Titolo originale | With Blood on My Hands: Pusher II |
Anno | 2004 |
Genere | Thriller |
Produzione | Danimarca, Gran Bretagna |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Nicolas Winding Refn |
Attori | Mads Mikkelsen, Jesper Salomonsen, Leif Sylvester, Anne Sørensen, Øyvind Hagen-Traberg, Kurt Nielsen, Dan Dommer, Karsten Schrøder, Maria Erwolter, Zlatko Buric . |
Tag | Da vedere 2004 |
MYmonetro | 3,35 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 aprile 2013
Il secondo capitolo della trilogia del geniale Nicolas Winding Refn.
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CONSIGLIATO SÌ
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Tonny è sopravvissuto al violento pestaggio ad opera di Frank ed è successivamente finito in carcere. Quando esce cerca di reinserirsi nel giro del crimine cercando lavoro presso suo padre, soprannominato Il Duca. Costui è al centro di un giro di auto rubate e non ha mai smesso di disprezzare il figlio. Intanto Tonny apprende che una donna con cui ha avuto rapporti (ma che nel contempo ha coltivato numerose relazioni) lo ritiene il padre di suo figlio.
Il secondo capitolo della trilogia di Refn giunge sugli schermi dopo il pesante insuccesso di Fear X e si potrebbe pensare che costituisca un tentativo di rinverdire un po' corrivamente la buona riuscita del primo. Non è così. È come se il regista, preso da altri progetti, avesse comunque conservato il bisogno quasi fisico di tornare a visitare quel mondo che aveva abbandonato nella notte insieme al destino di Frank. Ora è Tonny al centro del mirino della macchina da presa che decide di accompagnarlo facendo scandire il proprio percorso da un ritmo diverso. Se la discesa agli inferi di Frank veniva guidata da una tensione costante e pulsante, il ritorno a un'apparente libertà da parte di chi un tempo gli era amico si dipana con tempi più distesi in superficie ma sostenuti dall'implosione di una violenza tanto esercitata quanto intimamente subìta.
Come Refn ha avuto modo di dichiarare dei veri criminali hanno fatto da consulenti sul set (ad esempio per la scena del furto delle auto) affinché ci si avvicinasse il più possibile alla realtà. Ma non è questo che fondamentalmente interessa al regista danese. Quasi fosse un fratello dei Dardenne nato più a nord e più di loro privo di remore visive e verbali Refn affronta il tema della paternità negata. Tonny è il figlio respinto dal Duca. Nonostante l'apparenza non è sufficientemente amorale per il genitore e, al contempo, non è abbastanza 'perbene' come vuole fare invece crescere il ragazzino avuto con una prostituta alla quale vuole strapparlo. Questo duplice marchio perseguita il protagonista e la ferita mai cicatrizzata si riapre quando scopre la propria paternità. È nel dichiarato rifiuto dell'idea di poter essere genitore contraddetto dai gesti incerti ma affettuosi che si ritrova a compiere nei confronti del neonato che si accende in Tommy un conflitto interiore. Tra un'erezione mancata e tiri di cocaina si insinua in lui il sospetto più difficile da gestire: la possibilità di provare dei sentimenti diversi dall'odio, dalla sopraffazione, dalla violenza. Refn è abilissimo nel suggerire questo dilemma interiore senza mai farlo dichiarare verbalmente. Non è una dote comune a molti.
Refn riesce dal primo momento a puntare dritto all'occhio ed all'animo dello spettatore con un piano sequenza che di delizioso ha ben poco,ma un po' tutto il film è sporco e rozzo, però esso è volutamente tale. Subito prende il via il film con il nostro Tonny che esce di galera e si ritrova a correre, in un mondo in una Copenaghen in mano alla criminalità ed [...] Vai alla recensione »
Refn torna agli esordi con un piccolo capolavoro , superando i già elevatissimi standard di coinvolgimento da parte dello spettatore del primo Pusher e rilancia con una storia di redezione in cui il sangue viene lavato con il sangue e i buoni non fanno neppure una comparsa sullo schermo . Meno scioccante ma più viscerale del suo predecessore , Pusher 2 punta nuovamente su macchina a [...] Vai alla recensione »
Pusher II - Sangue sulle mie mani è il meno riuscito della trilogia dedicata dal regista Nicolas Winding Refn alla Copenaghen nera, a quella realtà invisibile e sotterranea del mondo malavitoso che ruota attorno al traffico di droga nella capitale danese. È il seguito del primo e si concentra sulla storia di uno dei due protagonisti di Pusher – L’inizio, [...] Vai alla recensione »
Secondo Capitolo della trilogia di Refn. Con Frank ancora scomparso, il protagonista stavolta è l'amico Tonny, interpretato da Mads Mikkelsen. L'uomo, uscito di galera, ha ormai perso i contatti con il giro della droga, e si rivolge così al padre, Smeden, per fare qualche soldo sempre con lavoretti poco onesti. Come se non bastasse, Tonny è diventato padre, prima di entrare [...] Vai alla recensione »
La regia mi ricorda Lars Von Trier, ma è meno caotica e pseudo-amatoriale. Dà un senso di realismo che è azzeccato, rende bene l'idea dello squallore in cui vive il protagonista. Droga, furti, prostitute, uscire dal carcere per lui non è stato diverso da uscire da una stanza, vai fuori e tutto è normale. Micidiale la scena delle due prostitute, micidiale perché [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film, migliore a parer mio del primo pusher, bravissimo Mads.