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Il genio comico che non ride mai. I film di Buster Keaton su Cinema ritrovato - Fuori sala

Una selezione di titoli per riscoprire un grande autore della storia del cinema. In streaming fino al 22 maggio. ACQUISTA UN ACCREDITO. 
di Pino Farinotti

Buster Keaton (Joseph Francis Keaton) 4 ottobre 1895, Piqua (Kansas - USA) - 1 Febbraio 1966, Los Angeles (California - USA). Nel film di Buster Keaton, Roscoe Fatty Arbuckle La palla n. 13.
venerdì 30 aprile 2021 - mymovieslive

La cultura del cinema ha sempre celebrato Buster Keaton (1895-1966). “Cultura” significa fascia alta, élite cinefila. Erano gli anni della rivalità con Charlie Chaplin, ma il tema sussiste sempre. Chaplin-Charlot rimane un fenomeno assoluto, di grande cinema, popolare, alla portata di tutti i sentimenti e culture. Keaton, attore e autore enorme, presentava chiavi di lettura che andavano interpretate, ricercate nelle storie, nelle indicazioni e nei simboli. Era un modello del sociale da approfondire, e se cercavi un tema, uno qualsiasi, nelle sue performance finivi per trovarlo. Finisci per trovarlo. Basta seguire il nuovo programma di Cinema Ritrovato - Fuori sala - in streaming su MYmovies - che presenta una selezione di titoli di Keaton

Era figlio di Joe e Mary, artisti di vaudeville, che gli diedero il nome Joseph Frank. La storia racconta che il grande Houdini, che lavorava spesso coi genitori, una volta lo vide, quando aveva sei mesi, rotolare da una scala e non farsi niente. Fu allora che disse “What a Buster” (Che bel ruzzolone).

Forma fisica e precocità, sarebbero stati i registri di Keaton. Oltre a una situazione famigliare di assoluta povertà. Esordisce nel 1917 con la comica The Butcher Boy. Ed è l’inizio di un segmento importante della storia del cinema. E c’è un altro registro, decisivo: la maschera impassibile in ogni situazione, che fosse dramma, “comica” o acrobazia, in tutti i suoi rovesciamenti di senso. Nei contratti che gli proposero le major c’era una precisa clausola secondo la quale non doveva mai ridere, nei film e nei rapporti sociali. Quando nel 1936 ebbe una crisi di pazzia che richiese il suo ricovero, una delle letture fu proprio lo stress di quella impossibilità di manifestare i suoi sentimenti normali.

La sua azione agisce sul contrasto tra il personaggio di imperturbabile freddezza e i disastri che la vita lo costringe ad affrontare. Si tratta dunque di un eterno duello, inalienabile, testardo, con il mondo: la lotta con gli oggetti – fa testo One Week, del 1920, dove, guidato da istruzioni errate, cerca di montare una casa prefabbricata - e con gli umani sempre minacciosi e invidiosi. Tre dei titoli della selezione sono modelli esemplari.

La legge dell’ospitalità (Our Hopitality) del 1923 di 79’ rilegge la vicenda di Romeo e Giulietta secondo Keaton, che per salvarsi la vita è costretto a non uscire mai dalla casa dei suoi nemici.

Vicini (Neighbors) è un corto del 1920 dove l’autore usa una staccionata e una corda da bucato per i suoi equilibrismi fisici, espressivi e simbolici. “Una sinfonia di gesti”, scrisse la critica di allora.

Anche La palla n° 13 (Sherlock jr.) del 1924, di 45’ offre la possibilità a Keaton di esprimersi in tutti i suoi talenti, nel ruolo di un proiezionista che vorrebbe fare il detective ed entra ed esce dallo schermo secondo i momenti dell’indagine.

Quando finì l’era del muto Keaton non seppe affrontare quella rivoluzione. La parola, nel suo discorso e nella sua poetica era elemento estraneo e penalizzante. Fu l’inizio del declino. Però la sua immagine, la sua leggenda sussisteva, così alcuni suoi vecchi amici cineasti, gli diedero dei piccoli ruoli, dei camei nelle produzioni. Lo fece Chaplin che in Luci della ribalta, gli fece fare il pianista maldestro in quell’irresistibile numero finale. Anche Billy Wilder, in Viale del tramonto, lo fece sedere al tavolo di vecchie glorie che giocano a bridge con l’antica diva Norma Desmond. Si fa notare, il vecchio Buster anche ne Il giro del mondo in ottanta giorni e in Questo pazzo... pazzo mondo. Nel 1965 venne in Italia, chiamato da Luigi Scattini, che gli diede il ruolo di... spalla a Franchi e Ingrassia, in Due marines e un generale. I due comici dichiararono sempre l’emozione, e il privilegio, di aver avuto come partner quel genio, unico, del cinema.   


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