Titolo originale | The Grifters |
Anno | 1990 |
Genere | Giallo |
Produzione | USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Stephen Frears |
Attori | Annette Bening, John Cusack, Anjelica Huston, Pat Hingle, Charles Napier, J.T. Walsh Stephen Tobolowsky, Juliet Landau, Xander Berkeley, Jan Munroe, Robert Weems, Jimmy Noonan, Richard Holden, Henry Jones, Michael Laskin, Eddie Jones, Sandy Baron, Lou Hancock, Gailard Sartain, Noelle Harling. |
MYmonetro | 3,32 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 dicembre 2012
Primo film di produzione americana, dopo Le relazioni pericolose, per Stephen Frears. Tratto da un romanzo giallo di Jim Thompson, il lungometr... Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes,
CONSIGLIATO SÌ
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Primo film di produzione americana, dopo Le relazioni pericolose, per Stephen Frears. Tratto da un romanzo giallo di Jim Thompson, il lungometraggio ha un'atmosfera inquietante e violenta. Una donna ha come attività principale il gioco d'azzardo. Dopo molti anni di separazione incontra di nuovo, a Los Angeles, il figlio che, con la sua ragazza, si occupa di affari illegali. Riprendono i rapporti all'insegna dei tradimenti, dell'odio, di finte complicità nell'interesse per il denaro. Finale crudelissimo. Forse eccessivamente fredda la recitazione, anche se lo esigeva il copione.
Roy Dillon è un giovane delinquente dalla mano lesta che vive di piccoli raggiri; sua madre, Lilly, è una determinata agente del racket per conto della malavita, mentre la sua ragazza, Myra Langtry, è un'affascinante truffatrice senza scrupoli in cerca di un socio per realizzare un grosso colpo. Ma l'immediata rivalità che nasce tra le due donne nella vita di Roy scatenerà una guerra senza esclusione di colpi.
Dal romanzo I truffatori, del celebre autore pulp americano Jim Thompson, il regista inglese Stephen Frears ha tratto uno splendido thriller sceneggiato da Donald E. Westlake e prodotto da Martin Scorsese. Con questa pellicola, Frears aggiorna le regole di un genere come il noir americano, disegnando un impietoso ritratto di tre piccoli criminali coinvolti in un drammatico intreccio di avidità e passione, su uno scenario di metropolitana solitudine che ricorda le ambientazioni tipiche dei classici del cinema nero, unite ad elementi moderni, sia nel look dei personaggi, sia nella manifestazione esplicita della sessualità e della violenza.
Come nel suo lavoro precedente, il dramma in costume Le relazioni pericolose, anche in questo film Frears mette al centro della storia il controverso rapporto che lega i tre protagonisti, presentati contemporaneamente tramite la tecnica dello split-screen. Con uno stile narrativo caratterizzato da una sapiente miscela di cinismo e ironia (grazie soprattutto ai taglienti dialoghi), Frears rappresenta un fatale triangolo di bramosia e odio, seduzione e vendetta, soffermandosi nella descrizione dei lati più oscuri dell'animo umano. Nel corso delle vicende, i tre "truffatori" (nell'originale "grifters") del titolo verranno così coinvolti in uno spietato gioco al massacro, in cui i reciproci ruoli di vittime e carnefici sono sovvertiti di continuo; in fondo, Roy (John Cusack), Myra (Annette Bening) e Lilly (Anjelica Huston) non sono altro che tre anime disperate, inesorabilmente votate all'autodistruzione, dominate dal potere del denaro e senza più nessuna speranza di salvezza né di redenzione.
In conclusione, Rischiose abitudini è un inquietante e avvincente noir psicologico sull'influenza del Male e al tempo stesso una straordinaria tragedia moderna, con echi edipici nell'ambigua relazione tra Roy e sua madre (attraversata da una latente attrazione sessuale), che si consumerà in un finale atroce quanto memorabile. La suggestiva ambientazione alterna le strade torride e assolate di Los Angeles e di San Diego con le cupe atmosfere notturne, mentre la magnifica colonna sonora di Elmer Bernstein fa da eccellente sottofondo agli eventi del film. Sensazionali le prove degli attori: John Cusack, bravissimo e convincente nella parte di un imbroglione con la faccia da bravo ragazzo, e le due splendide dark-lady (entrambe candidate all'Oscar), la sensuale Annette Bening e la superlativa Anjelica Huston, in un'interpretazione a dir poco magistrale; la sua metaforica "discesa all'Inferno", alla fine del film, è una scena che non vi sarà facile dimenticare.
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attori sicuramente bravi ma l ho visto poco tempo fa e nn mi ha preso mai fino i fondo....credo sia uno di quei film che sentono il peso degli anni,,,,il film fa effetto nel finale col colpo di scena che nn dico!!come si dice e il finale che fa il film(citazione dail ladro di orchidee)spesso anche quando un fim e mediocre ma azzecca il finale risalta in qualche modo!!credo sia questo il caso...insomma [...] Vai alla recensione »
l'unica scena che merita davvero è quella finale. Il resto non mi ha entusiasmato.
Prodotto da Martin Scorsese, Risckiose abitudini può sconcertare: depistato dai toni da commedia della parte iniziale (ma attenzione, già i titoli di testa trasmettono una certa inquietudine), lo spettatore rimane assai male quando i tre protagonisti finiscono travolti dai loro pericolosissimi comportamenti. Da parte sua Stephen Frears osserva il perverso comportamento dei suoi personaggi con la consueta [...] Vai alla recensione »
L'imbroglio è la mia passione: potrebbe essere questo il motto dei tre protagonisti di Rischiose abitudini (in originale Tlbe Grifters) di Stephen Frears. Roy (John Cusack), la sua compagna Myra (Annette Bening) e la madre Lilly (Anjelica Huston) paiono avere un solo obiettivo in campo professionale, fregare il prossimo. Ognuno dei tre agisce in proprio: Roy è un vero esperto nell'arte del bidone, [...] Vai alla recensione »