Mostra del Cinema di Venezia 2008 i film documentari
65. Mostra del Cinema di Venezia, il programma dei 21 film genere documentario. Venezia - 27 agosto/6 settembre 2008. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Agnès Varda si cimenta in un originalissimo autoritratto in cui racconta la propria avventura umana e professionale. Documentario, Francia2008. Durata 100 Minuti.
La fotografa e regista Agnès Varda racconta la propria vita, dall'ambiente familiare in cui è nata e cresciuta ai primi successi artistici e professionali. Espandi ▽
Documentario autobiografico in cui la fotografa e regista Agnès Varda racconta la propria vita, dall'ambiente familiare in cui è nata e cresciuta ai primi successi artistici e professionali. Recensione ❯
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Un album di famiglia che testimonia il lavoro di Crialese e i suoi due giovanissimi attori-non attori siciliani, Francesco Casisa e Filippo Pucillo, in un film girato dalla compagna del regista. Espandi ▽
Emanuele Crialese e i suoi due giovanissimi attori-non attori siciliani, Francesco Casisa e Filippo Pucillo, in un film girato dalla compagna del regista che è al tempo stesso album di famiglia, diario di lavorazione, dietro le quinte, testimonianza antropologica. Cinque anni insieme, dai tempi di Respiro a Nuovomondo. Cinque anni di lavoro e di crescita. Un affettuoso doppio ritratto che è un documento prezioso per capire il metodo di lavoro di Crialese. Ma soprattutto una prova toccante dell'amore incondizionato che lega un artista ai suoi personaggi. Recensione ❯
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I critici cinematografici che hanno da sempre seguito il lavoro di Flavia Mastrella e Antonio Rezza commentano il loro passato. Espandi ▽
I critici cinematografici che hanno da sempre seguito il lavoro di Flavia Mastrella e Antonio Rezza commentano, con gli strumenti di oggi, le immagini di repertorio di un passato mai così vicino e minaccioso. Recensione ❯
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Documentario sul celebre stilista italiano: il film è diretto da Matt Tyrnauer, giornalista di Vanity Fair che ha seguito Valentino con telecamere digitali per due anni. Espandi ▽
Il mondo del glamour di Valentino viene mostrato in questo documentario attraverso lo sguardo di Matt Tyrnauer, corrispondente speciale di Vanity Fair. La troupe dal giugno 2005 al luglio 2007 ha girato circa 250 ore. Si tratta di un documentario decisamente interessante e non solo per chi si occupa di alta moda o di personaggi della jet society. Ne esce infatti un ritratto complesso e umano di quello che è stato davvero un 'imperatore'. Recensione ❯
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La terribile testimonianza di un ex soldato israliano per un grande film sul valore della memoria. Documentario, Francia, Israele2008. Durata 81 Minuti.
Z32 è un film che cerca di rappresentare per immagini i frammentari ricordi di un soldato dell'esercito israeliano. Espandi ▽
Z32 è un film che cerca di rappresentare per immagini i frammentari ricordi di un soldato dell'esercito israeliano e di colmare lo iato che viene inevitabilmente ad instaurarsi fra rappresentazione artistica e idea di testimonianza. Recensione ❯
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Ritratto pubblico e privato di Michelangelo Antonioni dipinto dalle parole del Maestro estratte da una serie di interviste e apparizioni tv. Espandi ▽
Un documentario di riflessione sull'opera del grande regista, che oscilla tra la sfera pubblica e la parte più privata della sua personalità. Incredibilmente timida, ma capace di profonde riflessioni e di un'arte memorabile. Recensione ❯
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Cocada e Nego sono due ragazzini di 13 e 14 anni che vivono in una zona desolata del nord-est del Brasile. Entrambi possiedono quella singolare maturità che hanno le persone che troppo presto hanno affrontato le avversità della vita. Espandi ▽
Cocada e Nego sono due ragazzini di 13 e 14 anni che vivono in una zona desolata del nord-est del Brasile. Passano tutti i giorni della loro vita in una stazione di servizio contemplando i camion che passano di volta in volta, interrogandosi sui loro desideri e le loro aspirazioni. Entrambi possiedono quella singolare maturità che hanno le persone che troppo presto hanno affrontato le avversità della vita. Di fronte ai loro occhi, solo la lunga strada che conduce a San Paolo, o ad un intero mondo ancora sconosciuto. Recensione ❯
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Un documentario in stile home movie sulle condizioni e la storia di uno dei paesi più vessati del Sud-America. Documentario, USA2008. Durata 78 Minuti.
Ross McElwee, documentarista, documenta un lungo soggiorno in Paraguay per concludere il percorso burocratico di adozione di una bambina, Mariah. Espandi ▽
Il diario di viaggio di uno dei più importanti documentaristi americani, Ross McElwee. McElwee ha recentemente compiuto un lungo soggiorno in Paraguay per concludere il percorso burocratico di adozione di una bambina, Mariah. La testimonianza visiva che ne è uscita è tuttavia anche un modo per riflettere sulla storia e la politica dell'America Latina, non risparmiando forte critiche alle posizioni che gli Stati Uniti hanno assunto nel tempo nei confronti di questo paese. Recensione ❯
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A quasi quindici anni da Boatman, Gianfranco Rosi torna alla regia con un progetto dedicato al rapporto fra immagini e acqua. Espandi ▽
In una base militare dismessa, a duecentocinquanta chilometri da Los Angeles e quaranta metri sotto il livello del mare, vive una comunità di homeless, un gruppo numeroso di senzatetto che cucinano, leggono, conversano, fanno l'amore, compongono canzoni, coltivano passioni. Mike, ex tutor in un college, abita in un vecchio autobus, scrive ballate e detesta le mosche; Lily, medico di medicina tradizionale cinese, ha perso figlio, casa, e lavoro in una causa di divorzio e adesso pratica l'agopuntura ai cani e alle persone con cui condivide la solitudine; E poi ci sono Wayne, Cindy, Carol, Sterling. Tutti uomini con una propria dignità, tutti con il sogno di tornare ad essere "visibili". Recensione ❯
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I bambini messicani lavorano nelle campagne per poter sopravvivere al peso della quotidianeità. Così come, prima di loro, fecero i loro padri e i loro antenati, in un eterno ciclo di povertà ereditata. Espandi ▽
Los Herederos ('Gli ereditieri') rappresenta un viaggio contemplativo attraverso le vite di alcuni bambi messicani che lavorano nelle campagne per poter sopravvivere al peso della quotidianeità. Così come, prima di loro, fecero i loro padri e i loro antenati, in un eterno ciclo di povertà ereditata. Recensione ❯
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L'idea degli esiliati in attesa dell'Eldorado è l'allegoria della situazione che vivono tutti i sans-papier che dal 5 novembre 2002 sono giunti a Sangatte (nel nord della Francia) con la speranza di entrare in Inghilterra per trovare lavoro. Espandi ▽
Dal 5 novembre 2002 è stato definitivamente chiuso l'ufficio accoglienza di Sangatte (nord della Francia) che fornisce permessi di soggiorno e adesso circa 400 immigrati, fuggiti dai loro paesi in guerra, vivono nel porto di Calais in condizioni disastrose e in attesa di trovare un espediente per passare clandestinamente la frontiera e raggiungere l'Inghilterra. Recensione ❯
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Il documentario racconta "un'altra Cina", dando voce alle inquietudini e alla coscienza di "creature della politica". Documentario, Cina, Svizzera2008. Durata 102 Minuti.
Huang Wenhai prosegue la sua indagine sulla società cinese contemporanea cercando di apportare uno sguardo inedito alla figura della donna e al ruolo che riveste all'interno di uno dei più grandi paesi del mondo. Espandi ▽
Dopo aver mostrato con straordinario realismo e lucidità di stile l'inquietante addestramento militari dei bambini e la disillusione dei più sensibili artisti cinesi, il documentarista Huang Wenhai prosegue la sua indagine sulla società cinese contemporanea cercando di apportare uno sguardo inedito alla figura della donna e al ruolo che riveste all'interno di uno dei più grandi paesi del mondo. Recensione ❯
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Un documentario che non ha pretese di oggettività, ma è un resoconto soggettivo e come tale "di parte" del percorso di un operaio. Documentario, Italia2008. Durata 73 Minuti.
Valerio è un adolescente solitario che con fatica si relaziona ai coetanei, i quali non gli dimostrano che ostilità. Il giorno del solstizio d'inverno, però, qualcosa nella sua vita cambia definitivamente. Espandi ▽
Carlo, 30 anni, calabrese, vive a Torino dove lavora alla ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni. Nell'aprile del 2007 la ThyssenKrupp decide di smantellare lo stabilimento torinese, a nulla valgono le proteste degli operai. Il 4 luglio, mentre la città di Torino è in festa, Carlo annuncia alla sua amica Melita di dover tornare in Calabria per riuscire a sopravvivere. Alla sensazione di essere stato usato dai suoi datori di lavoro, si aggiunge la tristezza della rinuncia ad una storia d'amore. Inaspettatamente in autunno l'azienda richiama i lavoratori in linea. Per non perdere il diritto alla liquidazione, gli operai fanno turni massacranti e in condizioni di sicurezza precarie. Cronaca di una morte annunciata: la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, alla ThyssenKrupp torinese scoppia l'inferno. Nella linea 5 le fiamme travolgono i sette operai di turno, bruciandoli vivi. Carlo si salva perché quel giorno aveva fatto il turno pomeridiano. La fabbrica chiude definitivamente e Carlo, di nuovo senza soldi, torna in Calabria. Il viaggio di ritorno alla terra d'origine si trasforma in una ricerca d'identità e del proprio posto nel mondo. La Calabria, negli incontri e nella natura, si fa terra mitica in cui un uomo fatto a pezzi dalla rabbia, dal dolore e dall'infernale circolo mediatico tenta di ritrovare se stesso. Recensione ❯
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Il documentario è il risultato di un lungo percorso. Al centro la Bosnia, col suo passato ingombrante, e un presente tanto incerto quanto controverso. Espandi ▽
Il documentario è il risultato di un lungo percorso. Al centro la Bosnia, col suo passato ingombrante, e un presente tanto incerto quanto controverso. Tre città di quel paese - Sarajevo, Mostar, Srebrenica - , sollecitazioni diverse che si propongono nel contatto con la gente e la loro storia passata e presente. Sarajevo è la capitale. La memoria si è sostanziata con riflessi contraddittori nell'assetto politico vigente, e accende conseguenti opportunità di riflessioni e dibattito. Mostar è tutta nel vecchio ponte, simbolo ma anche cuore dal battito lento di una vita sociale e politica che non riesce a scaldare le ali periferiche della città, ancora frantumata nella realtà dei ghetti, croati e musulmani. E infine Srebrenica, la città delle donne, la città del dolore. 12.000 morti ( istituzionalmente se ne riconoscono 8.372, ma nella pratica i dispersi sono 4.000 in più), e ogni anno nell'11 luglio la grande cerimonia per la messa in terra di quelle centinaia di corpi che vengono ancora ritrovati, in fosse di nuova individuazione. È di Srebrenica Hatidza Mehmedovic', la protagonista del film, ed è stato subito chiaro che solo a lei, nella composta e altera capacità di assunzione del lutto (nel genocidio del 1995 ha perso i due unici figli, il marito, i fratelli, il padre..), poteva essere affidata la trasmissione di un carico emotivo fortemente presente all'affettività dell'autrice-regista. Recensione ❯
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