Con il classico stile nipponico, il film dà voce agli emarginati. Presentato al Pesaro Film Fest.
di Giancarlo Zappoli
Kamagasi è uno slum di Osaka che, dal termine della seconda guerra mondiale, ha attratto lavoratori alla giornata, vagabondi e prostitute. Quando delle agenzie immobiliari iniziano a interessarsi all'area i politici cercano di cogliere l'occasione per raderlo al suolo. Si accordano con la gang che domina il quartiere per rendere dura la vita a coloro che ancora non intendono andarsene. Kantaro, un ragazzino, si ritrova depositario, dopo la tragica fine del padre, di un oggetto che ha un valore simbolico per il capo gang: una pentola. Inizia allora una caccia a tutte le pentole disponibili nella quale viene coinvolto anche un utensile che ha un altro valore simbolico. il pentolone in cui viene cucinata la zuppa per sfamare i bisognosi.
Leo Sato, al suo primo film di finzione dopo un documentario che si occupava dei senzatetto, resta legato al tema di coloro che nella società giapponese vengono sfruttati e poi relegati ai margini.