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Venezia 80, il grande coraggio della SIC. "Una visione queer oltre le convenzioni"

È stato presentato il programma della 38.ma edizione della Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal SNCCI, che quest’anno spazierà dal noir alla fantascienza fino ad arrivare all’horror. In concorso anche l'italiano About Last Year.
di Paola Casella

lunedì 24 luglio 2023 - Mostra di Venezia

La prima parola che viene in mente osservando la selezione di concorso della 38esima edizione della Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, è: coraggio.

Non solo quello preannunciato dalla Delegata generale Beatrice Fiorentino nella presentazione online dei contenuti, in un’ottica di sostenibilità che è di per sé una scelta coraggiosa, che spaziano dal documentario al film di genere – noir, fantascienza, horror con tanto di ragni infestanti e di morti viventi assetati di sangue – a “una visione queer oltre le convenzioni, le etichette e le categorie”.

C’è anche il coraggio del team di selezionatori capitanato da Fiorentino, che comprende Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni, impavidi nell’investire anche su lungometraggi low budget, girati (illegalmente) con i cellulari all’interno di una prigione, attraverso non luoghi ben oltre Marc Augé e in quelle banlieu infuocate che popolano le pagine dei giornali.

E c’è infine il coraggio di azzardare paragoni cinefili alti, da Fassbinder a Serra, da Mandico a Wong Kar-Wai, da Corman a Lee Chang-Dong, senza temere il politically correct nel nominare Polanski e Leni Riefenstahl.

Infine la Sic38 non ha paura di essere anche cinema di intrattenimento popolare, mantenendo sempre un criterio fondamentale di scelta: “Cinema che sa cosa dire, e come dirlo”.
 

Quest’anno è ribaltata la tendenza degli anni passati, che vedeva molte registe nella sezione dedicata ai corti, meno in quella dei lungometraggi: su sette film del concorso Sic38, quattro sono diretti da donne, mentre i corti sono a maggioranza maschile (ma quello di apertura, Incontro di notte, è firmato da una regista “peso massimo” come Liliana Cavani).

Il film di apertura, God is a woman di Andres Peyrot, una coproduzione Francia, Svizzera e Panama, è descritto da Fiorentino come “un’appassionante riflessione sulla responsabilità del fare cinema, sull’appartenenza e sul senso di comunità. Un film che decolonizza lo sguardo e ragiona sul potere dell’immagine”.

Il film di chiusura è la coproduzione franco-marocchina Vermin di Sébastien Vanicek, un horror “metafora della minaccia neocapitalista” che racconta “la marginalità delle banlieu con un discorso sociale urgente e di lucida precisione, distante da banali semplificazioni, polarizzazioni e cliché”. Infine l’evento speciale fuori concorso organizzato in collaborazione con la Mostra di Venezia e le Giornate degli Autori: Passione critica, nato da un’idea di Cristiana Paternò, Presidente del SNCCI, e firmato da Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi, un documentario che racconta cinquant’anni di storia della critica nel nostro Paese.
 


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