Tra novità, sequel e reboot, scopri i lavori più attesi e più promettenti del nuovo anno. Da La Bella e la Bestia a Blade Runner 2049, da Trainspotting 2 a La Mummia, ecco i film che vedremo nel 2017.
Callum Lynch è un criminale che ha passato la vita entrando e uscendo di prigione. Condannato a morte, viene salvato, quando ha già l'ago dell'iniezione letale in vena, da una dottoressa della Abstergo, una multinazionale dietro cui si cela l'antico e misterioso Ordine dei Templari. Avendo individuato in Callum l'ultimo discendente dell'andaluso Aguilar de Nerha, vissuto nella Spagna del XV secolo, la Abstergo vuole costringerlo a rivivere i propri ricordi ancestrali, attraverso un futuristico macchinario denominato Animus, e a mettere così i Templari sulle tracce della smarrita mela dell'Eden, la reliquia in grado di controllare il libero arbitrio. Callum scopre in questo modo di appartenere all'antica Confraternita degli Assassini, che lotta da millenni contro i Templari per assicurare al mondo libertà e giustizia.
Il film è tratto dalla saga videoludica firmata Ubisoft. Sono usciti tre videogiochi della franchise di "Assassin's Creed" che hanno venduto 30 milioni di unità. Il primo è stato ambientato nel Medio Oriente ai tempi delle crociate, il secondo durante il rinascimento italiano, in Italia e a Costantinopoli durante l'impero ottomano, mentre il terzo è ambientato durante la guerra di secessione americana.
Sono anni che Martin Scorsese cerca di realizzare Silence, film che racconta della persecuzione subita da due preti cattolici portoghesi nel Giappone del 17esimo secolo. Non è difficile immaginare come mai Scorsese abbia coccolato a lungo l'idea di fare un film del genere, visto quanto è vicino ai suoi film più personali e quanto negli ultimi anni si sia tenuto alla larga dal prendere di petto la religione e il conflitto tra spirito e materia. A scrivere c'è di nuovo Jay Cocks che con Scorsese già aveva portato al cinema Gangs of New York e L'età dell'innocenza. Ambientata sul finire del '500, la storia narra di due missionari gesuiti clandestini di visita in Giappone che vengono perseguitati da Hideyoshi e i suoi seguaci per aver tentato di propagare il cristianesimo.
Liam Neeson interpreta il missionario portoghese Cristóvão Ferreira - che qualcuno dice sia il padre dell'ateismo -, Andrew Garfield il compagno di viaggio e predicazione Sebastião Rodrigues mentre l'attore Adam Driver veste il saio del frate Francisco Garrpe, un'altra vittima della discriminazione religiosa in terra giapponese.
Louise Banks, linguista di fama mondiale, è madre inconsolabile di una figlia morta prematuramente. Ma quello che crede la fine è invece un inizio. L'inizio di una storia straordinaria. Nel mondo galleggiano dodici navi aliene in attesa di contatto. Eccellenza in materia, Louise è reclutata dall'esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly. La missione è quella di penetrare il monumentale monolite e 'interrogare' gli extraterrestri sulle loro intenzioni. Ma l'incarico si rivela molto presto complesso e Louise dovrà trovare un alfabeto comune per costruire un dialogo con l'altro. Il mondo fuori intanto impazzisce e le potenze mondiali dichiarano guerra all'indecifrabile alieno.
Alla domanda se la Terra è il solo luogo ad ospitare la vita, il cinema ha risposto sovente grossolanamente. È difficile allontanarsi dai modelli fondatori in materia di esplorazione spaziale, più arduo eluderne i cliché. Avventurarsi nello spazio, uscire dai sentieri battuti e scrivere una storia radicalmente nuova è impresa (quasi) impossibile ma perseguita e generatrice di emuli a profusione. Ma la prima volta di Denis Villeneuve in assenza di gravità è di quelle che non si dimenticano.
Los Angeles. Mia sogna di poter recitare ma intanto, mentre passa da un provino all'altro, serve caffè e cappuccini alle star. Sebastian è un musicista jazz che si guadagna da vivere suonando nei piano bar in cui nessuno si interessa a ciò che propone. I due si scontrano e si incontrano fino a quando nasce un rapporto che è cementato anche dalla comune volontà di realizzare i propri sogni e quindi dal sostegno reciproco. Il successo arriverà ma, insieme ad esso, gli ostacoli che porrà sul percorso della loro relazione.
Damien Chazelle ci aveva lasciato con uno scontro a due su un palcoscenico con in mezzo una batteria su cui grondavano copiose le gocce di sudore. Lo ritroviamo ora in un mondo (quello del musical) dove nessuno suda davvero e in cui tutto avviene con magica fluidità.
Gotham City. Dopo l'ennesimo successo di Batman contro Joker, il commissario di polizia Jim Gordon lascia l'incarico alla figlia Barbara, che ha intenzione di voltare pagina con la dipendenza di Gotham dal vigilante mascherato. Per dimostrare a tutti di essere insostituibile, Batman imprigiona Joker nella Zona Fantasma, la prigione spaziale in cui Superman relega i peggiori criminali dell'Universo. Peccato che il piano di Joker prevedesse proprio tutto questo...
In pratica la realizzazione del sogno di ogni bambino, quello di creare mondi a catena con un mash up di personaggi di fantasia e realmente esistiti, sotto forma di un film godibile, quando non esaltante. Un cocktail riuscito talmente bene da piacere a bimbi e critici insieme, spingendo firme eccellenti a parlare di rielaborazione crossmediale del linguaggio cinematografico.
Raramente come nel caso di The Great Wall si è discusso così tanto di un film ancora prima di averne visto il trailer. E anche dopo quest'ultimo la discussione è proseguita incessantemente, a prescindere dal contenuto del film stesso e dalla sua riuscita. Perché The Great Wall rappresenta innanzitutto una notizia, una "prima volta", un evento.
Primo film cinese con un protagonista americano, girato in lingua inglese ma da un regista cinese, con un budget a dir poco stratosferico, che va oltre i 135 milioni di dollari. Il regista in questione è Zhang Yimou, un tempo noto al mondo per Lanterne Rosse e divenuto nel terzo millennio realizzatore di epici wu xia pian, film di cappa e spada dai mezzi spettacolari come Hero o La foresta dei pugnali volanti. L'attore è Matt Damon, star di Hollywood nota per la sua duttilità da trasformista, degna del camaleontico Mr. Ripley, per citare uno dei personaggi più negativi ma iconici da lui interpretato.
A vent'anni esatti dalla sua rocambolesca fuga dalla Scozia con sedicimila sterline nella borsa, Mark Renton si ripresenta a Edinburgo e al cospetto dei vecchi amici, Simon "Sick Boy" e Daniel "Spud". Anche "Franco" Begbie, intanto, è evaso di prigione e non vede l'ora di ammazzarlo a mani nude. Renton li ha traditi, si è rifatto una vita, fuori dalla droga e dentro un progetto borghese, ma quella vita si è già sgretolata, mentre l'amicizia dei compagni di siringa dimostra, nonostante tutto, di aver tenuto bene. Molto è cambiato e molto è rimasto lo stesso.
T2 sceglie di configurarsi come una riflessione sul suo precedente di successo, una rilettura con altri occhi, a suo modo, dunque, un film nel film, comunque, e, appunto, un'idea rischiosa.
Ventisei anni dopo il film d'animazione che per primo sfondò la barriera della nomination all'Oscar come Miglior Film, la Disney torna su quei luoghi incantanti: il villaggio francese di Belle e il castello stregato della Bestia, dove un orologio, un candelabro, una teiera e la sua tazzina, il piccolo Chicco, trascorrono l'esistenza prede di un sortilegio, sperando che non cada anzitempo l'ultimo petalo di una rosa o non torneranno mai più umani.
Il nuovo La bella e la bestia non reinventa quasi nulla, e laddove lo fa, nel prologo settecentesco, nell'introduzione di un paio di personaggi e di alcuni interpreti di colore, non opera modifiche particolarmente incisive e sembra piuttosto obbedire a qualche legge morale o hollywoodiana, che ha poco a che vedere col materiale creativo. Al contrario, il film di Condon segue piuttosto alla lettera il precedente animato, riprendendone il copione, il libretto musicale, le stesse inquadrature.
L'astronave Covenant trasporta migliaia di embrioni in direzione di un pianeta dalle caratteristiche idonee alla colonizzazione da parte degli umani. A causa di un'avaria l'equipaggio è costretto a interrompere il sonno criogenico: una volta svegliatosi, intercetta un segnale radio da un pianeta molto vicino, anch'esso conforme come caratteristiche atmosferiche e precedentemente non individuato.
Ma Ridley Scott non si tira indietro di fronte alle sfide. Nel titolo del film ricompare la dicitura "Alien", anche solo per risollevare l'incasso, ma fin dalle prime immagini è chiaro come il film sia un ibrido tra il prequel dedicato agli Ingegneri e il primo Alien, il thriller sci-fi che ha cambiato il volto del cinema di genere nel 1979. "Ibrido" è in effetti uno dei due termini-chiave a cui ricorrere per leggere tra le righe di Alien Covenant: l'altro è "creazione".
Non bastano un'idea o una persona sola per rispolverare un genere che pareva finito nel baule dei ricordi e farne uno dei franchise di maggior successo di sempre. Ci vuole una squadra, anzi, la squadra perfetta.
A mettere insieme la ciurma che ha portato, almeno fino ad ora, tre film della saga tra i 50 titoli di maggior incasso della storia del cinema, è stato Jerry Bruckheimer, produttore americano, classe 1943, già responsabile di una serie di grandi successi hollywoodiani in team con lo scomparso Don Simpson, durante gli anni Ottanta e Novanta. Inizialmente, però, Bruckheimer non era interessato a produrre un classico film di pirati che prendesse le mosse dell'attrazione del parco Disney, e stava quasi per cedere il progetto. È riuscito invece a far voltare una pagina storica alla Disney, ottenendo per la prima volta che un film per famiglie potesse permettersi di non edulcorare le scene e venisse perciò etichettato per una visione sotto i 13 anni "accompagnata" (PG-13). A quel punto, ha iniziato a costruire la squadra, dal primo mattone, quello della sceneggiatura, per redigere la quale ha voluto i creatori di Shrek e della Maschera di Zorro, Ted Elliott e Terry Rossio: un duo rimasto intatto fino al quinto capitolo, che accredita invece alla scrittura Rossio e Jeff Nathanson. Anche in sede di regia, dopo i tre capitoli firmati Gore Verbinski, che hanno dato l'imprinting alla serie, Rob Marshall, che ha diretto Oltre i confini del mare, cede ora il posto ai norvegesi Joachim Ronning e Espen Sandberg.
In anni come i nostri, in cui l'eroismo è al centro del cinema di maggiore incasso e in cui gli eroi sono sempre meno uomini e sempre più donne, portatrici di un punto di vista, di un atteggiamento e proprio di un "eroismo" differente, l'arrivo sul grande schermo di Wonder Woman sembra più appropriato che mai.
La forza del personaggio è testimoniata dal suo successo praticamente immediato. Già nei suoi primi anni di vita (a partire dal 1941) era presente su quattro diverse testate, di cui solo una portava il suo nome. Creata da un fervente femminista come William Moulton Marston, le sue storie avevano toni inediti e mostravano atteggiamenti femminili impensabili per l'epoca. Per questo motivo le sue pubblicazioni sono state duramente represse, mutate e anche chiuse almeno fino agli anni '80. Una vera lotta per fare di quel personaggio qualcosa di diverso. A lungo costretti ad assumere atteggiamenti più "normali" ed "edificanti", i fumetti di Wonder Woman sono tornati ai toni femministi originali solo con le gestioni più moderne, in particolar modo con quella di Perez che ha potuto ricominciare da capo con un nuovo numero 1 e una nuova origine.
Il film è il reboot del film La mummia (1999) diretto da Stephen Sommers che ha portato al successo Brendan Fraser. Dalle vaste sabbie del Medio Oriente fino ad arrivare a labirinti nascosti sotto un'odierna Londra, La mummia porta una sorprendente intensità e un mondo di meraviglie ed emozioni in una nuova e fantastica visione che inaugura un nuovo universo di dei e mostri.
Creduta sepolta in una cripta in profondità sotto un deserto che non perdona, un'antica regina il cui destino le è stato ingiustamente strappato via, si risveglia nei giorni nostri portando con sè una malvagità cresciuta con lei nel corso dei millenni e terrori che sfidano la comprensione umana.
Il film racconta un anno della vita scolastica alle superiori di Peter Parker, già morso da un ragno radioattivo. Il giovane Tom Holland/Spider-Man, reduce dal debutto in
Captain America: Civil War, esplora la sua nuova identità di supereroe
in Spider-Man: Homecoming ritrovandosi a dover gestire il dilemma:
fare i compiti per il giorno dopo o salvare il mondo.
Alla regia del film è stato chiamato Jon Watts. Marisa Tomei (premio Oscar per Mio cugino Vincenzo) è la zia May.
Sembrava che Ridley Scott fosse intenzionato a tornare alle regia del secondo capitolo delle avventure del detective Deckard ma ha confermato che non ci sarà lui dietro la macchina da presa, notizia che lo stesso regista aveva già lasciato intendere qualche tempo fa. A prendere il suo posto c'è Denis Villenueve, il regista di Prisoners, il thriller con Jake Gyllenhaall e Hugh Jackman che ha vinto il festival di Toronto 2013, dove aveva riscosso gli applausi di critica e pubblico.
Il regista del precedente film, Ridley Scott, agirà da produttore esecutivo e la storia si svolgerà molti anni dopo la conclusione del primo film.
Il film racconta la storia di Harry Hole, un detective considerato una mina vagante della forza di polizia di Oslo. Hole è incaricato di investigare la scomparsa di una donna, la cui sciarpa rosa è stata trovata attorno a un pupazzo di neve dall'aspetto spettrale.
Il nuovo capitolo segue le vicende di Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza diretto da J.J. Abrams che qui torna in veste di produttore ma lasciando il posto della regia a Rian Johnson (Brick, Looper). Il primo capitolo della trilogia, l'episodio VII, ha visto debuttare nella storia di 'guerre stellari' Daisy Ridley e John Boyega che qui tornano tra i protagonisti della vicenda.
La giovane e coraggiosa Rey ha mosso i suoi primi passi in Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza. Il suo epico viaggio proseguirà insieme a Finn, Poe e Luke Skywalker nel prossimo capitolo della saga di Star Wars®: le riprese di Star Wars: Episodio VIII, infatti, hanno avuto inizio il 15 febbraio 2016 presso i Pinewood Studios a Londra.