Anno | 2023 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Luca Lucini |
Attori | Denise Tantucci, Cristiano Caccamo, Greta Ferro, Claudio Colica, Teresa Mannino Lunetta Savino, Paola Lavini, Antonino Bruschetta, Marco Leonardi, Nino Frassica, Giovanna Gianolli. |
MYmonetro | 2,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 aprile 2023
Tra amori passati e ritrovati, storie di amicizia, famiglia e fratellanza, Luca Lucini dirige una commedia romantica e ricca di intrighi, ambientata in Calabria.
CONSIGLIATO NÌ
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Dopo la morte del padre, Sofia Nisticò si è trasferita a Milano dalla Calabria lasciandosi alle spalle la madre e il fratello, nonché l'azienda vinicola di famiglia. Ma quando viene a sapere che Michela, l'amica del cuore con la quale ha avuto anche una breve relazione, sta per sposarsi, per di più con suo fratello Mauro, Sofia torna precipitosamente alla nativa Altomonte con il piano di impedire le nozze e riconquistare la ragazza che non è mai riuscita a dimenticare. Il tempo a disposizione è poco: dieci giorni per far capitolare Michela. Ma Sofia dovrà fare i conti con Mauro, con cui i rapporti sono già complicati, e con la loro madre Marilena, che pensa che sua figlia sia un disastro ambulante. Ci si mette anche la zia Tecla, sorella di Marilena, che ha da poco scoperto le app di incontri e ha subito rimorchiato un pretendente molto più giovane di lei.
Io e mio fratello richiama alla mente Mine vaganti, sia per alcune caratteristiche della trama - l'omosessualità della protagonista, i ruoli fra fratelli nell'azienda di famiglia, la zia single un po' stramba, l'ambientazione in un Sud legato alle tradizioni - che per la presenza di Lunetta Savino nel ruolo di Marilena, ma il film diretto da Luca Lucini e scritto insieme a Marta e Ilaria Storti riesce a trovare una sua dimensione nella leggerezza con cui riesce a trattare anche temi delicati.
La storia non è nuova, benché di solito sia declinata al maschile, con il protagonista uomo che contende a un altro uomo la donna di cui è innamorato. La variante gay non cambia nulla nella dinamica fra i personaggi, ma assume una sua specificità nel contesto meridionale di una comunità accogliente, anche della diversità.
Denise Tantucci e Greta Ferro nei panni di Sofia e di Michela sono presenze fresche e sensuali e danno corpo e voce a due giovani donne che non hanno ancora trovato la loro strada. Tantucci in particolare regge tutto il film, mostrando una serie di sfumature inedite nel suo percorso. Accanto a loro c'è un bel cast di comprimari, dalla già citata Savino a Teresa Mannino nel ruolo di Zia Tecla, da Nino Frassica (il vignaiolo Bernardo) a Ninni Bruschetta (il padre di Michela) a Paola Lavini (la madre di Michela). Il più divertente è però Claudio Colica nella parte di Alessandro, il coinquilino di Sofia a Milano, aspirante paroliere rap.
Io e mio fratello è una perfetta commedia romantica da piattaforma: gradevole e scritta con agilità e misura, ma girata in modo convenzionale secondo un canone estetico spiccatamente pubblicitario. C'è tuttavia un lavoro sul dettaglio e sulla flessibilità di ripresa che fa intravvedere per Lucini una crescita futura. Il suo film si lascia guardare, anche se non rivoluzionerà le sorti della commedia italiana contemporanea.
Trentenne confusa si fa più di 1.000 km in pullman per tornare al paese natìo con l'intento di rubare la fidanzata al fratello. Cambierà idea. È un po' tutta qui la trama di questo lungo (un po' troppo?) spot pubblicitario del turismo calabrese, che per la prima metà "si fa vedere" ma che finisce [...] Vai alla recensione »
Questo film rappresenta una fantasia o utopia presente nella mente del regista e di chi ne ha dettato le influenze. Sia ben chiaro: non esiste ad Alto Monte che due ragazze si bacino e nessuno le nota, non si volti o faccia finta di nulla! Vogliono imporre i trend Lgbt in Calabria... ma per favore.. mai nessun film svolto in Calabria è stato così mal riuscito nel suo contenuto.
È sempre stata, e sempre sarà, una questione di sguardi. Che si parli d'amore, musica o cinema ha ben poca importanza. Talvolta poi non vi è alcuna differenza. Ma basta poco per confondere, per perdere di vista; per ritrovarsi consumati da cieche prospettive. Lungo l'asse Milano-Calabria - rotta trafficatissima nel cinema nostrano - si muove lo sguardo di Luca Lucini; il nono per l'esattezza.
Sofia passa da una donna all'altra, senza pace. Il suo cuore batte solo per Michela. amica d'infanzia e primo amore. La notizia del matrimonio di lei con suo fratello Mauro è un fulmine a ciel sereno. Così, torna in Calabria per sabotare le nozze. Commedia italiana attuale, con dialoghi brillanti, assolutamente realistici (con qualche intercalare di troppo) e ben congegnati.
La famiglia da cui emanciparsi, il lavoro che scarseggia, le pressioni sociali, la vita sentimentale volubile. Sono numerose le variabili che possono portare a una crisi. Ma una crisi non sempre è sinonimo di catastrofe. Anzi. In quel momento di confusione e coordinate perse ci si può ritrovare anche più lucidi di prima, consapevoli di cosa si vuole davvero dalla vita.
In un universo parallelo Luca Lucini è un Richard Curtis o un PJ Hogan e maneggia da par suo quella rom com così poco italiana che tanto gli piace. E che prova a frequentare da sempre anche nel nostro di universo, pur dopo un esordio così vilipeso da una critica biliosa come Tre metri sopra il cielo (ma forse sarebbe ora di ritornarci con più serenità), per la verità con qualche esito felice (L'uomo [...] Vai alla recensione »