In esclusiva su MYmovies una clip del film di Andrea Molaioli.
di Nicoletta Dose
È il caso Parmalat a ispirare la vicenda de Il gioiellino. Andrea Molaioli prende spunto dalla cronaca italiana più tragica, traslando la sua attenzione dall'omicidio 'privato', isolato tra le ruvide montagne friulane, de La ragazza del lago, al collasso 'pubblico' di un'azienda quotata in Borsa che produce, vende ed esalta il fatturato, per poi svendere, fare un passo indietro e tentare il salvataggio estremo delle fondamenta. Il latte e i suoi derivati, latticini tintinnanti scremati e messi sul mercato internazionale dal 'gioiellino', sono l'oggetto del film. Il resto lo fa un cast di eccezionale bravura, con Toni Servillo e Remo Girone in testa ad una banda improvvisata di ragionieri (parenti vicini e lontani che occupano i posti di comando dell'azienda), vittime ingenue e al contempo presuntuose di un sistema economico troppo all'avanguardia che stritola i mestieranti senz'arte, condannandoli alla disfatta. E così, dopo il lusso degli incassi iniziali, l'industria cade ai piedi della globalizzazione più sfrenata e competente, dando credito alla necessità della bugia come mezzo per sopravvivere alla crisi. Quando le cose si mettono male, due rappresentanti dell'azienda, interpretati da Servillo e Sarah Felberbaum, sbarcano a New York a cercare il sostegno delle banche americane. Ma, come la clip in esclusiva mostra in anteprima, ancora una volta il bieco provincialismo li rende impreparati all'incontro: non conoscono l'inglese, sono eleganti e impettiti ma hanno paura, e sono profondamente intimoriti dal traffico della Grande Mela. All'ombra dei grattacieli e sulle note dell'inquieta melodia di Teho Teardo, aspirano ancora al trionfo.