Si è spento, dopo una lunga malattia, il celebre interprete di cinema, teatro e televisione.
Ivano Marescotti, grande interprete del nostro panorama artistico, si è spento all’età di 77 anni dopo una lunga malattia.
Una carriera costruita su centinaia di titoli, iniziata a 35 anni «quando gli altri smettono». Ha lavorato fin da subito con grandi nomi come Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari e Giorgio Albertazzi che hanno contribuito in maniera notevole a renderlo un grande interprete della scena teatrale. Al cinema si avvicinerà solo nel 1989, quando Giuliana Gamba lo sceglie per un piccolo ruolo in La cintura. Sarà però l'incontro con Silvio Soldini a cambiargli radicalmente l'opinione sul cinema. Soldini lo impose infatti ne L'aria serena dell'Ovest (1990) e Un'anima divisa in due (1993). Dopo Soldini, arriva Roberto Benigni che gli affida due ruoli comici: uno in Johnny Stecchino (1991) e l'altro ne Il mostro (1994). Semopre nel 1994, ricette una candidatura ai Nastri d'Argento per 4 figli unici e recita per Pupi Avati in Dichiarazioni d'amore.
Fulminante fu l'incontro con Carlo Mazzacurati, che lo vorrà ne Vesna va veloce (1996), La lingua del Santo (2000, per il quale sarà nominato ancora al Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista assieme alla sua performance ne Un delitto impossibile) e La giusta distanza (2007).
All’estero recitò ne Il talento di Mr. Ripley (1999) nei panni del Colonnello Verrecchia, per il quale ruolo sarà nominato ancora una volta al Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista. Verrà poi diretto nel 2001 da Ridley Scott ne Hannibal (2001).
Tra i film più popolari a cui ha preso parte figurano due film con Checco Zalone (Cado dalle nubi e Che bella giornata), Vacanze di Natale a Cortina, Bentornato Presidente e tanti altri. In TV partecipò a I liceali (2008), Un medico in famiglia 8 (2013) e recenemente a Màkari (2021).