Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Peter Bogdanovich |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Bogdanovich rimette mano al documentario "Directed by John Ford" del 1971, presentato alla Mostra di Venezia e poi scomparso dalla circolazione per una questione irrisolta di diritti.
CONSIGLIATO SÌ
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Nuova versione di un classico del più cinefilo dei registi americani, Peter Bogdanovich. Con l'aggiunta di tredici minuti di interviste recenti a Steven Spielberg, Clint Eastwood, Martin Scorsese e Walter Hill, Directed by John Ford, del 1971, si ripresenta con il titolo di Directed by e torna a interrogarsi sul significato di queste due parole, quando l'uomo in questione ha girato più di 135 film, vinto 6 Oscar e offerto, con i suoi film sonori, una visione dell'America fondamentale tanto quanto quella offerta da Griffith con i suoi film muti.
Quando a Orson Welles fu chiesto chi erano i suoi registi preferiti, sentenziò sicuro: "i vecchi maestri. Che per me vuol dire: John Ford, John Ford, John Ford". Ed è proprio la voce di Welles a guidare lo spettatore tra i ricordi di chi ha lavorato con Ford, come Henry Fonda, James Stewart e "il duca" John Wayne (raccolti nel '69), e gli spezzoni dei suoi film, da Sentieri Selvaggi a Ombre Rosse, da L'uomo che uccise Liberty Valance a Furore, e ancora Rio Grande, Un Uomo Tranquillo, Alba di Gloria e via (bene)dicendo.
Nella nuova versione, Bogdanovich intervista anche se stesso, andando a sistemarsi senza falsa modestia all'interno di un affresco che lo vede al suo posto, in un discorso sul cinema fatto dall'interno del cinema stesso. Attore (di teatro) e critico cinematografico prima ancora che regista, l'autore di L'ultimo spettacolo e Paper Moon non ha mai negato di aver esordito scrivendo di cinema per vedere i film piuttosto che guardandoli per scriverne. Gli premeva poter aver accesso a più pellicole possibile e l'attività di critico gliene dava l'opportunità. Ne è nata una grande passione, un entusiasmo per il cinema del passato che trova espressione nello strumento della citazione, a lui molto caro.
Ammiratore sconfinato di Ford, con Directed by lo costringe a parlare di sé e del suo modo di lavorare. Ford lo fa tra le righe, snocciolando perle mentre recita la parte del duro, di chi non ha niente da dire, perché fare capolavori è il suo mestiere e gli viene naturale. Ci pensano i suoi discepoli a parlare per lui: a Spielberg ha insegnato a dipingere con la macchina da presa, cominciando dalla giusta sistemazione dell'orizzonte nell'inquadratura, per Hill nessuno ha mai fatto recitare gli attori meglio di lui. Per tutti è stato un punto di riferimento, anche quando metteva le star sulla sua lista nera e si divertiva a svergognarle in pubblico. Perché era davvero un duro e solo Katharine Hepburn gli teneva testa. È così anche in Directed by: solo lei riesce a tirargli fuori il cuore.