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La strana coppia Cameron Diaz e Seth Rogen

The Green Hornet: un film di supereroi che non è di supereroi.
di Gabriele Niola

Cameron Diaz e Seth Rogen in una scena del film diretto da Michel Gondry, The Green Hornet.
Seth Rogen (42 anni) 15 aprile 1982, Vancouver (Canada) - Ariete. Interpreta Britt Reid / Green Hornet nel film di Michel Gondry The Green Hornet.

lunedì 24 gennaio 2011 - Making Of

Strana coppia Seth Rogen e Cameron Diaz. L'eroe e la protagonista femminile di The Green Hornet contrariamente al solito non finiscono insieme, nè tantomeno trasudano tensione sessuale. Un attore che è anche autore e produttore di un film che ha molto voluto e un'attrice che non teme di prendere in giro la propria età all'interno del film (quasi 39 anni, la soglia della terza età hollywoodiana).
Dopo il duetto di interviste a Michel Gondry e Christoph Waltz, sconfinato nel cinema teorico, ora quello dei due attori verte molto più sui temi e sull'approccio del film. Rogen sostiene di aver sempre immaginato e sostenuto The Green Hornet come una commedia d'azione nel classico stile americano e di aver pronto un sequel, mentre l'attrice conferma di aver accettato di fare il film proprio per le medesime ragioni per le quali lo studio l'ha prodotto: perchè è diverso dagli altri.

Seth Rogen, scrivere, produrre e recitare
"Non avevo molte alternative. Io so lavorare e scrivere bene sulle commedie, quindi già dalla proposta fatta agli studios l'idea era di trattare questo film con quei toni", comincia andando dritto al punto Seth Rogen e racconta di come è riuscito a far passare la proposta di un film di supereroi dal forte lato comico: "Allo studio l'idea è piaciuta anche perchè aiutava la pellicola a differenziarsi da tutti gli altri film sul genere. Inoltre ai piani alti sanno bene che i film che ci piacciono sono proprio quelli di azione e comicità come True lies o Arma letale".
Però poi, paradossalmente, approcciando il film con spirito comico si riesce a far sembrare le vicende più plausibili del solito: "Sì, è un modo per indagare la relazione tra i due personaggi (eroe e spalla). Abbiamo sempre creduto tutti che un tema così assurdo solo se affrontato in maniera ironica poteva avere senso".
Anche il modo in cui si parla di giornalismo non è "etico" come in altri fumetti/film di supereroi: "Sì, personalmente non so niente di giornalismo e non volevo fare il punto sulla questione. Volevo solo giocare sulle differenze con gli altri eroi come per esempio Peter Parker, che è molto coscienzioso nel suo lavoro di reporter. Britt Reid invece usa il suo giornale solo per promuovere se stesso".
Ci sono nel film tutta una serie di punti oscuri e parti non rivelate, le state tenendo buone per un sequel? "C'è una ragione precisa per la quale ad esempio il personaggio di Cameron [Diaz ndr] non rivela nulla del suo passato da giornalista e l'abbiamo tenuto appositamente nascosto. L'intenzione di fare un sequel c'è e abbiamo delle idee eccezionali di cui però ora non siamo più sicuri! [ride] Così alla fine abbiamo tenuto il mistero perchè comunque avere un segreto rende il tutto più interessante".

Cameron Diaz, da The Mask a Green Hornet
Sembra che tutti quelli che hanno preso parte a questo film siano anche entrati nel processo creativo produttivo, è così anche per te? "No, io sono semplicemente stata chiamata e mi è stato offerto il ruolo. Ci ho messo solo 3 ore a dare la conferma, adoro entrambi e sapevo che se dovevo fare un film di supereroi doveva essere assolutamente unico e mai visto prima".
Il contro di tutto questo è che poi nel film subisce ironie pesanti sulla sua età, elevata solo per gli standard di Hollywood: "Mi sento fortunata ad aver vissuto quello che ho vissuto, aver lavorato con chi ho lavorato, in così tanti generi diversi. Non faccio più gli stessi ruoli di quando avevo 20 anni ma la cosa importante non è l'età, quanto l'evoluzione come persona e attrice. Dove mi porterà tutto questo non lo so e non mi importa, prendo le sfide quando arrivano e allo stesso modo le ricompense".
Pensa anche lei di cominciare a assumere più ruoli, oltre che recitare magari anche produrre o contribuire a scrivere come fanno molti colleghi? "Per il momento no. Recitare è ciò che amo fare e penso sia il lavoro migliore al mondo. Se faccio ridere le persone che incontro vengono e mi dicono che si sono divertiti da morire, al contrario se faccio qualcosa di drammatico mi dicono che quel film li ha davvero toccati. È una fortuna essere così noti e veder tornare indietro lo sforzo profuso sotto forma di apprezzamento da parte delle persone!".

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