La prima ricostruzione cinematografica delle terribili vicende che sconvolsero l'Italia negli anni '70. Espandi ▽
Roma, anni di piombo, teatro di una "guerra civile" fra fazioni contrapposte e dello "spontaneismo armato" di giovani extraparlamentari che hanno come obiettivo il sovvertimento dello Stato. La storia si concentra sui Nuclei Armati Rivoluzionari, formazione di estrema destra di cui sono esponenti di spicco Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, che nel film prendono gli pseudonimi di Alviero Fiori e Antonella De Campo. Di azione in azione, i N.A.R. si muovono in acque sempre più profonde e pericolose, ma il loro agire random viene intercettato dalla massoneria, i servizi segreti deviati, la criminalità organizzata, ognuno con il proprio motivo per voler pilotare le rappresaglie criminali dei gruppi eversivi. L'escalation di violenza che caratterizza quel difficile periodo culmina nella strage alla stazione di Bologna, nella quale Alviero/Giusva, nel film come nella vita, nega di aver avuto parte. Una tragedia annunciata di cui, secondo la regia del film, erano stati allertati molti personaggi di spicco della magistratura, del Sisde e della Digos. Ma l'incrocio di interessi e negligenze ha fatto sì che la strage andasse a compimento e segnasse la Storia d'Italia come uno dei delitti più efferati di tutti i tempi.