Kate Beckinsale (Kathryn Bailey Beckinsale) è un'attrice inglese, è nata il 26 luglio 1973 a Londra (Gran Bretagna). Al cinema il 20 agosto 2025 con il film Troppo Cattivi 2. Kate Beckinsale ha oggi 51 anni ed è del segno zodiacale Leone.
Mentre le labbra purpuree della seducente Kate Beckinsale si schiudevano con quelle di Josh Hartnett sulle rive della baia di Pearl Harbor, milioni di maschietti frementi venivano inebriati dal suo attraente sguardo e da quei sinuosi boccoli color nocciola. Figlia degli attori inglesi Judy Loe e Richard Beckinsale, la diva, ancora giovanissima, viene iscritta alla scuola privata londinese Flexlands, dove studia danza e recitazione. In quel periodo la ragazzina perde l'adorato papà, stroncato da un infarto. Kate trascorre dunque un'adolescenza abbastanza traumatica, caratterizzata da problemi di anoressia. Del tutto ripresasi, la fanciulla decide di frequentare il New College di Oxford nel quale la attendono corsi di letteratura russa, tedesca e francese. Trentasei mesi dopo, tuttavia, molla l'università per tentare fortuna nel mondo dello spettacolo.
Debutta nel 1991 accanto a Sam Neill, nel dramma storico per la tv One Against the Wind. Appare, poi, nello shakespeariano Molto rumore per nulla, nonché nel sontuoso The Golden Bowl.
Trascorso un decennio dal suo esordio, la Beckinsale fa il suo ingresso nel dorato universo hollywoodiano, mettendo zizzania tra due valorosi soldati come Ben Affleck e Josh Hartnett nel kolossalPearl Harbor, e mandando in fibrillazione il cuore di John Cusack nel romance Serendipity. Tra il 2003 e il 2004 la star se la vede con i licantropi di Underworld nelle vesti della vampirica Selene, dà la caccia a creature mostruose al fianco di Van Helsing e vola ad alta quota incarnando Ava Gardner nello scorsesiano The Aviator.
Il 2006 la trova a premere il pulsante del telecomando super-tecnologico di Adam Sandler in Cambia la tua vita con un click. Successivamente, Kate diventerà vittima di uno snuff movie nell'horror Vacancy, verrà diretta da David Gordon Green in Snow Angels, sarà testimone di un efferato omicidio-suicidio in Winged Creatures e infine si metterà sulle tracce di un assassino, nel thriller Whiteout. Sposata con il regista Len Wiseman, la Beckinsale ha avuto una figlia - Lily - dalla precedente relazione con il collega Michael Sheen.
Kate Beckinsale è la prova che la malinconia non è una condanna a vita. Anche se si nasce con la tendenza a vedere bicchieri mezzi vuoti, si può cambiare. A quindici anni, Kate era una ragazzina anoressica, che si rifugiava a scrivere poesie e racconti che lei stessa definisce «tormentati». Oggi ha 30 anni ed è luminosa come una giornata di sole. Non scrive più poesie ma spera, prima o poi, di scrivere un romanzo perché le piace stare da sola con i suoi pensieri, anche se adesso, tra il lavoro e la bambina (Lily, cinque anni), non ha tempo per farlo. La Kate di oggi ha forme morbide, lunghi capelli mossi e una camicetta bianca, tutta sbuffi romantici. Sembra una bambola di porcellana, ma è una donna felice e felice di dirlo. Grazie a che cosa? «Certamente al fatto che sono innamorata e che mi sono trasferita qui».
“Qui“ è Los Angeles, luogo da cui star americane come Gwyneth Paltrow e Madonna sono scappate e, sempre per amore, hanno messo su casa a Londra. L‘inglese Kate ha fatto il contrario. A parte il fatto che non guida la macchina, una vera seccatura in questa città sterminata dove muoversi a piedi è tecnicamente impossibile, Kate a Los Angeles sta benissimo, non solo perché presto si sposerà, come dimostra il vistoso anello di fidanzamento che sventola dall‘anulare destro, ma anche perché ha capito di essere meteoropatica:
«In Inghilterra ero sempre triste», dice. «Qui ho capito che non c‘è cura migliore per questo “malanno“ che l‘eterna primavera californiana».
E c‘è un‘altra ragione di felicità. Kate è la protagonista del film d‘azione più mirabolante e costoso del 2004: Van Helsìng. Il budget di 136 milioni di dollari ha previsto la regia di Stephen Sommers, un appassionato di horror d‘epoca. Sommers aveva già resuscitato con successo La Mummia e qui ha deciso di esagerare: in Van Helsing si trovano, per la prima volta nello stesso film, Frankenstein, l‘Uomo Lupo e Dracula. A combatterli è il dottor Van Helsing, professione cacciatore di vampiri. Per intenderci, è il personaggio che nel Dracula di Francis Ford Coppola è interpretato da Anthony Hopkins. Qui è stato ringiovanito e ha il fisico di Hugh J ackman, mentre Kate è Anna Valerious, intrepida compagna di eroismi contro le creature del Male. Un ruolo d‘azione, come già quello della vampira sexy di Underworld, successo sorprendente al botteghino di cui, a settembre, si comincerà infatti a girare il sequel.
Il fatto strano è che Kate Beckinsale, coi film di mostri, gli effetti speciali e Hollywood in genere, c‘entra poco. «Da bambina mi piacevano le fiabe tradizionali, da femmìne, e non ho mai letto una storia di vampiri, mai stata at-tratta dal gotico o dall‘horror», confessa. «Al punto che quando mi hanno mandato la sceneggiatura di Underworld non volevo nemmeno leggerla. Poi, per fortuna, l‘ho fatto. E quando è arrivato Van Helsing non ero più prevenuta verso il genere. Meno male. Perché è stata un‘esperienza divertente, come lavorare in un cartone animato».
Kate è figlia di due attori inglesi: il padre Richard, una star della tivù, è morto giovanissimo, quando Kate aveva solo cinque anni, la madre Judy Loe ha lavorato anche con i Monty Python. Kate ha studiato letteratura russa e francese a Oxford, vinto premi letterari per le sue poesie e debuttato nel cinema in Molto rumore per nulla con Kenneth Branagh.
Il salto da Shakespeare alla California è avvenuto via Pearl Harbor, film del 2001 che lanciava l‘attrice come “la nuova Kate inglese“, dopo la Winslet. Ma, diversamente da Titanic, Pearl Harbor non è stato un trionfo. Un‘altra, magari, sarebbe tornata in Inghilterra dove a una buona attrice il lavoro non manca mai, e tanti saluti. Ma lei ha insistito e, proprio durante le riprese di Underworld, le è cambiata la vita. Si è innamorata del regista Len Wiseman e ha detto addio a Michael Sheen, attore gallese con cui aveva vissuto dieci anni e padre di sua figlia. Vola l‘amore, ma vola anche la carriera.
Dopo Van Helsing, che è un trionfo di botteghino annunciato, Kate ha girato anche un altro titolo molto atteso, questa volta d‘autore: The Aviator, il film di Martin Scorsese su Howard Hughes. Kate interpreta una delle donne più belle della storia del cinema: Ava Gardner.
La bellezza, anche oggi, è il biglietto da visita di molte attrici e, a Hollywood, essere all‘altezza di certi canoni può diventare faticoso. Sarà l‘ottimismo del momento, ma Kate non è d‘accordo. «Credo che le cose stiano cambiando anche in questo business. Quando ho iniziato, era tutto molto più rigido. Oggi c‘è più varietà: ci sono ruoli per le magre, le grasse, le basse e le alte, le muscolose e le mingherline>, dice. «Io faccio ginnastica quasi tutti i giorni, non mi piace, ma so che è necessario farlo. Per questioni di salute, non tanto per trovare ruoli al cinema. Pensi che sul set di Van Helsing mi volevano con più curve e ho mangiato un mucchio di cioccolata per mettere su peso! Non se se ho soddisfatto le richieste, ma alme. no mi sono goduta la cioccolata!».
Insomma, oggi, per lei, essere o non essere magra è un falso problema? «Credo che l‘ossessione per la magrezza abbia molto a che vedere cori l‘emancipazione femminile. Pensi agli anni Venti. Anche allora, le donne si sono adeguate a un tipo fisico più asciutto. È come se, ogni volta che conquistiamo qualcosa, dovessimo perdere peso, conformarci a un modello più maschile. Il corpo femminile è naturalmente rotondo ed è un peccato rinunciare a questo, qualunque sia la ragione». Per un‘ex anoressica, ne è uscita davvero bene. Complimenti. Kate raccoglie le gambe sulla poltrona e incrocia le braccia in segno di difesa. Forse non le piace parlare del suo passato, forse vorrebbe far contenti i press-agent e limitarsi a decantare le lodi di Van Helsing. Ma poi ammette:
«Sono stata una teenager molto infelice. Tra i 15 e i 17 anni sono stata particolarmente male, un periodo breve, per fortuna. Ero anoressica, ma avrei potuto diventare alcolizzata o eroinomane. Perché il problema non è mai il cibo o l‘alcol, o la droga. Il problema è la vita. Se sei felice, non hai bisogno di questi comportamenti compulsivi. Stai bene e basta».
Da Vanity Fair, 13 maggio 2004
Ha ottenuto di recente una candidatura come miglior attrice dalla Broadcast Film Critics Association per il film indipendente Nothing But the Truth, con Alan Alda e Matt Dillon, e nel 2008 è stata protagonista di Fragments, con Forest Whitaker e Dakota Fanning, mentre presto la vedremo nella commedia dark Everybody’s Fine, con Robert De Niro e Drew Barrymore.
L’attrice inglese ha suscitato interesse a livello internazionale con Molto rumore per nulla di Kenneth Branagh ed è apparsa in molti film importanti alla fine degli anni ’90, come Cold Comfort Farm di John Schlesinger; The Last Days of Disco di Whit Stillman, con Chloe Sevigny; Brokedown Palace di Jonathan Kaplan, con Claire Danes; la commedia inglese Big Fish; Fantasmi, con Aidan Quinn; e Marie- Louise ou la permission di Manuel Fleche.
Beckinsale ha interpretato con Ben Affleck e Josh Hartnett l’epico Pearl Harbor, Serendipity-Quando l’amore è magia, con John Cusack, Tiptoes, con Matthew McConaughey e Gary Oldman, Laurel Canyon-Dritto in fondo al cuore, con Christian Bale e Frances McDormand, e Van Helsing, con Hugh Jackman. Ricordiamo poi il fantasy Underworld e il sequel, Underworld: Evolution.
Beckinsale ha interpretato il ruolo della leggenda del cinema Ava Gardner in The Aviator di Martin Scorsese, ottenendo una candidatura ai SAG Award. Tra i suoi ultimi film citiamo poi il thriller Vacancy, con Luke Wilson, la commedia di grande successo Click, con Adam Sandler, e l’indipendente Snow Angels, con Sam Rockwell, diretto da David Gordon Green.