È stato un piacere rivedere Ornella Muti (in Uomini& Donne Amori& Bugie, prima regia di Eleonora Giorgi) nella parte di una giovane madre di cinque figli che “non si truccava mai, non andava mai dal parrucchiere”: non troppo riconoscibile nella faccia mutata, però bella. Forse a una delle star più popolari del cinema italiano, debuttante nel 1970 a 15 anni ne La moglie più bella di Damiano Damiani, ora vicini ai cinquant’anni, noti era mai capitato un personaggio così analogo (per non dire simile) a se stessa. Non molto brava a recitare ma assolutamente fotogenica, Ornella Muti è stata la versione contemporanea delle “maggiorate” storiche, a volte con più fortuna di loro. Ha avuto grandi registi: Monicelli ( Romanzo popolare); Ferreri ( L’ultima donna; Storie di ordinaria follia; Il futuro è donna) che aveva visto in lei il fascino sensuale e il trionfo d’una femminità vincente; Schlöndorff che le affidò la parte di Odette in Un amore di Swann, da Proust, Maselli che in Codice privato la tenne sempre sola sullo schermo in primo piano nelle angosce dell’abbandono. Ha interpretato commedie italiane anche di grande successo commerciale come Il bisbetico domato e Innamorato pazzo con Celentano, Tutta colpa del Paradiso e Stregati di Nuti. Ha rappresentato la psicologia di certe ragazze contemporanee in Io e mia sorella e Stasera a casa di Alice di Verdone, ha persino anticipato la voga delle teste rasate ne La ragazza di Trieste di Festa Campanile. Ha lavorato moltissimo durante una lunga carriera,e intanto la sua esistenza riusciva a rimanere solo sua con istintiva riservatezza, è riuscita a vivere indisturbata come voleva. I compagni diversi, i figli (nonna a neppure quarant’anni), l’abitudine vegetariana e gli esercizi yoga, il risiedere a Roma o (per amore) a Parigi. Soprattutto la calma, un che di remoto, l’assenza di spirito polemico,frustrazioni, revanscismio rancori, l’attaccamento alla vita materiale, la naturale semplicità e laconicìtà, l’amore del fare o del dormire piuttosto che dell’innervosirsi o del pensare. E un rapporto col tempo arcaico, senza ansie, senza fretta, pacato. Ci voleva una donna, una compagna di lavoro come Eleonora Giorgi per usare simili caratteristiche a favore di un personaggio:e anche a favore dell’attrice, che lo recita con la maggiore naturalezza, suscitando simpatia.
Da Lo Specchio, 18 ottobre 2003
