nacaski
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martedì 25 gennaio 2011
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non è solo divertente
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per me è stato un film non fatto bene ma pensato bene. Albanese è riuscito a creare un film dove ridi ma riesci a capire che certi valori ogni giorno vengono calpestati da personaggi come cetto la qualunque. si mette in risalto la superficialità, l'ignoranza, la cafonaggine (sottolineanta anche dal modo di vestirsi) che purtroppo stanno rovinando l'italia. la scenografia è bellissima, i colori sono molto accesi, il personaggio di cetto la qualunque c'è in toto. ovviamnete la fa da padrone la comicità, che in alcuni tratti è grottesca. Si tratta però di una comicità genuina, non forzata. Albanese non ha voluto sottolineare come ci distruggono il paese, ma di come glielo lasciano fare. I soldi in mano a gente così non possono che causare danni.
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per me è stato un film non fatto bene ma pensato bene. Albanese è riuscito a creare un film dove ridi ma riesci a capire che certi valori ogni giorno vengono calpestati da personaggi come cetto la qualunque. si mette in risalto la superficialità, l'ignoranza, la cafonaggine (sottolineanta anche dal modo di vestirsi) che purtroppo stanno rovinando l'italia. la scenografia è bellissima, i colori sono molto accesi, il personaggio di cetto la qualunque c'è in toto. ovviamnete la fa da padrone la comicità, che in alcuni tratti è grottesca. Si tratta però di una comicità genuina, non forzata. Albanese non ha voluto sottolineare come ci distruggono il paese, ma di come glielo lasciano fare. I soldi in mano a gente così non possono che causare danni.
lo consiglio.
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chumbawamba
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lunedì 24 gennaio 2011
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davvero bello
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non inizia alcun tipo di discussione,ma i personaggi possono essere messi in analogia con l'attualità portandoci a riflettere più o meno seriamente sulla situazione politica in Italia.
mertia
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marialucia
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lunedì 24 gennaio 2011
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albanese e' forte a recitare e a pensare
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Gli altri film di Albanese li considero speciali; delle perle. Questa volta sono andata al cinema con un po' di scetticismo perché avevo già visto diverse arringhe del politico e pensavo che il film non potesse dire nulla di nuovo.
Per fortuna mi sbagliavo. Albanese ha caricaturizzato il personaggio, ma lo ha fatto sentire vero nell'espressione del volto, nei pensieri, nell'atteggiamento da intoccabile, nella spregiudicatezza, nell'ignoranza. Di questi politici il parlamento italiano è pieno zeppo e lo sono anche le amministrazioni locali. Comprano i voti, fanno promesse assurde che non mantengono mai, sono coperti dalle lobby o dalle mafie, distruggono i beni culturali, favoriscono la prostituzione e commettono reati vari pretendendo l'impunità.
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Gli altri film di Albanese li considero speciali; delle perle. Questa volta sono andata al cinema con un po' di scetticismo perché avevo già visto diverse arringhe del politico e pensavo che il film non potesse dire nulla di nuovo.
Per fortuna mi sbagliavo. Albanese ha caricaturizzato il personaggio, ma lo ha fatto sentire vero nell'espressione del volto, nei pensieri, nell'atteggiamento da intoccabile, nella spregiudicatezza, nell'ignoranza. Di questi politici il parlamento italiano è pieno zeppo e lo sono anche le amministrazioni locali. Comprano i voti, fanno promesse assurde che non mantengono mai, sono coperti dalle lobby o dalle mafie, distruggono i beni culturali, favoriscono la prostituzione e commettono reati vari pretendendo l'impunità. Conosciamo tanti politici che gestiscono il potere come dei veri e propri mafiosi, controllando perfino il pensiero di chi sta intorno o del loro elettorato. E in Italia non ha problemi con la legge il politico corrotto e corruttore, ma ne ha la ragazza senza permesso di soggiorno. Frecce sferrate da Albanese, al cuore di chi vuol capire, con la precisione di Guglielmo tell.
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Molti del cast recitano alla grande.
Bel film che può essere odiato da una parte dell'Italia o ingorato da coloro che non riescono a riflettere se non per le urla e i pianti dei protagonisti del Grande fratello e di Amici.
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cronix1981
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lunedì 24 gennaio 2011
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com'è amara la realtà
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Chi non conosce il nostro splendido paese, può pensare che questo film appartenga alla categoria del surreale. Tuttavia questa è una mera illusione. Il film è uno splendido esempio di come la realtà purtroppo superi la fantasia.
Questo è quello che traspare dopo la visione del film di Antonio Albanese. Ed è un boccone amaro da digerire, perché dal divertimento iniziale a mano a mano che si procede nella visione, ci si rende conto di come il film anticipi in modo sorprendente quello che sta succedendo nelle ultime settimane.
Il valore aggiunto che Albanese dà alla pellicola è fare riflettere sullo stato attuale del degrado della società italiana ed in particolare della politica.
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Chi non conosce il nostro splendido paese, può pensare che questo film appartenga alla categoria del surreale. Tuttavia questa è una mera illusione. Il film è uno splendido esempio di come la realtà purtroppo superi la fantasia.
Questo è quello che traspare dopo la visione del film di Antonio Albanese. Ed è un boccone amaro da digerire, perché dal divertimento iniziale a mano a mano che si procede nella visione, ci si rende conto di come il film anticipi in modo sorprendente quello che sta succedendo nelle ultime settimane.
Il valore aggiunto che Albanese dà alla pellicola è fare riflettere sullo stato attuale del degrado della società italiana ed in particolare della politica. E questo lo fa portando sulla scena quel "meraviglioso" personaggio che è Cetto La Qualunque. La qualunque è la summa dei mali atavici che contraddistinguono l'italiano medio: ignoranza, assenza totale di senso civico, illegalità, menefreghismo, qualunquismo, istinto innato nel non voler pagare le tasse, furbizia e pressappochismo. Portando avanti questi ideali e credendovi ciecamente, Cetto riesce in quello che potrebbe sembrare assurdo in qualsiasi altro paese "normale".
Il film si basa su una trama semplice. Scorre veloce e senza troppe pause. Non è un collage di sketch, ma qualcosa di organico, in cui si articolano bene momenti di comicità a momenti di amarezza riflessiva. Ovviamente alcune scene rimangono più di altre, ma nel complesso il film è più che godibile. Ma questo è qualcosa di più di un semplice film comico. E' l'amara riflessione sullo stato delle cose. E' la denuncia per mezzo del surreale. E' satira, caricaturale, dell'Italia di oggi.
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madeo87
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lunedì 24 gennaio 2011
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laqualunque vince in tutti i sensi
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Cetto Laqualunque vince e con lui anche Albanese. E' un film che non fa soltanto ridere ma anche pensare al momento politico e sociale che stiamo vivendo in questo periodo in Italia. Le analogie tra Cetto Laqualunque e Berlusconi sono palesi, così come palese è il riferimento al figlio di Bossi, "il Trota", con il personaggio che nel film interpreta il ruolo di Melo ( figlio di Cetto). Nel film le battute non mancano (anche se spesso per un non-calabrese sono difficili da capire), e nonostante sia una pellicola comica ci sono momenti in cui si prova un disperato senso di angoscia nel momento in cui ci si accorge che quello che Albanese mette in scena con leggerezza e sarcasmo sia una realtà disastrosa con cui tutti i giorni dobbiamo fare a pugni.
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Cetto Laqualunque vince e con lui anche Albanese. E' un film che non fa soltanto ridere ma anche pensare al momento politico e sociale che stiamo vivendo in questo periodo in Italia. Le analogie tra Cetto Laqualunque e Berlusconi sono palesi, così come palese è il riferimento al figlio di Bossi, "il Trota", con il personaggio che nel film interpreta il ruolo di Melo ( figlio di Cetto). Nel film le battute non mancano (anche se spesso per un non-calabrese sono difficili da capire), e nonostante sia una pellicola comica ci sono momenti in cui si prova un disperato senso di angoscia nel momento in cui ci si accorge che quello che Albanese mette in scena con leggerezza e sarcasmo sia una realtà disastrosa con cui tutti i giorni dobbiamo fare a pugni. Degna di nota è l'interpretazione di Rubini nel ruolo dello stratega politico "Gerry Salerno". Concludo dicendo però, che spesso la realtà fa ridere (o piangere) più di un film tragicomico.
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paolocarburi
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lunedì 24 gennaio 2011
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ebbene si...
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Se ancora vi domandate se è possibile fare un intero Film sul personaggio di Cetto La Qualunque? La risposta è SI. Antonio Albanese ci regala un film esilarante capace di far ridere e far riflettere allo stesso tempo...L'umorismo pirandelliano è presente in ogni singola scena e tutto ciò fa sì che nello spettatore si generi un insieme di allegria e amarezza per il quale rimanga con un sorriso a metà durante tutto il film. L'attualità di certi eventi fa sorridere ma anche pensare che la linea tra finzione e realtà, tra locale e nazionale è sempre più sottile...La cosa risulta veramente inquietante.
Albanese è a dir poco fantastico in quanto riesce a tenere tutto il film nonostante il personaggio sia stato concepito per pochi minuti.
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Se ancora vi domandate se è possibile fare un intero Film sul personaggio di Cetto La Qualunque? La risposta è SI. Antonio Albanese ci regala un film esilarante capace di far ridere e far riflettere allo stesso tempo...L'umorismo pirandelliano è presente in ogni singola scena e tutto ciò fa sì che nello spettatore si generi un insieme di allegria e amarezza per il quale rimanga con un sorriso a metà durante tutto il film. L'attualità di certi eventi fa sorridere ma anche pensare che la linea tra finzione e realtà, tra locale e nazionale è sempre più sottile...La cosa risulta veramente inquietante.
Albanese è a dir poco fantastico in quanto riesce a tenere tutto il film nonostante il personaggio sia stato concepito per pochi minuti.
Conclusione: Col passare del tempo il film diventerà un documento dei tempi che stiamo vivendo mentre oggi è un quadro non troppo parodico di come quei difetti additati al Sud di corruzione e mancanza d'etica coinvolgano, oramai, tutto lo stivale. Quattro stelle che diventeranno Cinque col passare degli anni.
Antonio Albanese: Missione riuscita.
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demotre
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lunedì 24 gennaio 2011
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ripetitivo
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Premetto che, pur essendo calabrese, il mio giudizio negativo non ha nulla a che fare con i presunti "maltrattamenti" subiti dalla mia terra nel film: la Calabria rappresentata non mi pare voglia essere la Calabria, quanto un luogo astratto usato per simboleggiare l'Italia intera. Sarebbe sciocco, pertanto, "offendersi" per l'immagine che viene fuori della Calabria. Il problema è diverso: il film non fa ridere ma, anzi, è decisamente noioso, sostanziandosi in un canovaccio che si ripete dall'inizio alla fine fino all'inverosimile. Per cui visti i primi dieci minuti il resto del film è palesemente inutile. Nè si può convenire sull'impegno sociale del film: magari le intenzioni saranno buone, ma lo spunto è così esile e ripetitivo da scadere nel qualunquismo, anche perché ciò che dovrebbe essere assurdo, nell'odierna realtà lo è molto meno (e se la satira coincide con la realtà non è più satira ma rappresentazione dei fatti).
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Premetto che, pur essendo calabrese, il mio giudizio negativo non ha nulla a che fare con i presunti "maltrattamenti" subiti dalla mia terra nel film: la Calabria rappresentata non mi pare voglia essere la Calabria, quanto un luogo astratto usato per simboleggiare l'Italia intera. Sarebbe sciocco, pertanto, "offendersi" per l'immagine che viene fuori della Calabria. Il problema è diverso: il film non fa ridere ma, anzi, è decisamente noioso, sostanziandosi in un canovaccio che si ripete dall'inizio alla fine fino all'inverosimile. Per cui visti i primi dieci minuti il resto del film è palesemente inutile. Nè si può convenire sull'impegno sociale del film: magari le intenzioni saranno buone, ma lo spunto è così esile e ripetitivo da scadere nel qualunquismo, anche perché ciò che dovrebbe essere assurdo, nell'odierna realtà lo è molto meno (e se la satira coincide con la realtà non è più satira ma rappresentazione dei fatti). Insomma, un brutto film che non riesce a spiegare le code ai botteghini.
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spike
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lunedì 24 gennaio 2011
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triste
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Un film che è lo specchio di certa Italia di oggi (ancora minoranza???). Speriamo che fra dieci anni si possa vedere questo film e ridere del passato che fu. Si ride a denti stretti pensando che i personaggi del film li troviamo ogni giorno su giornali e in TV. Una comicità che non vuole far ridere di pancia pur con dei personaggi assolutamente sopra le righe, bravo Albanese.
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marezia
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lunedì 24 gennaio 2011
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avviso (versione corretta)
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Prevenendo e prevedendo la critica di quanti potrebbero storcere il naso di fronte alle mie 5 stelle, spiego UNA VOLTA PER TUTTE che, conscia del fatto che
il cinema italiano abbia toccato quella vetta negli anni del Neorealismo fino al '60, oggi attribuisco quella valutazione a pellicole che abbiano UN'IDEA
DI FONDO E CHE SIANO PERCORSE DA MOMENTI DI GENIALITA', ANCHE INTERMITTENTI. Quanto ai gradini più bassi, non ci dovrebbero essere equivoci: ALLE CRETINATE un bel mediocre e passa la paura; e il buono, come l'ottimo, non è detto che sia sempre interessante e che valga il prezzo del biglietto...
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