Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Sergio Rubini |
Attori | Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno, Mariangela Melato Giuseppe Vitale. |
MYmonetro | 2,99 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 6 settembre 2011
Storia dal sapore autobiografico di un attore che fa anche il regista per Sergio Rubini, che si fa aiutare da un cast d'ecezione e quanto mai... autobiografico! Tra gli altri, suo padre e la sua ex-moglie Margherita Buy. In Italia al Box Office L'amore ritorna ha incassato 1,5 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Un regista e attore, giunto a quarant'anni, conosciuto il successo, si appresta a interpretare un film e a girarne un altro. Improvvisamente sul set viene colto da un malore, che giorno dopo giorno diviene sempre più inspiegabile. Gli accadimenti fanno riflettere il protagonista sul passato e i perché della vita, con i suoi amori, le amicizie, il lavoro, il cinema. Alla fine troverà la soluzione e ritornerà.
"E'da trent'anni che mi pongo sempre la stessa domanda: è più importante il cinema o la vita?"
Queste parole di François Truffaut sono perfette per sintetizzare il film di Sergio Rubini che si allontana dalla poetica del regista francese per raccontare luoghi e sensazioni del proprio mondo.
Si potrebbe dire che L'amore ritorna è "vita di chi fa cinema nel cinema", un regista, un attore alla ricerca della propria strada perduta, che si confronta con la propria esistenza nel momento del dolore. Rubini realizza la sua opera più completa, e lo fa guardandosi indietro e analizzando il percorso filmico compiuto, con ironia e ritmo, accompagnato da un gruppo di attori che, in alcuni momenti risultano invadenti e sopra le righe, rischiando di essere il difetto più grande di un buon film. Tre stelle e mezzo.
Lei ha dedicato il romanzo al suo consorte. Lui, nel film che ne ha ricavato, interpretandolo con partecipe distacco (ad ogni intervista precisava di non aver mai avuto una storia come quella del protagonista), ha inserito la moglie nell’ultima scena. Uno scambio di tenerezze comprensibile e legittimo, ma imbarazzante, come un fastidioso déjà vu. Forse perché il cammeo finale, nell‘esposizione vagamente [...] Vai alla recensione »
È con raro piacere che vi annunciamo un bel film italiano. Senza se e senza ma. Un film che avrebbe meritato un titolo meno banale, ma che si fa ricordare per vitalità, precisione etnica e anima meridionale (pugliese, come il regista Sergio Rubini), senza mai risultare localista o asfittico. Anzi: qui pulsano davvero muscoli e sangue (letteralmente: il protagonista Fabrizio Bentivoglio, alter ego di [...] Vai alla recensione »
Se un attore quarantenne, che dagli anni novanta si diletta anche di regia, gira un film su un attore quarantenne che decide di de-buttare dietro la macchina da presa voi cosa pensate? E se poi quel film s’intitola L’amore ritorna voi che genere di film vi aspettate? Bene, Sergio Rubini e qui per smentire (quasi) tutte le ovvietà che vi sono venute in mente.
Sul set d'un film a Milano, il protagonista Fabrizio Bentivoglio si sente male. Vomita sangue. Ha paura. Viene ricoverato in clinica. L'inerzia della malattia lo costringe a evocare gli errori recenti e il passato nella cittadina pugliese dove è nato, a riflettere sul presente che potrebbe portarlo alla morte, a immaginare un futuro imminente in cui vuol diventare regista.
Non avremo una vera industria e neanche un vero star system. Si fa fatica a far superare le Alpi ai nostri film e ai nostri migliori attori, ma di certo non ci manca la famiglia. La grande famiglia dei cinema italiano nel nuovo film di Sergio Rubini “L’amore ritorna” è accorsa in massa. Dall’ex moglie Margherita Buy, all’amico Fabrizio Bentivoglio. Da Giovanna Mezzogiorno a Mariangela Melato, dai cammei [...] Vai alla recensione »
Non c'è dubbio, Rubini lo deve sapere e non può meravigliarsi se viene notato e diventa materia giornalistica e critica: ha fatto un film sovresposto, spudorato nell'investimento di sé. Dove si è messo in scena, scopertamente autobiografico. Un attore (l'alter ego è Fabrizio Bentivoglio) stufo o almeno insoddisfatto di fare l'attore per altri e impaziente di esprimersi in proprio.
Un attore di successo che al successo ha sacrificato molto (Fabrizio Bentivoglio), si trova improvvisamente costretto all’immobilità. Un colpo di tosse, uno sbocco di sangue, e da un set di fantascienza l’attore, che preparava anche il debutto alla regia, si ritrova inchiodato nel letto di una clinica. Sulle prime sembra una sciagura, la paura del male si somma alle angosce per la carriera, l’amore [...] Vai alla recensione »
Sergio Rubini tra psicologia e fantasia. Senza separarsi da quelle radici del Sud cui tanto deve il suo cinema. (Appena ieri L’anima gemella). Oggi, con serietà ma anche con segreta ironia, affronta quasi un gioco di specchi. Il suo nuovo protagonista, infatti, è un attore che sta per diventare anche regista (Fabrizio Bentivoglio), è separato da una moglie attrice anche lei (Margherita Buy), ha una [...] Vai alla recensione »
L'amico romano, Fabrizio Bentivoglio. L'ex moglie, Margherita Buy. Il padre, Alberto Rubini, per la prima volta sul set. Ma anche attori che ama e stima come Giovanna Mezzogiorno, Mariangela Melato e Michele Placido. Un film intimista, forse autobiografico, «L'amore ritorna», settima fatica da regista che Sergio Rubini ha voluto realizzare per raccontare uno scorcio del suo mondo, da venerdì nelle [...] Vai alla recensione »
Un film sugli attori per raccontare la loro vita, ma per riflettere sulla vita di ciascuno di noi.. E L’amore ritorna l’ultimo film dei pugliese Sergio Rubini, scritto con Domenico Starnone, con protagonista Fabrizio Bentivoglio e interpretato dallo stesso Rubini con l’ex moglie Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno e Mariangela Melato. In uscita nelle sale venerdì prossimo, 19 marzo, il film, che si [...] Vai alla recensione »
E con enfasi che accogliamo l’ultimo film di Sergio Rubini, L’amore ritorna. Un’enfasi a cui siamo indotti dalla bontà del film, (che vanta onestà e autenticità, doti sempre più rare nel cinema italiano dei nostri premi e dei nostri tempi), e a coi siamo costretti dalla spregiudicatezza di candidature che sentiamo eccessive e dimentiche, ancora una volta, di una parte del cinema italiano, quella che [...] Vai alla recensione »
Sul set d'un film a Milano, il protagonista Fabrizio Bentivoglio si sente male. Vomita sangue. Ha paura. Viene ricoverato in clinica. L'inerzia della malattia lo costringe a evocare gli errori recenti e il passato nella cittadina pugliese dove è nato, a riflettere sul presente che potrebbe portarlo alla morte, a immaginare un futuro imminente in cui vuol diventare regista.
Lui è un attore nel pieno del successo. Viene da un paese del Meridione ma ha tagliato le sue radici. Ha avuto una moglie da cui si è separato e ha una storia con una ragazzetta bella e ambiziosa. Vorrebbe dirigere il suo primo film però stenta a trovare i finanziamenti. Un’improvvisa malattia ai polmoni con successivo ricovero in clinica lo costringe a fare i conti con se stesso e con gli altri.
«L’amore è come un giorno! abbagliato dal sole! se ne va, se ne va» canta Ornella Vanoni nel settimo film di Sergio Rubini. La storia di ognuno di noi - come l’amore delle canzoni - va via e torna, abbagliata dalla luce det sole, bagnata dalla pioggia, stordita e fraintesa nei ricordi. Nella storia di Luca (un impeccabile Fabrizio Bentivoglio con gli occhi e il sorriso stanchi) si riflette opaca, scontornat [...] Vai alla recensione »
Qui pulsano davvero muscoli e sangue d’autore. Autobiografia esplicita: un attore insoddisfatto vuol diventare regista, ma s’ammala gravemente e nel momento della crisi perde la scorza da starlette e vi trova l’amicizia della moglie (Margherita Buy), ridimensiona l’isterica fidanzata (Giovanna Mezzogiorno), si affida all’amico d’infanzia (un bravissimo Rubini).
Titolo emblematico per la settima prova di Sergio Rubini regista, perché siamo di fronte a un film che segna a fondo il legame con la sua terra, la Puglia, e con il suo esordio in qualità di attore nel 1987 (fu l’alter ego di Fellini in Intervista). Il ricordo dell’autore della Dolce vita traspare non soltanto da un aneddoto legato al ricovero di Fellini in una clinica, episodio che funge da traccia [...] Vai alla recensione »