Titolo originale | Offret/Sacrificatio |
Anno | 1986 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Svezia |
Durata | 147 minuti |
Regia di | Andrei Tarkovsky |
Attori | Erland Josephson, Susan Fleetwood, Guðrún Gísladóttir, Allan Edwall, Sven Wollter Valerie Mairesse, Filippa Franzén, Tommy Kjellqvist, Per Källman, Tommy Nordahl. |
Tag | Da vedere 1986 |
MYmonetro | 3,93 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Mentre Alexander, un anziano ex attore, circondato da moglie e da figli sta celebrando il suo compleanno, la tv annuncia che è scoppiata la guerra ato... Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
Sacrificio è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
Compra subito
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Mentre Alexander, un anziano ex attore, circondato da moglie e da figli sta celebrando il suo compleanno, la tv annuncia che è scoppiata la guerra atomica. L'uomo cade in ginocchio, offrendo tutti i suoi beni in cambio della salvezza dei suoi cari. Il giorno seguente, dopo aver offerto il suo amore ad una delle domestiche, convinto che questo servirà a scongiurare i pericoli, scopre che tutto è tornato normale. Fedele al voto, dà fuoco allora alla casa; viene portato via in ambulanza, creduto folle. Un invito a ritrovare i valori spirituali.
L’arte è, senza dubbio, l’ingrediente segreto e magico, dei lavori di Tarkovskij. Un’ikebana. Sacrificio si apre con un lungo primo piano dedicato ad un dipinto di Leonardo da Vinci \ Adorazione dei Magi /. Primo piano, che termina su di un albero. E’ un alloro che sovrasta i presenti, quasi a proteggere la trionfale, nativa sacralità.
Definire "Sacrificio" un "film" è riduttivo; diciamo meglio: opera d'arte. Tarkovskij è un genio ancora troppo sottovalutato, soprattutto dalle nostre parti. Un professore di filosofia ed ex attore sulla sessantina vive su una sperduta isola con la sua famiglia, la moglie e il figlioletto reduce da una delicata operazione in gola che gli impedisce di parlare. [...] Vai alla recensione »
“Boris Godunov” non è un film. Era stato messo in scena in un teatro di Londra. Per l’autore di questo ritratto fu l’occasione di fare una confessione molto “russa”; e cioè, quella di aver rubato il binocoli da teatro, che fittavano a Covent Garden per un motivo che andava bene oltre il crimine. Sperava che un giorno, come per magia, potessero riprodurre [...] Vai alla recensione »
Una metafora sull'esistenza, sul male che contamina il mondo, sulla cecità dell'uomo, sulla religione, sull'importanza di ciascun essere umano nel corso della storia. Un connubio di immagini sublimi che fanno da allegorie e dialoghi che rendono perfettamente il dolore, la sofferenza e i dubbi che affliggono i protagonisti, ma in generale tutta l'umanità.
E mentre i lavori procedono, la macchina da presa non riprende soltanto la scena, ma spazia nell’aria e finisce con una inquadratura a immersione che tutti i cristiani ortodossi conoscono bene. Il modo di guardare del Cristo Creatore di tutto l’Universo, che ci osserva e ci giudica dall’alto della sua Dimora. La stessa visione e immersione, si ripete nei momenti chiave di altri film. [...] Vai alla recensione »
Anche l’Oceano di “Solaris” era in comunicazione con la coscienza dei protagonisti. Mandava loro delle visite, una specie di clone di una donna amata e perduta. Il tutto avveniva nell’ambito della fantascienza, con una serie di cause ed effetti. Una stazione spaziale, uno strano pianeta di cui si dovevano studiare i fenomeni.
Andreij non era un dissidente, a quanti lo invitarono a partecipare ad un film sui dissidenti rispose – E perché non sul colcos?– I suoi eroi non erano ribelli, erano stranieri sulla terra, come “l’idiota” di Dostoevskij che sognava di riuscire ad adattarvisi. Idioti, pazzi e alieni popolano tutti i suoi film il cui archetipo e Iurodivj che per mancanza d’altro [...] Vai alla recensione »
Alla fine della giornata, eravamo tutti di buon umore. Ma, quando la mattina dopo Andreij disse – Azione! Doveva sentirsi come il giovane campanaro di Rublevquando dice – Dvai! – La scena era venuta bene. Ciò che colpiva il visitatore, era il fatto che Andreij riservasse la stessa intensità e concentrazione alla preparazione di una carrellata e alla ripresa di un dipinto. [...] Vai alla recensione »
Inizia la proiezione. Era la prima volta che Andreij vedeva veramente il film; Sven prendeva appunti. Tarkovskij – “Forse è meglio aggiungere un po’ di colore...” In “The Sacrifice”, la protagonista era la casa. Ma se pensiamo agli altri film, si può credere che anche nel momento in cui Andreij stava costruendo una casa vera, magari con le sue stesse [...] Vai alla recensione »
Il film testamento di Tarkovskij, dedicato emblematicamente ad uno dei suoi figli, è una lettera aperta alle future generazioni, che apre il cuore, con la poesia dell’opera d’arte ispirata da un sincretismo religioso in cui si mescolano elementi cristiani e buddisti, alla fiduciosa speranza nella possibilità di sfuggire all’ineluttabile destino nucleare.
Aleksandr è un uomo di mezza età, ex attore ritiratosi dalle scene perché il mestiere poteva confliggere con la sua identità. È un intellettuale ritiratosi in una casa sulle rive del mare assieme alla moglie e ai figli, soprattutto il piccolo maschio con cui passa le giornate. Il giorno del suo compleanno accoglie in casa pochi amici per festeggiare, ma la tv annuncia [...] Vai alla recensione »
Il piacere della lettura. Una giornata di Andrej Tarkovskij \ documentario / regia di Chris Marker. Titolo originale “Une journée d’Andrei Arsenevich” – Un giorno nella vita di Andrei Arsenevich. La trascrizione che segue, è dedicata ai lettori di Mymovies non dimenticando il grande regista francese recentemente scomparso, 29 luglio 2012, Chris Marker.
Parigi – Camera d’albergo che ospita Tarkovskij. Tarkovskij – Questo vino è proprio fantastico! E voi non ne volete? Larissa –Se si trovassero le cose, che abbiamo smarrito tutto andrebbe bene. Non avevano nulla quando sono arrivati. Tarkovskij – Non hanno nulla. Nemmeno il necessario. Larissa – Vivono in vestaglia.
Alexander è un filosofo, ex attore, ormai in età senile che giunge con la famiglia e il suo amico postino nella sua casa in riva al mare per festeggiare il compleanno. Ama molto il suo figlioletto avuto in età avanzata. Spesso si perde in monologhi che sembrano non arrivare da nessuna parte. Tutto sembra scorrere come al solito, quando il Presidente annuncia una catastrofe imminente. [...] Vai alla recensione »
È come se Tarkowskij avesse fuso un’enorme, sonante campana: la sua opera, in tutto sette film nell’arco di venticinque anni, è l’equivalente della scommessa di Boriska, il ragazzino che nel finale di Andrei Rublev rischiando la vita si getta nell’impresa. E noi spettatori, così come il grande monaco pittore, al rintocco della campana costruita dal ragazzo miracolosamente siamo tratti dal silenzio, [...] Vai alla recensione »
Opera di un poeta, malato e lontano, lettera indirizzata al figlio «con speranza e fiducia» nelle generazioni che verranno, parabola sulla necessità del sacrificio e sul dovere di non mutilarsi nello spirito, invito a reagire personalmente (religiosamente) alla rassegnazione, il nuovo film di Tarkovskij, Sacrificio, già campeggia nobile fiero e magari irritante (la poesia non è mai carezzevole).