Anno | 2013 |
Genere | Horror, |
Produzione | Italia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Giorgio Bruno |
Attori | Bruno Torrisi, Nino D'Agata, Fabio Boga, Francesca Rettondini, Egle Doria Enzo G. Castellari, Ruggero Deodato, Claudio Fragasso, Rosario Petix, Riccardo Maria Tarci, Giuseppe Calaciura, Giovanna Criscuolo. |
Uscita | giovedì 23 maggio 2013 |
Distribuzione | Nedioga Entertainment |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 novembre 2017
Un serial killer copia gli omicidi dei libri di una nota scrittrice. La polizia subito sospetta di lei ma tutto il mondo che le gira intorno pare poter essere il responsabile
CONSIGLIATO NÌ
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Due agenti della polizia sono incaricati di indagare su una serie di omicidi il cui svolgimento e le cui dinamiche sembrano ricalcare le storie dei libri di una nota scrittrice, al momento all'opera sul suo nuovo romanzo.
Nero e infinito come una moltiplicazione continua e senza termine del colore che identifica sia la cronaca più spietata che quel cinema confinante con la criminalità spicciola. Poliziesco e thriller nelle loro accezioni più strette e di genere sono infatti l'ispirazione di questo film che in nessun momento fa mistero di voler ritrarre più che dei personaggi degli archetipi narrativi, poliziotti e criminali che non esistono nella realtà ma che sono stati formati nei decenni dal cinema.
Tuttavia l'operazione intellettuale non trova attuazione pratica. La riflessione sul genere e sui suoi meccanismi canonizzati e cristallizzati dal cinema rimane al grado zero, ovvero quello del mero racconto di una storia, senza possibilità di ulteriori livelli di lettura. E anche volendo considerare Nero infinito unicamente come una storia, messa in immagini e racconta per il gusto di intrattenere, è impossibile non notare un tono sciatto e monocorde che appiattisce e annulla tutto.
Se un budget infelice è quel che nega al film la possibilità di avere attori di livello (cioè capaci di interpretare e non solo ripetere le battute), gli altri comparti invece non hanno scuse per una cronica mancanza di idee e di attenzione (le quali, è noto, non vanno pagate). Fotografia, montaggio e sceneggiatura (per soffermarsi sui più fondamentali) sembrano non essere diretti in alcuna maniera. Non solo non contribuiscono allo svolgimento della storia lasciando indizi, suggerendo o di volta in volta facendosi carico di rilasciare informazioni sulla trama, ma a tratti paiono remare contro il film, per come sono stranianti e modellati su un immaginario raffazzonato di brutta televisione.
Nero infinito sembra così guradare al cinema peggiore, basato su strutture che quasi mai hanno dato vita a racconti interessanti. Non si tratta di genere o serie B (che anzi sarebbe la matrice migliore), quanto di un immaginario poliziesco di marca statunitense a psicologia zero, non certo quello problematico (in bilico tra ordine disordine) ma quello autoesaltante, sicuro della propria morale, trincerato dietro occhiali scuri a specchio, culto della personalità e marcato da inseguimenti insensati.
Se già i modelli sono sconfortanti una loro imitazione sciatta e senza fantasia cosa può essere?
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Nero infinito ha di bello solo il titolo del libro del quale si parla nel film, ma per il resto è un concerto di banalità e rappresenta un insieme di scene che sembrano messe insieme ma non rappresentare un film ma più un collage di vari episodi. Pur volendo tralasciare la banalità della sceneggiatura, molto simile al “cartaio” di Argento, e la recitazione di [...] Vai alla recensione »
Dire che ho avuto la sfortuna di vederlo è l'unica cosa che mi viene in mente..... Film pietoso in tutti gli aspetti, a tratti ridicolo ero convinta fosse una scena di maccio capatonda i primi minuti, non vedrò mai più un film italiano.
PURTROPPO I TENTATIVI DI CREARE BUONI HORROR ITALIANI NON RIESCONO NEMMENO IN QUESTO CASO ALLA REALIZZAZIONE DI UN BUON RISULTATO.. LA SCENEGGIATURA INIZIALE PROMETTE BENE..SEPPUR CON CONTENUTI DI NOTI DEJA' VU MADE IN USA.. MA DOPO SOLI 15 MINUTI IL FILM PRENDE LA DIREZIONE "MADE IN ITALY" PERDENDOSI NEL COLORE CHE SARA' PURE INFINITO MA RESTA ALLO SPETTATORE PIUTTOSTO SBIADITO.
Diverte e allo stesso tempo incuriosisce l'opera prima del giovane regista Giorgio Bruno, Nero Infinito. Diverte soprattutto per la sua messa in scena, che seppur limitata da un budget basso, fa centro per inventiva e gusto, amore per il cinema di genere e un pizzico di divertimento infantile. Ed e' proprio il divertimento infantile della pellicola la componente che rimane più impressa. [...] Vai alla recensione »