Titolo originale | How Green Was My Valley |
Anno | 1941 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 118 minuti |
Regia di | John Ford |
Attori | Anna Lee, Walter Pidgeon, Maureen O'Hara, John Loder, Roddy McDowall, Donald Crisp Barry Fitzgerald, Sara Allgood, Mae Marsh, Patric Knowles, Welsh Singers, Morton Lowry, Arthur Shields, Ann Todd, Frederick Worlock, Richard Fraser, Ethel Griffies. |
Tag | Da vedere 1941 |
MYmonetro | 4,43 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Huw Morgan, ormai anziano, raccoglie le sue poche cose per lasciare il Galles e le miniere che ormai sono chiuse. Ora la valle è triste e vuota, ma un... Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 5 Premi Oscar,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Huw Morgan, ormai anziano, raccoglie le sue poche cose per lasciare il Galles e le miniere che ormai sono chiuse. Ora la valle è triste e vuota, ma un tempo non era così e l'uomo si vede ragazzo, quando tutta la sua famiglia lavorava in miniera. Rivede la bellissima sorella Angharad, l'anziana mamma e il padre patriarca, che organizzava la famiglia secondo tradizione e timore di Dio. La sorella, innamorata del pastore, sposerà il ricco del paese, il padre morirà in un incidente di lavoro e i fratelli lasceranno la miniera per migliorare, e lui, il piccolo Huw, dopo aver avuto molte, belle e dolorose lezioni di vita vedrà poco a poco finire quel mondo. Tratto da un romanzo di Richard Llewellyn e indubbiamente migliorato da Ford, il film rappresenta, insieme a Furore e a Un uomo tranquillo, il momento più alto della storia (non-western) del regista. Con tutte le tematiche rese nobili dalla felicità del racconto. Vi sono istantanee di grande efficacia poetica, come quando la famiglia scende a casa dalle miniere cantando e la madre raccoglie in un grembiule il guadagno della giornata, o la lezione di boxe data al cattivo insegnante del ragazzo, o la purissima storia d'amore del pastore protestante con Maureen O'Hara. La famiglia, la disciplina, il senso religioso, e poi l'inevitabile evoluzione che tutto trasforma e tutto conduce a termine. Una parabola sulla fatica, il dolore e la rinuncia. Il mondo degli adulti ossevato dal ragazzo nel suo angolo, con l'ingenuità nella quale Ford si è sempre riconosciuto e che, nel tempo, gli è stata persino rimproverata da una certa critica. Ford faceva discorsi semplici, ma colti ed efficaci. Il vecchio patriarca Morgan non sopporta le astruse dottrine socialiste che hanno fatto presa sui figli, e li lascia partire. Ford venne subito accusato di fascismo, ma il regista ci rideva sopra. In quel contesto era buon senso, così com'era buon senso il populismo in Furore. Nella versione italiana la voice-off è di Emilio Cigoli. Il film ottenne una messe di Oscar, fra cui quello assoluto e al regista.
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Fine '800. In un paesino del Galles la cui popolazione è di tutti minatori, si svolgono le vicende della famiglia Morgan: due genitori amorevoli, credenti e all'occorrenza severi, 6 figli maschi e una femmina. Anch'essa è legata alla miniera. Tutti vi lavorano, anche il figlio piu' piccolo Huw che l'ha scelta nonostante vada bene a scuola.
Il film è certamente un autentico capolavoro della cinematografia, degno di essere annoverato non nella 7^ arte quale il cinema rappresenta ,ma in una "collocazione" più alta.Penso ch'esso costituisca un forte elemento di pedagogia per le generazioni d'oggigiorno.Infatti,Il contenuto val la pena sottolinearlo, è di grandissima dignità e degno di essere riproposto per il suo valore culturale ed educativo [...] Vai alla recensione »
Nel 1941 esce questo film tratto dal romanzo omonimo con la regia di John Ford che ottenne il suo terzo Oscar, il film fu pluripremiato come miglior film, scenografia, fotografia mentre Donald Crisp ottenne il premio come migliore attore n.p. John Ford che aveva cominciato con il cinema muto, nel 1939 aveva diretto il suo capolavoro assoluto western Ombre Rosse e l'anno dopo Furore ottenendo il [...] Vai alla recensione »
La dura vita di una comunità di minatori del Galles vista con gli occhi di un ragazzo. I canti, l'innocenza, la lotta per la vita e la dignità. Temi eterni per un film che resta eterno anche se oggi può apparire datato.
Un bellissimo spaccato della vita dei minatori gallesi di inizio Novecento tra usanze, difficoltà, fatiche e primi vagiti di socialismo. Ogni evento, ogni tassello è cesellato a meraviglia per dipingere, con lirismo sobrio ed affettuoso, questo grande affresco, ed in maniera così elevata da farsi perdonare qualche lentezza di troppo nella prima parte.