Anno | 1968 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Elio Petri |
Attori | Franco Nero, Vanessa Redgrave, Georges Géret, Gabriella Grimaldi, Rita Calderoni Madeleine Damien, Camillo Besenzon, Renato Lupi. |
MYmonetro | 3,09 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 marzo 2022
Un pittore ha una grave depressione e si sente ossessionato dal sesso. Cerca di uscire da questa sua crisi recandosi in una tranquilla villa veneta, m...
CONSIGLIATO SÌ
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Un pittore ha una grave depressione e si sente ossessionato dal sesso. Cerca di uscire da questa sua crisi recandosi in una tranquilla villa veneta, ma le sue condizioni peggiorano e finisce in manicomio.
Pittore di successo in crisi creativa, dilaniato dalla volontà di contestazione e dalle richieste del mercato, ha un rapporto schizofrenico di amore/odio con la donna che gli fa da amante, amministratrice e infermiera e, per sfuggirla, si rifugia in una villa veneta disabitata cercando la compagnia di un fantasma. Film sulla pittura (sulla pop art, usando i quadri dell'americano Jim Dine), sulla ricerca disperata della bellezza perduta, sulla morte dell'arte, sui rapporti tra arte e realtà, "è prima di ogni altra cosa un giro di boa tecnico: di tecnica narrativa, di montaggio, di ritmi, di effetti speciali, di fotografia. Senza l'esperienza maturata sarebbero forse impensabili i successivi film" (A. Rossi).
Elio Petri in stato di grazia per dirigere Franco Nero e Vanessa Redgrave in uno spledido pop-horror, tipico lavoro di sperimentazione molto in voga negli anni '60. Anche il francese Georges Géret ha una parte importante e pure una certa Gabriella Grimaldi (sorella di Delia Boccardo) si fa notare, qua al cinema mentre era stata protagonista in TV dello sceneggiato "Come un uragano" [...] Vai alla recensione »
Una prima parte spiazzante e misteriosa, scade purtroppo nella narrazione un po' scontata della seconda. Ma quanta vitalità, ricerca, sperimentazione. Un film che riflette il suo tempo, non fatto di sceneggiatura e dialoghi, ma di immagini, luci, tagli, movimenti di camera e montaggio.
Leonardo è un pittore pop. Celebre. Pagatissimo. Divide con lui il successo Flavia che, oltre a dargli l’amore, gli amministra abilmente e coscienziosamente le finanze e il lavoro. L’amministrazione sentimentale e artistica di Flavia, però, pesa duramente su Leonardo che se ne sente oppresso, incatenato, anche perché è il riflesso dell’oppressione di tutto quanto lo circonda, quel mondo difficile di [...] Vai alla recensione »