Advertisement
2046 è il sequel di In the Mood for Love? Sicuramente è sogno che si fa cinema. Ora in streaming con MYmovies ONE

Wong Kar-wai firma - dopo aver realizzato il film perfetto - un’opera onirica da vivere fino in fondo. Come David Lynch eleva la sua poetica liberandosi di tutti i lacci. Online grazie al catalogo DNA.
GUARDA IL FILM I PROVA GRATIS MYMOVIES ONE.

di Emanuele Sacchi

venerdì 31 marzo 2023 - mymoviesone

Molti hanno adorato In the Mood for Love. Di quei molti, pochi hanno resistito alle trappole concettuali del successivo film diretto da Wong Kar-wai, 2046, preferendo il conforto di riprovare una sensazione antica all’imprevedibilità di un film volutamente oppositivo rispetto al predecessore, ermetico e non lineare dove In the Mood for Love era classico e solenne.

2046 non è un sequel di In the Mood for Love, o forse lo è. Non è neanche un requel – crasi di reboot e sequel in voga dopo Scream 5 e Matrix 4 – ma a volte lo sembra. 2046 è un sogno che si fa cinema, ma che prende il titolo da un incubo, l’anno in cui Hong Kong smetterà anche formalmente di esistere come regione autonoma sul piano amministrativo per diventare Cina a tutti gli effetti. Un avvenimento di cui la storia recente di manifestazioni e repressioni ha già fornito un esaustivo e funesto aperitivo.

Ma 2046 è anche una camera di (un altro) albergo, quella dove (forse) si era consumato l’amore impossibile tra Chow Mo-wan e Su Li-zhen in In the Mood for Love. Anche in 2046 Chow alloggia nella 2046, prima di trasferirsi nella 2047: ma le relazioni con gli inquilini della stanza accanto lo riporteranno sempre indietro, a vecchi rimpianti e infelicità.

2046 - GUARDA IL FILM IN STREAMING CON MYMOVIES ONE


2046 è la storia di uno scrittore, Chow Mo-wan, nel 1966 di una tumultuosa Hong Kong, attraversata dalle proteste politiche e sociali. Potrebbe essere lo stesso Chow Mo-wan di In the Mood for Love che ama nascondersi dietro un paio di baffetti, ma non è detto. Quel che sappiamo per certo di questo particolare Chow Mo-wan è che scrive romanzetti spinti e che spende quel che guadagna in donzelle compiacenti, dove l’altro era romantico e introverso, un amante disperato condannato dalle circostanze. Una simmetria che difficilmente lascia spazio a una coincidenza, ma Wong Kar-wai ha voluto così 2046, onirico e incompiuto, destinato ad aprire interrogativi più che a risolverne. Quel che vediamo avviene a Chow o nei suoi romanzi (e quindi nella sua mente)? È una forma di rivincita di fronte alle pene d’amore perduto?

Inutile trovare risposte che rischiano di banalizzare il cinema di Wong. Per essere compreso appieno, 2046 va vissuto, fino in fondo, con un travaglio del cuore pari a quello di Chow. Erratico come lo è la memoria dell’uomo, 2046 segue il filo dei ricordi del suo protagonista, frammenti disordinati e indecisi sulla loro appartenenza (passato o futuro? Su Li-zhen che si negò o Su Li-zhen che si concederà?), almeno quanto è caotico ma in realtà lucidissimo l’universo di Wong, che qui si dischiude in tutta la sua abbacinante visionarietà.


GUARDA IL FILM I ENTRA CON MYMOVIES ONE
In 2046 Hong Kong è sull'orlo della guerra civile. Il signor Chow, un giornalista e autore di romanzi, torna in città dopo essere stato a Singapore. È alla ricerca di Su Li-Zhen, un antico amore, e trova alloggio in un alberghetto.

Proprio come David Lynch in Mulholland Drive e ancor più in INLAND EMPIRE, Wong eleva all’ennesima potenza, sino all’impenetrabilità esoterica, la propria poetica, libero dai lacciuoli che ancora lo trattenevano in In the Mood for Love. Il film “perfetto” è alle spalle, ma per Wong c’è ancora molto da dire su un tema che, da Days of Being Wild in avanti, ha attraversato tutta la sua filmografia: amori impossibili e rimpianti, nel costante inganno del tempo e del destino, complici poco affidabili degli innamorati. Nella proiezione di Chow vive il desiderio represso di In the Mood for Love, che si esprime attraverso la carnalità dell’amore con la Bai Ling di Zhang Ziyi: quasi uno sfogo, guidato dal consapevole spirito di autodistruzione di chi ama perdersi nella spirale delle proprie ossessioni.

E se 2046 significa una fine – dell’unicità irripetibile di Hong Kong – forse può anche rappresentare un nuovo inizio, come la porta di una camera d’albergo che apre a nuovi amori e a un nuovo destino. Come un futuro di inquietudine che costringe al passato, o un treno che corre spedito ma in una direzione ignota, tra androidi che vivono le emozioni con ritardo. Nel tourbillon di ricordi e visioni di Chow riemergono schegge di passato (la Lulu di Days of Being Wild, l’“altra” Su Li-zhen, con una fugace apparizione di Maggie Cheung) e di altre narrazioni, extra-diegetiche e quasi ipertestuali, che diventano una riflessione sul cinema di Wong Kar-wai compiuta dall’interno. Come spiegare altrimenti la tensione che scaturisce dall’incontro tra i personaggi interpretati da Tony Leung e Faye Wong, nuovamente sullo stesso set, e nuovamente “incompiuti”, come nell’indimenticabile tenzone d’amore di Hong Kong Express?

2046 è un viaggio di sola andata, ma dall’eterno ritorno.


GUARDA IL FILM I ENTRA CON MYMOVIES ONE

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2023 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati