Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, Musicale |
Produzione | Belgio, USA |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Darius Marder |
Attori | Olivia Cooke, Riz Ahmed, Mathieu Amalric, Lauren Ridloff, William Xifaras Hillary Baack, Michael Tow. |
Tag | Da vedere 2019 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,24 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 dicembre 2020
Riz Ahmed è il protagonista di un racconto intimista che segue la discesa nel silenzio di un batterista che perde progressivamente l'udito. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 4 candidature e vinto 2 BAFTA, 4 candidature e vinto 2 Satellite Awards, Il film è stato premiato a National Board, 5 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, ha vinto 3 Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, 2 candidature e vinto un premio ai NSFC Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Il batterista Ruben forma con la fidanzata Lou il duo Blackgammon: i due vivono insieme e sono sempre in viaggio per le strade d'America, in tour da un club all'altro. Ex tossicodipendente pulito da quattro anni, Ruben si accorge di percepire uno strano ronzio nelle orecchie e in poco tempo diventa quasi completamente sordo. Sopraffatto da ansia e depressione, si rifugia in una casa per sordomuti gestita da un veterano del Vietnam anch'egli sordo. Grazie al lavoro con altre persone nella sua situazione Ruben arriva ad accettare la sordità, anche se non perde la speranza di tornare a sentire grazie a un impianto artificiale e così riunirsi con Lou, nel frattempo trasferitasi in Francia dal padre.
La rapida, drammatica discesa nel silenzio di un musicista che perde l'unica cosa che lo separa dalla dissoluzione; un viaggio nella solitudine di un uomo senza udito, tra esperimenti sonori e sguardo documentaristico.
Prima di passare alla regia con Sound Of Metal, Darius Marder ha partecipato a diversi progetti per il cinema, tra i quali il più importante resta la sceneggiatura di Come un tuono di Derek Cianfrance, firmata con lo stesso regista e con Ben Coccio.
È perciò singolare che Sound Of Metal sia soprattutto un film di regia e di montaggio sonoro, privo per questo di una vera e propria scrittura. La trama del film è un semplice canovaccio, l'ingresso nel silenzio di un uomo che vive circondato dal rumore e la sua resa a uno stato di privazione. Fedele a un'idea di realismo immersivo, Marder riprende dal vivo i concerti del duo Blackgammon, affidando l'uso degli strumenti agli stessi Riz Ahmed e Olivia Cooke e cercando nei loro pezzi punk-rock sperimentali l'essenza di quel suono che il protagonista Ruben andrà progressivamente perdendo.
Lo shock della percezione ovattata e poi del silenzio arriva nel film senza preavviso, percepito come un'alterazione del suono stesso, non più chiaro e definito (anche nei concerti per lo più fatti di chitarre gracchianti, parole urlate e colpi martellanti sulla batteria), ma distante e sfasato.
La regia fa una scelta di messinscena tanto evidente quanto ambigua, restituendo con rumori ovattati, schegge di parole e interferenze la sordità di Ruben quando la cinepresa si avvicina al suo volto e tornando a una rappresentazione sonora oggettiva non appena il punto di vista si fa più distante. Il risultato è un'esperienza di visione e ascolto che restituisce lo smarrimento di un individuo abbandonato nel vuoto, e di conseguenza le sue contraddizioni, i suoi tentennamenti, le sue scelte poco comprensibili o non spiegate dalla sceneggiatura.
Nei suoi momenti migliori, al netto di una durata eccessiva e di un'economia di racconto che nella parte ambientata nella comunità di sordomuti indugia in troppi momenti quasi documentaristici, Sound Of Metal è il racconto al presente di un corpo violato. Ruben è semplicemente una figura catturata dalla macchina da presa, un corpo vuoto con alle spalle un passato oscuro e di fronte a sé un futuro incerto.
Nei primi piani ravvicinati di Riz Ahmed si colgono soprattutto la paura della solitudine, la condanna a un mondo impossibile da condividere. Per un musicista, però, il silenzio è una realtà materiale, come il rumore o il suono, e solo considerandolo tale, in quanto forma alternativa di musica, può fore essere accettato e compreso.
Potente, travolgente, intimo. Questi sono i primi aggettivi che mi vengono in mente per descrivere il primo lungometraggio di D. Marder con protagonista un Riz Ahmed in ottima forma; un attore camaleontico dal talento innato che qui presta il suo volto e il suo corpo per l'occasione ricoperto di tatuaggi al personaggio di Ruben. Ruben è un batterista di un duo noise-punk che forma assieme [...] Vai alla recensione »
Cosa c’è di più doloroso di un batterista che non riesce più a sentire? Cosa c’è di più umiliante di chi ha dedicato la possibile redenzione dalla tossicodipendenza alla musica, per poi veder i suoi propositi infranti da una terribile malattia degenerativa? Se lo domanda il regista esordiente Darius Marder che nel suo ultimo film, Sound of metal candidato [...] Vai alla recensione »
Un buon film Sound of metal ( dove metal non sta per il genere musicale..), magari solo un po' scontato sul finale dove succede ciò che ogni spettatore dotato di un minimo di cervello aveva capito sarebbe successo. Questo resta l'unica nota stonata di un opera che , invece, per tutta la sua durata ci parla di come una menomazione fisica ( il batterista resta sordo) non debba essere [...] Vai alla recensione »
SofM è un film "straniante", impeccabile nel suo percorso di accettazione dell' handicap, che poi accettazione non lo è mai, si avvale di un ritmo filmico di difficile empatia. Interpreti in piena credibilità dei loro ruoli, senza lusinghe metanarrative per lo spettatore. Un duo errabondo metal punk, si deve forzatamente arrestare, nel suo tour, per la [...] Vai alla recensione »
Ruben è in farmacia dopo che il suo livello di udito è pari a “due su dieci”. Le parole del dottore sono nitide per lo spettatore. Il protagonista di Sound of Metal - da oggi disponibile in streaming su CHILI - invece le sente appena. Il suono per lui è tutto. È il batterista della band metal Blackgammon dove la sua ragazza Lou, interpretata da Olivia Cooke (Samantha in Ready Player One, è la cantante. Non ci sono solo le parole e i dialoghi. Sono soprattutto i rumori che convivono con la sua quotidianità allo stesso modo con cui accompagnavano Luke, l’abile stuntman motociclista diventato rapinatore in Come un tuono. Da una parte c’è il volto di Riz Ahmed, che ha avuto la nomination come miglior attore protagonista agli Oscar 2021 dove il film si è aggiudicato due statuette: miglior montaggio e miglior sonoro. Dall’altra quello di Ryan Gosling. Entrambi sono due personaggi in fuga e cercano una stabilità sentimentale che invece è molto precaria. Il loro isolamento è mentale prima che fisico e i protagonisti lo mostrano non con le loro azioni ma anche con quello che percepiscono.
L’accostamento tra i due personaggi non è casuale. Darius Marder, che con Sound of Metal ha diretto il suo primo film di finzione, girato in 35 mm, dopo il documentario Loot del 2008, è stato infatti tra gli sceneggiatori di Come un tuono insieme a Ben Coccio e al regista Derek Cianfrance che in origine avrebbe dovuto realizzare anche questo progetto, originariamente intitolato Metalhead. Marder gli ha dato una precisa identità pur influenzato dal cinema del regista di Blue Valentine. Più che dei dichiarati omaggi, ci sono dei legami per il modo efficace con cui mostra il silenzio del protagonista. A volte è reale, a volte si crea nella sua testa. È lì che Ruben cerca di ritrovare il ritmo della sua musica quando era batterista. C'è una scena specifica determinante, quella in cui batte le mani su uno scivolo come se stesse suonando la batteria.
Candidato all'Oscar come miglior film, Sound of Metal è un'opera che si muove sull'equilibrio fra le parti che lo rendono, appunto, un film. Parlando di un protagonista improvvisamente sordo, per di più musicista, il suono diventa l'elemento essenziale grazie al quale lo spettatore si addentra in questa storia di scoperta e di dramma esistenziale. L'occhio del regista Darius Marder, coadiuvato dalla [...] Vai alla recensione »
"Sound of Metal", opera prima del regista statunitense Darius Marder prodotta nel 2019 dal colosso dello streaming Amazon, si è aggiudicato pochi mesi fa l'Oscar come miglior sonoro. Questo film racconta la storia di Ruben, batterista che deve fare i conti con la progressiva perdita del senso a lui più caro: l'udito. Il sound design, però, è il vero protagonista indiscusso di questo lungometraggio. La [...] Vai alla recensione »
Il fruscio del vento che spira tra le spighe di grano. Il rombo lontano di un aereo che sfreccia nel cielo. Il ronzio quasi impercettibile emanato dai cavi in cui scorre l'energia elettrica. È punteggiato da momenti come questi, Sound of Metal : immagini e suoni del tutto superflui e inessenziali da un punto di vista narrativo, ma imprescindibili sul piano drammaturgico.
Dopo una travagliatissima storia distributiva, Sound of Metal è approdato un paio di mesi fa su Amazon Prime che si era comunque fin da subito assicurato i diritti di distribuzione anche per il cinema, dove di fatto il film non è mai arrivato. Un vero peccato, perché l'opera prima di Darius Marder che aveva esordito al Toronto Film Festival nel settembre del 2019, lo avrebbe meritato.
Musica, sordità e tormento. Senza scomodare il genio di Beethoven, e neppure la tenerissima Famiglia Bélier (2014), il cinema offre oggi una nuova finestra sull' apparente ossimoro con Sound of Metal, l' intensa opera prima di Darius Marder disponibile su Prime Video. Al centro è una coppia di heavy-rocker itineranti americani che sopravvive d' amore, decibel e adrenalina.
Quando c' erano i festival, e quando i film si vedevano seduti fianco a fianco con l' amico del cuore, destinatario di giudizi e commenti sussurrati,di"SoundofMetal"sisarebbe detto subito "questo vince". Capitava di girarsi nello stesso momento, e di pronunciare la stessa frase, se una scena era particolarmente toccante. In "Sound of Metal" succede quando Ruben (l' attore Riz Ahmed) accompagna con [...] Vai alla recensione »
The Sound of Metal suona come una riflessione esistenziale, frontale, priva di tortuosità; un' esposizione per immagini e suoni del cadere nel buio, in un mondo a parte, e del rivenire alla luce, come a rievocare il trauma della nascita, fuori dall' utero per la prima volta, e poi l' esperienza di lento, faticoso apprendistato dello spazio, del tempo, le forme, i fenomeni nuovi, mai visti, uditi prima;dello [...] Vai alla recensione »
La caffettiera che gocciola, il frullatore che gracchia, l'affanno durante le flessioni mattutine. Fin dalle sue prime battute, Sound of Metal si impone come film tutto incentrato sulla percezione sonora e sensoriale. È un passo fondamentale per la comprensione dell'opera, per concentrarsi non tanto sul cosa avviene davanti ai nostri occhi quanto sul come.
La sonorità è una qualità del cinema che apparentemente gioca ai margini, ma in realtà può essere il vero punto focale di un film. È il caso di Sound of Metal, l'opera prima di Darius Marder prodotta da Derek Cianfrance, che però i fattori sonori se li gioca prevalentemente sul versante narrativo, lavorando sulla storia di un batterista che perde l'udito e si ritrova immerso nel mondo del silenzio, [...] Vai alla recensione »
Per Derek Cianfrance, dietro sua stessa dichiarazione, il cinema è anzitutto una faccenda di dualismo e contrasti, a partire da quello «tra luce e oscurità» connaturato al mezzo stesso. L'esordio di Darius Marder - da un soggetto di Cianfrance elaborato sulla scorta del proprio personale vissuto di batterista affetto da acufene e poi ceduto al collega, co-sceneggiatore di Come un tuono - vive coerentemente [...] Vai alla recensione »
Ad un occhio disattento, Sound Of Metal, l'esordio di Darius Marder, pare avere il passo dei mélo di Derek Cianfrance. Il dramma del batterista Ruben, che perde improvvisamente l'udito e si ritrova prima a rifiutare e poi ad abbracciare la sua nuova condizione di non udente, non è in fondo così diverso da quelli che coinvolgono i protagonisti del cinema del regista americano, ma il rapporto tra Marder [...] Vai alla recensione »
All'improvviso il silenzio. Nessun suono. Nulla. Né la macchinetta del caffè né il rumore della consueta centrifuga mattutina. La routine quotidiana di Ruben (Riz Ahmed) viene brutalmente interrotta. Dopo aver cercato disperatamente aiuto, Ruben scopre di aver perso più della metà del suo udito che è a detta di dottori e specialisti irrecuperabile. Dovrà da quel momento in poi impegnarsi a preservare [...] Vai alla recensione »
Ruben, batterista di una band heavy metal con un passato di tossicodipendenza, perde l'udito. La fidanzata, preoccupata che Ruben possa ricadere nel tunnel dell'eroina, lo convince ad andare in una comunità di recupero per sordi con problemi di dipendenze. Buona parte del film segue quindi Ruben nel suo doloroso percorso da ragazzo instabile, rabbioso per quello che gli sta succedendo, a essere umano [...] Vai alla recensione »
Acufene improvviso. Suoni, rumori, parole, che a intermittenza non si odono più. Ruben (Riz Ahmed) è un batterista punk-metal, di fronte a un bivio. L'esistenza si fa di colpo "ovattata" (muffled), l'udito lo sta abbandonando e Lou (Olivia Cooke), ragazza con cui condivide la band e con la quale vive girovagando dentro a un enorme van, teme che questa circostanza possa farlo ripiombare nell'incubo [...] Vai alla recensione »