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L'ultima casa a sinistra: giustizia privata in un interno macchiato di sangue

Remake dell'esordio in lungo di Wes Craven, il film di Dennis Iliadis esplora i diversi strati della violenza.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Ritorno in famiglia
Monica Potter (Monica Louise Brokaw) (52 anni) 30 giugno 1971, Cleveland (Ohio - USA) - Cancro. Interpreta Emma Collingwood nel film di Dennis Iliadis L'ultima casa a sinistra.

giovedì 13 agosto 2009 - Approfondimenti

Ritorno in famiglia
Trentasette anni fa Wes Craven esordiva in lungo con L'ultima casa a sinistra. Matrice del film – che venne alla luce durante la guerra del Vietnam, in un periodo di forte contestazione sociale – era il bergmaniano La fontana della vergine che a sua volta s'ispirava alla ballata medievale svedese Töres dotter i Wänge. Realizzata da uno staff tecnico che contava quindici addetti ai lavori e con un budget ridotto all'osso, l'opera prima di Craven vedeva il neo regista affiancarsi al produttore Sean Cunningham, lo stesso che in seguito avrebbe diretto e prodotto un altro cult dell'horror, Venerdì 13. "A quei tempi poteva succedere che qualcuno ad un certo punto arrivasse e ti dicesse: 'Mi è venuta un'idea, facciamo un film! Tu lo scrivi, io lo produco, tu lo dirigi, io faccio i panini e registro il suono'. Era tutto molto primitivo, una cosa da studenti", ha rivelato Cunningham. "Così è stato per L'ultima casa; eravamo dei ragazzini con una macchina da presa". All'epoca in cui Craven girava il suo primo film da regista, il figlio Jonathan era appena un bambino. Poter partecipare, quasi quattro decenni più tardi, al remake de L'ultima casa a sinistra nelle vesti di co-produttore insieme al papà e a Sean Cunningham, per lui che era apparso nell'originale ("Avevo sei anni e tenevo in mano un palloncino che Krug faceva scoppiare") rappresentava un'occasione importante. "È sempre stato uno dei miei film preferiti tra quelli che ha diretto mio padre e mi ha fatto un immenso piacere prendere parte a questo nuovo progetto perché sentivo che dovevo proteggere il remake considerato che avevo amato l'originale così tanto". A dirigere il nuovo L'ultima casa a sinistra debuttando sulla scena cinematografica americana è il greco Dennis Iliadis cui controversa opera prima, Hardcore, è stata nominata come uno dei migliori film diretti da un regista europeo emergente nel 2005. L'attore e regista Tony Goldwyn, che nel film interpreta il dottor John Collingwood, padre della giovane protagonista (Sara Paxton), ha accettato di prendere parte a L'ultima casa nonostante l'elevato tasso di violenza dopo aver visto Hardcore. "Sia io che Sara avevamo delle riserve. Per quanto mi riguarda ero rimasto scioccato dal livello di violenza. Quando ho espresso il mio timore la produzione mi ha inviato il dvd del film di Dennis e mi ha convinto perché nella sua regia è così straordinario e presta così tanta attenzione ai dettagli; riesce a rendere umani argomenti estremi. Anche quel film era decisamente esplicito, e scioccante in maniera diversa. Ho capito che si trattava di un magnifico regista e che ero in buone mani".
Da Biancaneve al college a L'ultima casa a sinistra
Sara Paxton: Da quando faccio questo mestiere ho sempre interpretato personaggi leggeri in commedie per adolescenti e sentivo che era arrivato il momento di mettermi alla prova con un ruolo diverso e un genere diverso; cercavo qualcosa che mi offrisse l'opportunità di spingermi oltre i miei limiti. L'unica mia preoccupazione per quanto riguardava L'ultima casa a sinistra era nei confronti della violenza; temevo che il film potesse essere troppo esplicito, soprattutto dal punto di vista sessuale. Un giorno, prima che iniziassimo la lavorazione, Dennis, che aveva notato la mia preoccupazione, mi ha invitata nel suo ufficio per discuterne. Mi ero preparata un discorsetto per spiegargli perché non mi sentivo a mio agio, ma lui aveva già capito tutto e mi ha rassicurata dicendomi che in nessun modo la scena della violenza carnale sarebbe stata sessualmente esplicita. Mi ha detto: "la girerò in un modo che nessuno si possa eccitare guardandola". In effetti riguardandola mi sono sentita sollevata perché si tratta di una scena violentissima e nient'altro".
Lo sfondo politico e sociale de L'ultima casa a sinistra di Craven
Wes Craven: Il film originale era un prodotto del suo tempo; in quegli anni tutte le regole venivano ignorate e tutti cercavano di infrangere i limiti imposti dalla censura. Eravamo tutti contro l'establishment all'epoca. C'era la guerra del Vietnam e le immagini più inquietanti che vedevamo erano proprio quelle reali che ci mostravano i documentari sul conflitto. Con L'ultima casa avevamo deciso di mostrare la violenza per quello che era realmente e allo stesso tempo volevamo mettere in luce il lato oscuro del cinema hollywoodiano. Con Sean pensavamo di aver fatto una sorta di filmetto di prova che sarebbe stato proiettato solo in un paio di cinema. Ci dicevamo che nessuno lo avrebbe mai visto né saputo che eravamo stati noi a farlo di conseguenza ce ne siamo infischiati della censura e abbiamo fatto tutto quello che ci pareva. Nel primo week end di uscita del film ho chiamato Sean per sapere come stesse andando. Lui mi ha detto 'Sei seduto?' e un attimo dopo ha aggiunto 'È un successone. È pazzesco: la fila per fare i biglietti è lunga un intero isolato!'.

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