Titolo originale | Michel Vaillant |
Anno | 2003 |
Genere | Sportivo, |
Produzione | Francia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Louis-Pascal Couvelaire |
Attori | Sagamore Stévenin, Peter Youngblood Hills, Diane Kruger, Jean-Pierre Cassel, Beatrice Agenin François Levantal, Lisa Barbuscia, Philippe Bas, Stefano Cassetti. |
Uscita | venerdì 11 giugno 2004 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 1,76 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2015
Sulla 24 ore di Le Mans si corre un rally per il gradino più alto del podio, ma anche per la vita. Sagamore Stevenin è Michel Vaillant, leggendario campione del rally a bordo della sua Vaillant blu n.10.
CONSIGLIATO NO
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La storia di Michel Vaillant ha origine sulle strisce di un fumetto nel 1957, e solo oggi, approda al grande schermo sulla breccia aperta dai bolidi a due e quattro ruote che conquistano l'attenzione di appassionati e non.
Michel Vaillant, affermato pilota, torna alle corse su pista con la sua scuderia, la Vaillante, in occasione della mitica 24 Ore di Le Mans. I preparativi estenuanti, la morte del fratello e la squadra antagonista, guidata dalla perfida Ruth Wong, saranno asperità da superare e vincere per dimostrare ancora chi è il numero uno.
Il cinema potrebbe, per assurdo, dare maggior vigore alle storie del pilota francese (già la nazionalità non è un punto a suo favore), che sulla carta non riescono a ricreare la dinamicità della pista. Purtroppo il risultato non è né carne né pesce. Troppo caricaturale, e al contempo lontano dall'idea del fumetto. Troppo patinato da essere un lungo spot pubblicitario. La fotografia, buona ma stereotipata, "impacchetta" un prodotto di maniera, che non riesce a coinvolgere gli amanti della velocità per la scarsa aderenza alla realtà delle sequenze di gara.
Piacerà ai suoi fan
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La morte del fratello di chi? Ma era il marito di Julie Wood!!! Differenza non da poco. Certo che fare errori del genere fa capire che chi ha visto il film forse non l'ha visto, o ci ha capito poco. Fate voi. Dopodichè quale attendibilità si può dare alla critica ed al voto di questo Mattia Nicoletti?
Vedrete che per i ragazzi sarà semplicemente Adrenalina Blu. Che significa poco, ma suona bene: rombante, febbrile, scattante. Per chi viaggia attorno ai cinquanta sarà invece La leggenda di Michel Vaillant, dai nome di un eroe a fumetti (non c’entra la nota marca di caldaie) molto popolare negli anni Sessanta. Più precisamente tra il 1963 e il 1967, quando sui neonati Classici del] ‘Audacia editi [...] Vai alla recensione »
Michel Vaillant è un pilota eccezionale, leale in pista come nella vita, coraggioso, intelligente, sincero, bello e ricco. Troppo? In effetti, sì. Parliamo di Adrenalina Blu di Louis Pascal, nei cinema da venerdì, ispirato al fumetto del ’57 Michel Vaillant . Si tratta di un film ben girato, dove le corse automobilistiche sono protagoniste assolute: nella 24 Ore di Le Mans sembra davvero di essere [...] Vai alla recensione »
Chi è stato cucciolo nel 60 ricorderà senz’altro i coloratissimi Classici dell’Audacia, raccolte di eleganti fumetti in cui il francese Michel Vaillant di Jean Graton brillava come prima stella. Con la sbrigativa formula di cui è detentore ovvero ritmo a mille e riduzione all’osso di qualunque cosa assomigli vagamente a un approfondimento psicologico Luc Besson ha cosceneggiato con Cilles Malençon [...] Vai alla recensione »
Adrenalina blu è più Luc Besson (produttore) che Michel Vaillant. Più Louis Pascal Couvelaire (il regista venuto dallo spot, ovvero 34 stacchi ogni 7'') che Jean Graton (creò il fumetto nel `60). Come nel «grande blu», però, è il tocco patriottico che tedia la corsa e la rallenta, più delle avvincenti passioni sportive, lì, le immersioni in apnea e, qui, le corse d'auto.
Per i francesi è un vero e proprio mito. Per gli italiani della generazione di mezzo (“del cammin di lor vita”) un ricordo più o meno sbiadito, leggiucchiato qua e là sulle pagine del “corriere dei piccoli”. Michel Vaillant è l’eroe bianco rosso e blu di una bande dessinée française che ancora oggi riempie di volumetti ben rilegati le fumetterie e le librerie d’oltralpe.
Luc Besson risponde colpo su colpo all’invasione di Hollywood. Produce, sceneggia, fa dirigere al regista degli spot Citroen anche se qui il marchio sponsonizzato è quello rivale. Invece di elevarsi, però, traccheggia, segue l’onda, riicicla un’idea di cinema d’azione decotta. Frasi che sembrano slogan, personaggi tagliati con l’accetta (e non si dica che sono in linea con quelli del fumetto perché [...] Vai alla recensione »