Titolo originale | The Good Fight |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 45 minuti |
Regia di | Brooke Kennedy, Jim McKay, Ron Underwood, Robert King, Michael Zinberg |
Attori | Christine Baranski, Rose Leslie, Cush Jumbo, Delroy Lindo, Sarah Steele Nyambi Nyambi, Justin Bartha, Michael Boatman, Erica N. Tazel, Audra McDonald, Mandy Patinkin. |
Uscita | giovedì 18 febbraio 2021 |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 febbraio 2021
La serie ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 18 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a Writers Guild Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Quando Diane Lockhart perde tutti i suoi risparmi, si trova a ricominciare da capo in una nuova azienda.
Il fortunato spin-off della serie televisiva The Good Wife
Recensione di a cura della redazione
La serie segue le vicende personali e professionali degli avvocati dello studio Reddick/Boseman/Lockhart e affronta temi di attualità come l'alt-right, il movimento Me Too, le molestie online, la denuncia delle contraddizioni dell'America, le fake news e i brogli elettorali. Nel primo episodio della quarta stagione, la protagonista Diane vive in sogno una situazione che in altri tempi avrebbe ritenuto ideale: Hillary Clinton vince le elezioni USA del 2016. In questa realtà alternativa, il paese ha perso un'opportunità sul dibattito dei diritti delle donne, non esiste il movimento Me Too e Weinstein è sulla cresta dell'onda in quanto amico e sostenitore di Clinton. La serie affronta temi come l'impunità del potere e il caso Epstein. Il tutto mentre lo studio Reddick/Boseman/Lockhart perde il proprio principale cliente ed è costretto ad associarsi a una grande multinazionale del settore, la STR Laurie, e Diane e i suoi colleghi devono fronteggiare inedite minacce alla propria indipendenza.È stata definita più volte, anche su queste pagine, «la serie che meglio ha rappresentato l'esperienza di vivere nell'era Trump». Ma ora che la presidenza Trump è finita, come se la cava The Good Fight? Splendidamente, perché The Donald sarà pure lontano dai social (mainstream) e dal cuore (di chi ancora li usa), ma il trumpismo è qui per restare, un'infezione di proporzioni pandemiche da cui usciremo [...] Vai alla recensione »