Titolo originale | Crash |
Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA, Germania |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Paul Haggis |
Attori | Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Jennifer Esposito, William Fichtner Brendan Fraser, Terrence Howard, Thandie Newton, Ryan Phillippe, Larenz Tate, Tony Danza, Keith David, Shaun Toub, Loretta Devine, Daniel Dae Kim, Michael Peña, Beverly Todd, Jack McGee. |
Uscita | venerdì 11 novembre 2005 |
Tag | Da vedere 2004 |
MYmonetro | 3,85 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 28 ottobre 2016
Un'istantanea provocatoria e ruvida della complessità del conflitto razziale nell'America di oggi: un film che mette il pubblico faccia a faccia con i propri pregiudizi, tuffandosi a capofitto nel variegato crogiuolo della Los Angeles post 11 settembre Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 5 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Crash - Contatto fisico ha incassato 2,8 milioni di euro .
Crash - Contatto fisico è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Visto che Robert Altman si è preso una vacanza dopo gli ultimi, deludenti film realizzati, a raccogliere il testimone del genere "pellicola corale impregnata di pessimismo diffuso", ci pensa lo sceneggiatore dello splendido Million dollar baby, Paul Haggis, qui anche nelle vesti di regista, che ci racconta, in una pellicola appassionante e vibrante, le vite di numerosi personaggi in cerca d'autore, alle prese con i problemi di tutti i giorni, dovuti all'ignoranza, al razzismo, alla ostentata misantropia che uno dei protagonisti ritiene causa principale del dissesto di una Los Angeles cupa e oscura, spettro di un paese, l'America, il cui sogno pare essere svanito nel nulla. Eccezionale il cast: è davvero difficile decidere quale dei numerosi attori di talento emerga rispetto agli altri. Triste, pessimista, a volte persino senza speranza, Crash mostra in maniera evidente il grande paradosso del mondo contemporaneo: abbiamo tantissimi strumenti per comunicare, ma non ne utilizziamo nessuno e, soli, sprofondiamo nell'abisso. Un film a volte brutale, ma allo stesso tempo pudico ed etico, da vedere, pensare e ripensare.
CRASH - CONTATTO FISICO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€4,99 | €7,99 | |||
€4,99 | - |
Un film che magnetizza, un film duro e di forte impatto emotivo. Un affresco sull' America odierna. Una America che si regge su pregiudizi e discriminazioni raziali onnipresenti. Stereotipi che si alimentano continuamente e provocano soltanto scontri (crashes) tra le persone. Intolleranza, odio, misantropia e cinismo che regna in ogni angolo della citta' degli angeli.
Ho rivisto questo film ieri, dopo molto tempo. L'ho voluto rivedere perchè merita. Merita la superba recitazione di tutti gli attori, la regia, il montaggio, ma soprattutto la splendida sceneggiatura. Film che travolge, sconvolge e trascina, affascinante nell'ambientazione e nelle riprese, un noir con le cadenze del thriller; non sai mai cosa ti apetta la scena successiva, non sai più [...] Vai alla recensione »
Un inedito e lucidissimo sguardo sulla paura, l'ignoranza, il pregiudizio che esplodono in una realtà dove quasi nessuno riesce a preservare la propria innocenza. Un originale affresco della difficile convivenza razziale negli U.S.A. dei giorni nostri, attualissimo anche per qualsiasi altro paese moderno aperto, volente o nolente, alla globalizzazione.
Leggendo le recensioni mi ha colpito la presenza di due giudizi contrastanti: da un lato quello di inutile buonismo, dall'altro quello di pessimismo senza speranza. Il fatto che tutte le storie del film (tranne quella del giovane delinquente nero) si ricompongano in una sorta di lieto fine sembrerebbe avvalorare l'accusa di buonismo. Ma ripensandoci mi sono convinto del contrario.
Nel film ci sono varie storie che inevitabilmente andranno a intrecciarsi fra loro. Il filo rosso che le unisce tutte quante è un misto di misantropia e razzismo. Ci sono una coppia di ladruncoli, un regista nero che non riesce a reagire alle provocazioni dei poliziotti (uno pare buono e l'altro pare cattivo), un procuratore che ha problemi con la moglie, un agente di polizia perseguitato [...] Vai alla recensione »
Veramente giustissimi gli oscar che ha vinto e forse ne meritava altri...questo film drammatico incentrato sul razzismo è l'intreccio di varie vicende che si scontrano (CRASH) l'una contro l'altra, alcune finiscono bene e altre male, che culminano in un finale di consapevolezza dei personaggi e dello spettatore che le cose come noi le conosciamo a livello emotivo, comportamentale [...] Vai alla recensione »
Il film uscito nel 2004 ottenne non solo successo di critica ricevendo numerosi premi (Oscar 2005 come migliore film, sceneggiatura, montaggio), ma anche di pubblico a fronte di un budget di 7 milioni di $ conseguì un incasso al box office di circa 100 milioni di $. La regia è di Paul Haggis (anche cosceneggiatore) regista TV e poi andato nel cinema come sceneggiatore (Million Dollar [...] Vai alla recensione »
Di film sul razzismo ne sono stati sfornati in quantità industriali, specialmente in America. Questo ne è però, forse, l'esempio migliore. Questo pellicola non scende mai, nemmeno lontanamente, nella stucchevolezza, rischio enorme quando si trattano temi inflazionati come questo. E' realistico e credibile dall'inizio alla fine ed è coronato da alcune scene [...] Vai alla recensione »
Molte storie che si intrecciano tra di loro ma che poi confluiscono in un unico grande finale, uno dei più belli di tutti i tempi, al pari de LA 24^ ORA. Poesia, tensione, dramma, sono gli ingredienti di questa pellicola che regala 2 ore di emozioni autentiche. Difficile al giorno di oggi replicare simili film. Non c'è più la cultura per ricreare film d'autore che [...] Vai alla recensione »
O sarebbe meglio dire com'è triste l'America di Hollywood, sempre più rinchiusa in clichè e spot politicamente corretti. “Crash” è un film con pretese di intreccio altmaniano, poco riuscite. L'ossessione del “razzismo” è portata all'inverosimile, è ovunque e riguarda tutti.
Decisamente un buon film. Con quest'opera il non certo eccelso Paul Haggis si è guadagnato un posto nell'Olimpo dei grandi registi. La pellicola affronta la stessa tematica vista in numerosi modi diversi, ossia la convivenza nel mondo contemporaneo che ci circonda. Armato di un cast di buon livello, il regista viaggia intorno alla città di Los Angeles, [...] Vai alla recensione »
Molto simile ad America Oggi di Altam per come è girato, ma più crudo e riflessivo. Sotto i riflettori ci sono le strane relazioni tra razze a Los Angeles, cinesi, afro americani, bianchi, persiani, latinos, le loro vite si incontrano e si scontrano, Spesso è più facile usare un pregiudizio radicato nella società per spiegare una morte accidentale o un abuso di potere, o l'arroganza di un collega, [...] Vai alla recensione »
Ruffiano quanto basta per accattivarsi buona parte del pubblico e, di questo mi stupisco, della critica, è un film giusto mediocre che ritrae il razzismo in modo poco più che macchiettistico, con tanti personaggi insulsi, inutili e per niente approfonditi (vedi Sandra Bullock). Haggis è un cantastorie piuttosto confusionario, lasciatosi cogliere, appunto, dalla "moda dell'intreccio", quello stesso [...] Vai alla recensione »
Ben fatto, però che concentrato di sfiga. Il clue è la trama che si sviluppa nella sua complessità gradualmente, rendendo il film piacevole da seguire nonostante l'atmosfera triste e notturna che non risulta pesante anche grazie a regia e attori ad un alto livello.
Un film che fa riflettere sulle problematiche socio/culturali del nostro tempo... Un gran bel film.
il film è assolutamente da vedere, un tuffo nella miseria umana che mostra il lato oscuro di ogni singolo personaggio ma insieme la capacità dell'uomo di riscattarsi dalla mediocrità , così personaggi cinici e disperati intrecciano le vite con altri piu retti e dignitosi, sull'onda lunga del dibattito razzista che in un modo o nell'altro tiene legate queste vite.
un film veramente toccante, davvero bello.. assolutamente da non perdere!!
Film sul pregiudizio, prima ancora che sul razzismo. Il razzismo o presunto tale affoga nei razzismi, nei pregiudizi, nella paura dell'altro. Quell'altro che in verità è a ben guardare sempre diverso, sempre alter. Il muro della solitudine, si rompe con un crash, con un contatto brusco. Uno shock che genera esperienza dell'altro e di noi stessi.
..condivido pienamente la recensione di Lucio Carion, film semplicemente fantastico sotto tutti i punti di vista!!
..per me invece il film è un vero capolavoro sotto tutti i punti di vista.., sinceramente considero il giudizio di Pierluigi79 molto superficiale..
Un film particolare dal cast notevole senza eroi, superuomini, belli e tenebrosi. Una storia di vite raccontata con coraggio senza ipocrisia gurdando in faccia la realtà: razzismo, amore, amicizia, odio, pregiudizio e banalità vissute e consumate, servite da monito a fine visione . Saluti.
come film ,storia ecc mi è piaciuto.......anche l'argomento e cioè il razzismo è un argomento che sono sempre contento quando viene trattato nei film e ne ho visti tanti di qst genere (il mio attore peferito è Denzel Washington ed ho detto tutto) sperando che riesca a far capire a qualke malato di mente che il colore della pelle nn importa.
SOLO UNA MANO D'ANGELO Solo un mano d'angelo intatta di sè, del suo amore per sè, potrebbe offrirmi la concavità del suo palmo perché vi riversi il mio pianto. La mano dell'uomo vivente è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri, è troppo ricolma di vita e di plasma di vita! Non potrà mai la mano dell'uomo [...] Vai alla recensione »
Haggis al debutto dimostra di essere un ottimo sceneggiatore ma come regista deve fare esperienza.La storia e interessante ma non riesce più di tanto a coinvolgerti,forse a causa della superficialità degli attori,dove si salvano solo Dillon e Cheadle.
Los Angeles, oggi. In 36 ore, le vite di esponenti assortiti del melting pot americano si sfiorano e si toccano con effetti violenti, teneri o drammatici. Però Crash-Contatto fisico, eccellente debutto nella regia dello sceneggiatore di Million dollar baby non è un film programmaticamente pessimista, ma un film adulto e motivato, del tutto controcorrente rispetto alla polarità buoni-cattivi che impera [...] Vai alla recensione »
Un’opera prima americana addirittura travolgente. E splendida. La firma del resto, anche come regista, uno sceneggiatore della tempra di Paul Haggis, candidato all’Oscar per Million Dollar Baby e noto fino all’altr’anno per aver scritto varie serie televisive di successo, non ultima quella di Walker Texas Ranger trasmessa anche da noi. Trentasei ore a Los Angeles.
In una città vera si cammina, ci si sfiora passando via, la gente viene addosso. Invece, «dietro l’acciao e il cristallo» di un’auto, il contatto fisico ci manca al punto che «ci scontriamo l’un l’altro, perché così riusciamo a sentire qualcosa». Così, chiuso anche lui in un’auto, dice Graham (Don Cheadie) a Ria (Jennifer Esposito), già sulle prime immagini di Crash -Contatto fisico (Crash, Usa e Germania, [...] Vai alla recensione »
Insolitamente cattivo, Crash («Scontro») di Paul Haggis appartiene al filone di America oggi di Altman e di Magnolia di P.T. Anderson. A scontrarsi sono auto, persone, classi e razze. La novità è che i buoni non sono così buoni e i cattivi non così cattivi. Con la sua verosimiglianza nel raccontare il disagio di vivere e morire a Los Angeles, Crash pare un film europeo girato negli Stati Uniti.
Qualche anno fa, in piena schizofrenia emotiva dopo l’abbattimento delle Twin Towers, i servizi segreti americani (o il Pentagono, o la CIA, o il Dipartimento per la sicurezza interna) ebbero la bella pensata di chiedere a registi e sceneggiatori di Hollywood qualche dritta sulle future mosse dei terroristi e sui pirotecnici attentati che questi avrebbero potuto mettere in atto.
Da oggi nelle sale, il film Crash - Contatto fisico del regista di origine canadese Paul Haggis (sceneggiatore televisivo di lungo corso, salito di grado per aver firmato Million Dollar Baby di Clint Eastwood) coglie, nei modi non banali a cui il cinema americano ci ha abituato, un punto centrale della questione razziale: l’intolleranza e la paura. E lo fa attraverso un escamotage che oggi sale agli [...] Vai alla recensione »
Paul Haggis, avendo scritto la sceneggiatura di Million Dollar Baby, conosce bene che cosa siano, al cinema, il dolore, la frustrazione, la rabbia, l’attimo in cui ci si riscatta o si finisce al tappeto. Il ring e la palestra del suo interessante film d’esordio sonò le strade di L A., corsie infinite su cui corrono, per poche ore, le storie dei personaggi, e le automobili (corazze di vetro e metallo) [...] Vai alla recensione »
Crash è un film scomodo, una storia dove la politically correttness è messa sotto i piedi dal primo istante, dove si parla di razza, classe, stranieri, senza remore o eufemismi, dove gli stereotipi non sono ignorati ma accentuati. 24 ore a Los Angeles, un puzzle di vita in cui neri e bianchi, latini e asiatici, ricchi e poveri si scontrano e s’incrociano, esercitando gli uni sugli altri varie forme [...] Vai alla recensione »
Caso esemplare di outsider che s'aggiudica l'Oscar per il miglior film (vuoi vedere che Hollywood comincia a ragionare? L'anno scorso Million dollar baby, adesso questo...), Crash prende a contropiede l'ideologia attualmente diffusa negli Usa. Ci si sente, e bene, la paranoia del dopo 11 settembre, con tutte le fobie di sicurezza che ci ossessionano innescando, spesso, comportamenti a rischio; tuttavia [...] Vai alla recensione »
E se, per una volta, avesse vinto il migliore? Crash di Paul Haggis, Oscar a sorpresa per il film più bello, è un blues furioso e contemporaneo che pedina e affronta a uno a uno le disillusioni e i razzismi della Los Angeles post 11 settembre. Un film che sarebbe piaciuto a Raymond Chandler, che sulla notte degli Oscar scrisse parole al rasoio: «Sono considerati “migliori” i film che hanno successo [...] Vai alla recensione »
A Los Angeles la gente è matta. O comunque malata. Come in una staffetta impazzita, ognuno passa all’altro una porzione di rancore, delle scuse per odiare. Il razzismo, involontario o malcelato, e la paura inquinano i comportamenti. Non ci si comprende e quando ci si ferma ad ascoltare l’altro è come se tutto il mondo si fermasse in una sospensione dalla nevrosi.
Due giorni nel calderone di Los Angeles arroventato dal razzismo. Neri che investono coreani e neanche se ne accorgono, poliziotti bianchi che fermano e umiliano coppie di colore colpevoli di guidare auto di lusso, iraniani puntualmente presi per arabi e pronti a rivalersi sul fabbro latino che non ha saputo proteggerli dai furti. E poi giù col rovescio della medaglia: lo sbirro palpeggiatore si rivela [...] Vai alla recensione »
Anni fa ci fu già un film intitolato Crash (1966), dove David Cronenberg inscenava tremendi scontri di macchine: in questo nuovo Crash - Contatto fisico) Paul Haggis affronta invece il tema dei contrasti di etnie in un’area metropolitana. Siamo a Los Angeles, ma potremmo anche essere altrove a conferma della nota affermazione di Cesare Pavese che l’America è il «gigantesco teatro» dove i drammi del [...] Vai alla recensione »
Topi in gabbia a Los Angeles. Uomini e donne che pensano di essere uomini e donne come gli altri, ma che in realtà sono come cavie da laboratorio, sottoposte a un terribile esperimento destinato a durare tutta la vita. Crash, di Paul Haggis, descrive un luogo del presente dove il futuro più cupo è già diventato realtà. Nessun contatto fisico fra le persone, se non quello dovuto agli incidenti stradali: [...] Vai alla recensione »
In una città vera si cammina. Sfiori gli altri passanti. Sbatti contro la gente. Qui a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno. Stiamo tutti dietro vetro e metallo. Il contatto ci manca talmente... che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza». La vita è una lunga, temibile, highway a Los Angeles. Un incidente. E ancora un altro e un’automobile rubata e un furgoncino che [...] Vai alla recensione »
Perfetta la definizione che ne dà Michael Atkinson sul Village Voice: “Melting Plot”. Racconta le minoranze a Los Angeles, e dopo un po’ l’intreccio diventa così zoppicante e zavorrato di nobili sentimenti che sembra un tema per l’esame di maturità. Titolo: “Descriva il candidato la difficile convivenza tra neri, bianchi, cinesi, persiani, latinoamericani, e dica con parole sue come la situazione potrebbe [...] Vai alla recensione »