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Ultimo aggiornamento martedì 6 novembre 2018
Cameron è un'adolescente che scopre di essere attratta dalle donne ma deve fare i conti con la comunità religiosa di God's Promise. In Italia al Box Office La Diseducazione di Cameron Post ha incassato 45,2 mila euro .
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Cameron Post è una studentessa di liceo con un grande segreto: la cotta per l'amica Coley, della quale nessuno deve venire a conoscenza, poiché da quando i genitori della ragazza sono morti lei è cresciuta con la zia Ruth, assidua lettrice della Bibbia convinta che l'omosessualità sia una malattia. Quando dunque Cameron viene scoperta a fare sesso con Coley durante il ballo di fine anno, zia Ruth la spedisce dritta dritta al God's Promise, un centro religioso di "diseducazione" all'omosessualità.
Gli ospiti del centro, tutti adolescenti attratti da persone del loro stesso sesso, vengono "riprogrammati" partendo dal presupposto che essere gay sia peccato e che l'età adulta sia la stagione in cui ci si deve disfare di tutto quanto di trasgressivo si è commesso durante l'adolescenza.
Perché "tutto ciò che sembra divertente alla vostra età è in realtà il nemico", nonché una manifestazione del Maligno.
La diseducazione di Cameron Post è basato sul best seller omonimo di Emily Danforth, che ha rivelato l'esistenza di queste realtà "educative" tollerate dalle autorità statunitensi, anche se al loro interno i diritti umani diventano "privilegi" da conquistarsi al prezzo della negazione della propria identità.
La regista americana di origine iraniana Desiree Akhavan, figlia di rifugiati dalla rivoluzione khomeinista e reduce dal successo del suo lungometraggio di esordio, Appropriate Behavior, entra a gamba tesa in quello che ormai è un genere cinematografico a sé, ovvero la storia di reclusione, e tiene evidentemente come faro guida Qualcuno volò sul nido del cuculo. Anche qui infatti c'è una "infermiera Ratched" sadica e crudele, e gli ospiti del God's Promise comprendono tanto i ribelli quanto i collaborazionisti quanto gli anelli deboli della catena. Il personaggio più tragico di La diseducazione di Cameron Post è Rick, una sorta di capo scout armato di chitarra e buone intenzioni che è a sua volta un omosessuale "diseducato".
Ma il film di Desiree Akhvan, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Sundance (e lo stile del racconto è perfettamente aderente a tutti i topos del cinema indie americano), non è una tragedia perché i toni, nonostante il contesto drammatico, sono conditi di ironia: quella che Cameron e due suoi amici all'interno del campo religioso riescono a mantenere di fronte alle difficoltà.
Chloë Grace Moretz dà alla protagonista mille sfumature interpretative, facendoci immedesimare nel suo smarrimento identitario. È proprio il diniego della fluidità ineludibile dell'adolescenza, che si sia omosessuali o etero, il crimine più grande commesso dai fondamentalisti religiosi del God's Promise. La "cura" che propongono parte infatti da un rifiuto del sé così innaturale che non può che avere conseguenze disastrose. E quella "introspezione psicologica" distorta e manipolativa che i leader del centro religioso applicano ai loro giovani ospiti è una reiterata violenza mentale.
LA DISEDUCAZIONE DI CAMERON POST disponibile in DVD o BluRay |
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Pensiamo di conoscere il potere e la sua sete, a qualsiasi livello esso sia, ma non è così. Noi non lo conosciamo mai abbastanza bene, e siamo quindi spesso incapaci a prepararci, a prevederne le mosse, o perlomeno ad opporci. O ci limitiamo, per difendere il fondo delle nostre brache, ad essere conniventi. Mentre lui sa con che polli ha a che fare, e che con un’appropriata violenza, [...] Vai alla recensione »
Con la “La Diseducazione di Cameron Post” la regista Desiree Akhavan affronta la delicata tematica dell’omosessualità e soprattutto avanza una denuncia su certi cosiddetti centri di recupero che tanto proliferano negli Stati Uniti dove, in pratica, si cerca di sopprimere o correggere la spontanea e libera natura umana degli individui.
La bellezza di questo film è nella scelta di rappresentare il reale, senza un ballo di fine anno da incorniciare e con attori con tanto di acne giovanile in vista. Un film curato che con "leggerezza" affronta argomenti spinosi quali il rapporto tra fede e scelte sessuali. Ottimi sia gli attori che la sceneggiatura e nonostante il finale semplice, rimane un film più che gradevole.
L'incubo per Cameron detta Cam inizia la sera del ballo di fine anno scolastico. E non sono i vestiti tremendi con cui i poveretti sono costretti a agghindarsi, il rossetto spalmato come cemento sulle labbra, le ridicole pettinature vamp, le scarpe coi tacchi e la foto ricordo insieme ai ragazzi «cavalieri» per l'occasione. Ma è essere scoperta dal «fidanzato» in macchina mentre fa l'amore con la compagna [...] Vai alla recensione »
È il primo di una coppia, entrambi in anteprima alla Festa di Roma. sezione "Tutti ne parlano". Tutti parlano -o almeno così pare - delle cure che dovrebbero "ricondizionare" (non portiamo pena, questo è il termine, "convertire" sarebbe anche peggio) gli omosessuali e ricondurli sulla retta via dell'eterosessualità. In "Boy Erased" di Joel Edgerton (uscirà a febbraio, con Nicole Kidman e Lucas Hedges, [...] Vai alla recensione »
Montana, 1993. La giovane Cameron viene sorpresa mentre sta amoreggiando con la sua migliore amica. Scandaloso. Viene spedita nel centro religioso God's Promise dove, con la conversione e, soprattutto, finendo per odiare se stessi, si può «guarire» dall'omosessualità. Il film ha vinto al Sundance e racconta qualcosa di reale (i campi di rieducazione esistono davvero).