Titolo originale | Tsubaki Sanjuro |
Anno | 1962 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 96 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Akira Kurosawa |
Attori | Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai, Takashi Shimura, Takako Irie, Keiju Kobayashi Yûzô Kayama, Reiko Dan, Kamatari Fujiwara. |
Uscita | lunedì 13 gennaio 2025 |
Tag | Da vedere 1962 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
MYmonetro | 3,13 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 gennaio 2025
Nato sull'onda del successo di pubblico e critica di La sfida del samurai - Yojimbo, una sorta di sequel eponimo. In Italia al Box Office Sanjuro ha incassato 1,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un gruppo di giovani samurai, guidato da Iori, crede che il ciambellano Mutsuda - zio dello stesso Iori - sia corrotto e cospiri contro il daimyo locale e così si affida al sovrintendente Kikui per risolvere la faccenda. Ma come il ronin senza casa né padrone Sanjuro capisce subito, è vero l'esatto opposto: è Kikui la mela marcia, e i ragazzi stanno per finire in una trappola mortale. Con i suoi modi spicci e la sua lingua poco forbita, Sanjuro guadagna in breve tempo la fiducia dei giovani e decide di guidarli verso la difficile risoluzione della faccenda, complicata dalla massiccia truppa di spadaccini assemblata da Kikui.
Nato sull'onda del successo di pubblico e critica di La sfida del samurai - Yojimbo, Sanjuro è una sorta di sequel eponimo.
Nel film Kurosawa rimette in scena il personaggio del samurai ronin senza padrone, dagli abiti lerci (qui contrapposti ai lindi kimono indossati dagli altri samurai) e dalla katana infallibile, interpretato da Toshiro Mifune.
Sanjuro è un sequel collocato in un tempo indeterminato, tanto che potrebbe pure essere un prequel: il sistema feudale ritratto, infatti, potrebbe far pensare a una situazione storica antecedente rispetto a quella ritratta nell'apocalittico Yojimbo, in cui l'epoca Tokugawa appare sempre più lontana e compaiono le temute armi da fuoco. Il nostro eroe presenta dei tratti ricorrenti, interiori - la profonda saggezza che lo porta a intuire sempre la prossima mossa dei cattivi - ed esteriori - la camminata e le scrollate di spalla - e ancora una volta, quando gli viene chiesto il nome, risponde prendendolo dal primo albero che gli capita a tiro.
In Yojimbo era Sanjuro Kuwabatake, ossia "gelso di trent'anni", qui è Sanjuro Tsubaki, ovvero "camelia di trent'anni", con una scelta che si rivelerà cruciale nel prosieguo della vicenda; laddove in Yojimbo era disilluso e svogliatamente costretto dalle circostanze a esercitare il proprio codice d'onore, qui Sanjuro si lascia coinvolgere dopo aver origliato di un'ingiustizia, desideroso di aiutare un gruppo di giovani e sprovveduti samurai che sarebbero spacciati senza una guida spirituale dalla katana infallibile.
Il ronin sembra detenere quel quid di disillusione e indipendenza che gli permette di osservare dall'esterno il rigido mondo feudale nipponico, squassato dalla corruzione, e leggere ogni intrigo e cospirazione come se si trattasse di un libro aperto.
Benché la violenza sia ancor più grafica ed evidente che in Yojimbo, con fiotti di sangue e dettagli brutali, la riflessione sull'inutilità di queste carneficine si fa più pressante: i personaggi femminili, meglio tratteggiati che nel predecessore, inducono Sanjuro a riflessioni sul suo modus operandi, portandolo più volte a dubitare dei suoi metodi.
Il ronin finisce così per uccidere più per rimediare agli errori dei giovani seguaci che per attenersi al piano di morte originario. Per tutte queste ragioni spicca un elemento di modernità in Sanjuro, confermato dal ritmo impresso al film e dalla maggiore linearità della trama rispetto a Yojimbo: se il predecessore aveva la gravità e la statura del capolavoro, Sanjuro sembra una sorta di divertissement, in cui si sprecano le gag comiche - il prigioniero che esce dall'armadio per esprimere un parere - e le situazioni caricaturali in genere. Una visione non altrettanto imprescindibile del capostipite, quindi, ma di enorme valore per comprendere meglio la fortunata parabola del genere jidaigeki in Giappone e la grandezza del binomio Kurosawa-Mifune al suo apice.
Un samurai, Sanjuro, offre rifugio a nove uomini, inseguiti dai soldati di alcuni prepotenti signorotti che hanno nelle loro mani un funzionario a conoscenza di tutti i loro soprusi. Sanjuro libererà il funzionario e punirà i feudatari riportando la pace nella zona.
SANJURO disponibile in DVD o BluRay |
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