La Diseducazione di Cameron Post |
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Un film di Desiree Akhavan.
Con Chloë Grace Moretz, John Gallagher Jr., Sasha Lane, Forrest Goodluck.
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Titolo originale The Miseducation of Cameron Post.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- USA 2018.
- Teodora Film
uscita mercoledì 31 ottobre 2018.
MYMONETRO
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Il ghiotto bocconcino per la santa inquisizione
di cardclauFeedback: 14682 | altri commenti e recensioni di cardclau |
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giovedì 1 novembre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pensiamo di conoscere il potere e la sua sete, a qualsiasi livello esso sia, ma non è così. Noi non lo conosciamo mai abbastanza bene, e siamo quindi spesso incapaci a prepararci, a prevederne le mosse, o perlomeno ad opporci. O ci limitiamo, per difendere il fondo delle nostre brache, ad essere conniventi. Mentre lui sa con che polli ha a che fare, e che con un’appropriata violenza, sia essa fisica, mentale, o entrambe, associata ad un controllo persecutorio, scomodando perfino Dio o facendo leva sul nostro senso di colpa e la proiezione, riesce spesso nel suo intento maligno. Ma probabilmente stiamo scomodando un essere inesistente dell’immaginario collettivo, il diavolo, attribuendo a lui, poveretto, ciò che è di nostra pertinenza e responsabilità. Nell’ottimo film di Desiree Akhavan, La Diseducazione di Cameron Post, ne vediamo alcuni aspetti. La storia racconta di Cameron Post e di un gruppo di adolescenti (tutti bravi, e una splendida Chloë Grace Moretz) che si trovano dalla parte decisamente “sbagliata”, perché le ragazze non cercano i ragazzi, e i ragazzi non cercano le ragazze, ma hanno una “terribile” confusione di gender e provano una “pericolosissima” attrazione sessuale verso le persone dello stesso sesso. Decisamente innocua non attentando alla libertà di chi non lo pensa allo stesso modo, e dipendente solo dalla sacralità con cui è vissuta la relazione. Chi si permette quindi di decidere cosa è giusto e sbagliato, cosa significa rispettare o non rispettare una norma, decisa nientemeno che dal Padre Eterno? Le famiglie, o i loro succedanei, si permettono di esprimere un inappellabile giudizio sulla inidoneità di quel comportamento sì “aberrante”, e mettono in moto delle misure per raddrizzare quei rami così storti. Trovando in una certa Chiesa preconciliare e fanatica, serva e assetata di potere, un prezioso alleato. Usando una resort per adolescenti temporaneamente deviati, facendo leva sul peccato, il senso di colpa, e la pseudo psicologia, cerca di saziare la sua sete. Ma nella Bibbia la parola peccato significa fallire il bersaglio, non trasgredire ad un ordine. Dio ci ha creati liberi, non marionette che devono ottemperare ai suo comandi, può solo dispiacersi se prendiamo delle decisioni che mettono in pericolo noi o il prossimo. In questo clima di violenza psicologica e appiccicosa alcuni ragazzi prevedibilmente soccombono, altri riescono invece ad uscirne fuori, indenni da questa bufera.
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