Titolo originale | Singularidades de uma Rapariga Loira |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Portogallo, Spagna, Francia |
Durata | 64 minuti |
Regia di | Manoel de Oliveira |
Attori | Ricardo Trepa, Catarina Wallenstein, Diogo Dória, Julia Buisel, Leonor Silveira Fernanda Borsatti, Carlos Santos, Filipe Vargas. |
Uscita | venerdì 2 settembre 2011 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | Mediaplex Italia |
MYmonetro | 2,98 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 gennaio 2017
Un viandante racconta ad una sconosciuta del suo grande amore giovanile e di come il fato si sia sempre crudelmente intromesso. In Italia al Box Office Singolarità di una ragazza bionda ha incassato 94,2 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Un antico detto della Galizia afferma che ciò che non si rivelerebbe mai né alla propria moglie né al migliore amico può essere detto a un estraneo. È quanto fa il giovane Macário in viaggio in treno verso l'Algarve. Rivolgendosi a una sconosciuta compagna di viaggio le rivela la sua triste storia. Lavorando nell'ufficio dello zio Francisco a Lisbona aveva notato una giovane fanciulla che si affacciava alla finestra del palazzo di fronte muovendo con grazia un elegante ventaglio cinese. Innamoratosene rapidamente il giovane aveva chiesto allo zio il permesso per sposarla ottenendone un diniego. Abbandonata la vita agiata aveva accettato un incarico commerciale che lo aveva rimesso in sella economicamente. Ora poteva davvero aspirare al matrimonio. Ma...
Manoel De Oliveira giunto alla più che venerabile età di 101 anni continua a dirigere con grande controllo opere estremamente differenti tra di loro per il soggetto ma ormai perfettamente identificabili sul piano della autorialità. Perché questo Grande Vecchio del cinema (che ha già girato il film che si potrà vedere solo dopo la sua morte) gioca ormai con leggerezza su temi e situazioni su cui altri cadrebbero rovinosamente dopo soli cinque minuti di proiezione.
Questa volta l'impresa è legata all'attualizzazione di un testo letterario dello scrittore portoghese Eça de Queiroz che poco si confà allo spirito dei nostri tempi. Eppure il regista riesce a mettere in scena, con lo sguardo teatrale che spesso lo ha contraddistinto, modi del passato e situazioni del presente quasi li volesse sospendere sul cavo teso di una temporalità astratta in cui il suo Paese abbia l'opportunità di rispecchiarsi. È come se De Oliveira dichiarasse esplicitamente che il suo Portogallo non solo affonda, come tutte le culture degne di questo nome dovrebbero fare, le sue radici nel passato per proiettarsi nel futuro ma che, nello specifico, il tempo che fu è ancora e non ce ne si può facilmente liberare come invece sembra accadere nella relazione tra i due protagonisti.
In fondo il regista che conosce la Vita ci ricorda, tra arpiste e fini dicitori (Cintra uno dei suoi attori preferiti) che fanno da sottofondo a chi gioca d'azzardo, che l'idealizzazione non è mai stata una buona maestra anche se, senza ideali e mete da raggiungere, i treni non sarebbero stati mai inventati e non potrebbero correre verso un domani peraltro incognito.
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Film sicuramente affascinante ma un pò retrò.Un amore nato per caso,come d'altra parte un pò tutti gli amori,osteggiato da uno zio padre e padrone sembra di tornare indietro negli anni ai tempi dei promessi sposi. Oliveira con i suoi 100 e passa anni avrà probabilmente ricordi molto lontani,ci tiene a mettere in scena situazioni che probabilmente non rispecchiano [...] Vai alla recensione »
Confermo quanto scritto in passato, il cinema non ha bisogno di critici ma di spettatori. Una notizia mi rattrisca profondamente. A settembre cinque sale cinematografiche chiuderanno i battenti a Roma. Il motivo è dipeso dal fatto che i film verrano distribuiti con un nuovo sistema e non più in pellicola. Molte piccole sale chiuderanno in tutta Italia.
Fotografia, come di consueto, impeccabile, con riferimenti contnui alla storia dell'arte. Stupefacente l'ultima scena in cui la donna si pone nella posizione che in arte è notoriamente significante la "fine di una donna" (Muncjh?) Le immagini della stanza in affitto, con pareti scure e armadio al muro, sono anch'esse chiari rimandi a tanta produzione pittorica tra 800 e [...] Vai alla recensione »
Il XXXII Canto della raccolta Il custode di greggi di Fernando Pessoa viene citato in un passaggio centrale di Singolarità di una ragazza bionda e, secondo me, fornisce la chiave di lettura del film. Volevo condividerlo con chi come me, affascinato dal testo, è andato a cerlarlo per rileggerlo e approfondire... Ieri pomeriggio un uomo delle città / Parlava alla porta [...] Vai alla recensione »
Il film dura un'ora, ma è talmente noioso che sembra un'eternità. Nei prima dieci minuti non succede niente. Davvero niente, c'è solo il controllore che oblitera i biglietti dei passeggeri del treno. Poi appare il protagonista che inizia a raccontare la sua storia alla sua vicina di sedile. Donna che io pensavo fosse cieca visto che quando lui parla ruota leggermente [...] Vai alla recensione »
La singolarità del film sta più che nella rapariga loira del titolo nell'età del suo autore la cui prolificità non sembra avere interruzione nemmeno nei limiti neuronali della sua ormai centenaria esistenza. Ecco allora che - più interessante delle solite considerazioni sull'apologo morale, sul cinema che non è più quello di una volta, come se ci fosse mai stato (c'era) una volta - ciò che si dispiega [...] Vai alla recensione »
HO AVUTO MODO DI VEDERLO IERI SERA IN DVD E DEVO DIREC CHE CI HO DOVUTO PENSARE PRIMA DI DARE UN GIUDIZIO A QUESTO FILM. HO LETTO MOLTI COMMENTI NEGATIVI SU QUESTO FILM E NON CAPISCO IL PERCHE', CAPISCO CHE SIA INUSUALE IL FATTO CHE DURI UN ORA MA NON E' DEL TUTTO SENZA TRAMA E' UNA STORIA D'AMORE CON UNA TRAMA PIU' CHE CONCRETA BISOGNA LASCIARSI TRASPORTARE DALLA STORIA PER CAPIRLA [...] Vai alla recensione »
Manoel de Oliveira è uno di quei misteri che lasciano senza parole. Fesso chi vede o presuntuoso chi incensa? Il film è di una noia mortale. E' girato con i piedi, trasuda saccezza a ogni inquadratura, sembra il prodotto di un dilettante senza idee. La lentezza uccide la vicenda, la pugnala al cuore. Così gli interpreti sembrano burattini mossi da fili spelacchiati.
Una storia che non dice assolutamente NIENTE, scritta male, girata peggio. Una stelletta é fin troppo per una nullità di film così.
La correttezza è data dalla buona fede con cui, tuttavia, è stato fatto questo film totalmente assurdo. Attori inadatti, dialoghi svogliati, storia misera e non certo per colpa di Eca De Queiroz. Si salva la fotografia quando non indugia nel buio. Noia e supponenza, per quanto involontaria.
Sembra quasi la puntata di una telenovela, ma le ambientazioni sono decisamente più ricche. La qualità è indiscutibile, con un humor "di sottofondo" piacevole.
che un regista di 103 anni firmi un'opera così lucida e profonda, così moderna e antica, fuori dal tempo ma anche attualissima, parlando di bene e male, ricchezza e povertà e della vita in un modo personalissimo e poetico, è davvero un miracolo. Imperdibile
Fuori dal tempo, senza scneggiatura, dialoghi imbarazzanti, storia inesistente...rimane solo una buona scelta delle immagini il resto latita nel vuoto....film inutile
That "Eccentricities of a Blond Hair Girl" (no, that's not a typo) feels deficient owes less to its one-hour running time than to an elliptical script, based on a story by Eca de Queiróz, that lacks fully realized situations and characters. Venerable Portugese writer-director Manoel de Oliveira, now 101 and reportedly the world's oldest-working filmmaker, has certainly earned the right to make idiosyncratic [...] Vai alla recensione »
l'11 dicembre Manoel de Oliveira compirà 104 anni. E quando già ne aveva più di 100 ha girato "Singolarità di una ragazza bionda" (Singularidades de uma rapariga loura, Portogallo, Spagna e Francia, 2009, 64'), che in queste settimane si vede (solo, purtroppo) al cinema Mexico di Milano. Tratta da un racconto di Eça de Queirós, la storia del giovane Macário (Ricardo Trêpa) è stata attualizzata dallo [...] Vai alla recensione »