cinema vero. 3 stelle e mezzo
Ho visto la mia classe ,a Roma un bel film al Nuovo Cinema Aquila interessante film… ma sono stupito di una cosa perché questo film interessante è proiettato in una sola sala a Roma così la distribuzione uccide un film che dovrebbero vedere i ragazzi soprattutto perchè tratta un tema di integrazione razziale…ma perché in una sola sala a Roma ?Come si può pensare che un film così possa incassare qualcosina [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film,tecnicamente sperimentale,sul tema dell'immigrazione.In questi casi sarebbe facile cadere nella retorica faziosa,ma ancora una volta,come in "La nave dolce",la parola è lasciata ai protagonisti reali che vivono sulla propria pelle,e il risultato interroga la coscienza spogliata dalle demagogie;tutto il contrario della TV.
Sono andata convinta di vedere un buon prodotto; invece mi sono trovata di fronte a un film che dopo un inizio non dico promettente ma passabile è precipitato nella noia più mortale, al punto che mi sarei addormentata se non fosse che era di pomeriggio. Un film che vuole toccare la problematica dell'immigrazione, ma che, al contrario di altri film che mi hanno presa e commossa (non [...] Vai alla recensione »
Non ho resistito molto, lo ammetto, quindi non vi saprei dire nulla sul finale: pellicola veramente scadente, mezzo reality, mezzo film di denuncia, mezza presa diretta... totale c*****a!
«La grande bellezza» del cinema italiano è anche che "mentre fra i critici si scatena una curiosa resa dei conti in merito a chi ha vaticinato il trionfo del film di Paolo Sorrentino ai Golden Giobes e chi ha - e in che misura - «remato contro», in sala escono, in silenzio e senza troppo clamore, due film, scomodi, scabri, poco simpatici, gonfi d'un amore non conciliato che i cantori dell'esistente [...] Vai alla recensione »
Non c'è pace per il "prof" Mastandrea, tenace traghettatore di conoscenze in una classe di italiano per stranieri. Tutti vogliono integrarsi, a molti serve ancora il permesso di soggiorno. Quando un incidente s'impone sull'andamento delle lezioni, qualcosa cambia improvvisamente: la realtà smaschera la finzione, regista e troupe entrano in scena, l'attore-professore si scopre tale e il meta-film si [...] Vai alla recensione »
Un attore e un regista decidono di fare un film su una classe di extracomunitari che studiano italiano. Le loro facce, le loro storie, il loro italiano imperfetto e espressivo nutriranno il film facendone quasi un documentario. Ma sul set il progetto si complica, si sdoppia, in parte si sgretola. Perché abbia senso il film deve raccontare anche il proprio farsi, come faceva una volta Godard, ovvero [...] Vai alla recensione »
Daniele Gaglianone (regista di I nostri anni, suo fulminante debutto, Nemmeno il destino e Ruggine), e Valerio Mastandrea, attore non comunemente dotato sia di comunicativa popolare che di audacia, hanno condiviso questa esperienza ai limiti. La mia classe è un amalgama docu-fiction non solo nelle premesse ma anche e soprattutto nel suo sviluppo, così come si è svolto durante le riprese e così come [...] Vai alla recensione »
Avvertenza: chi non vuol sentir parlare di immigrazione è meglio che resti a casa. Però sbaglia, perché la docufiction di Daniele Gaglianone è ben fatta, pur se ammantata di demagogia. A Roma, quartiere del Pigneto. Il maestro Valerio Mastandrea insegna con pazienza l'italiano a diciassette alunni, provenienti da tutto il mondo. Magari i problemi fossero solo linguistici, il dramma arriva con lo scadere [...] Vai alla recensione »