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Angela Norelli vince il premio Solinas

Il soggetto vincitore è "Roma, notte dei morti, un soggetto ironico e leggero che racconta una Roma notturna rifacendosi a film classici come Il sorpasso o C'eravamo tanto amati".
di Paola Casella

domenica 24 settembre 2023 - Approfondimenti

Angela Norelli, vincitrice del Premio Franco Solinas per il Miglior soggetto con Roma, notte dei morti, non è nuova ai riconoscimenti: il suo corto We Should All Be Futurist aveva già ricevuto il premio per il Miglior corto tecnico alla Sic@Sic Short della Settimana della Critica e la Menzione speciale come miglior corto Fedic all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.

Roma, notte dei morti, spiega Norelli, “è un soggetto ironico e leggero che racconta una Roma notturna rifacendosi a film classici come Il sorpasso o C’eravamo tanto amati, ed è anche una storia di amicizia alla Thelma e Louise fra due diciottenni molto diverse: una timida, proveniente dalla Roma bene, che si sente inutile e una, cresciuta al quartiere San Basilio, che aggredisce la vita ma che ha perso il senso del suo esistere. Le due si troveranno costrette a trascorrere insieme tutta una notte per sfuggire ad una violenza”.

La motivazione data dal Premio Solinas parla di "una Roma notturna, mistica, dura e disperata, che racconta un’alleanza femminile fuori da ogni moralismo, rivendicando il valore dell’empatia in un mondo che sembra sempre più sprofondare nell’indifferenza”, e Angela Norelli vorrebbe che diventasse la base per il suo esordio alla regia di un lungometraggio.

Laureata in filosofia e diplomata in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha esordito nel cortometraggio con Ai bambini piace nascondersi, in concorso al Torino Film Festival nel 2021, dove raccontava “i bambini come una civiltà tribale estinta della quale restano solo immagini di repertorio”. Anche We Should All Be Futurist era costruito su immagini di archivio, con in aggiunta un innesto di finzione: Novelli lo descrive come “una presa in giro della retorica machista, un po’ commedia e un po’ documentario”.

“Sono sempre stata attenta alle tematiche femministe”, dice l’autrice, “ma ho voluto raccontare le donne del ‘900 né come vittime né come prevaricatrici, usando la chiave dell’ironia che mi appartiene e che può essere un valido strumento politico. Ma sono contraria all’utilizzare queste tematiche solo perché adesso si pensa che ‘facciano vendere’, e diventa evidente che sono solo appiccicate. Roma, notte dei morti vuole invece analizzare con sincerità la violenza di genere e la battaglia contro gli orchi, lupi e morti viventi della contemporaneità, e ci ho messo molto di mio”.

Norelli ha beneficiato del complesso meccanismo di tutoring e valutazione ideato dal Premio Solinas, giunto alla 38esima edizione, “un faro creativo nel panorama cinematografico italiano”, che quest’anno ha valutato oltre 400 soggetti con l’aiuto di 33 giurati provenienti dal mondo della professione, i quali scelgono la rosa dei finalisti e infine premiano il soggetto preferito al buio, ovvero senza sapere chi ne è autore.

“L'innovazione costante è una caratteristica del Solinas, riconosciuta e apprezzata dai giurati, dai partecipanti, dai produttori, dalle reti televisive e dalle piattaforme, e ha contribuito ad elevare il livello qualitativo delle storie italiane e a valorizzare territori e vocazioni cinematografiche”, dice la Direttrice artistica del premio Annamaria Granatello, che unisce le forze con la Direttrice della Sardegna Film Commission Nevina Satta per dare un’opportunità ai talenti emergenti della scrittura per il cinema. “Fino ad oggi, sono stati realizzati e distribuiti ben 160 prodotti audiovisivi a partire dalle storie emerse dai concorsi del Premio Solinas, dimostrando la sua capacità di coinvolgere e valorizzare i giovani, preparandoli per una carriera professionale nel settore”.

Oltre al premio per il Miglior soggetto, in questa edizione sono stati consegnati anche il Premio Experimenta serie a Nathan K. di Michael Campisano, Valeria Wandja, Jonas Moruzzi e Rebecca Ricci, e la Menzione speciale a Post Mortem di Lorenzo Garofalo ed Eleonora Ghezzi, mentre il premio per il Miglior documentario per il cinema è andato a Puentes di Diego Scano.
 


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