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La Llorona - Le lacrime del male, un horror elegante e suggestivo

Il film prodotto da James Wan riporta sul grande schermo una figura iconica del folclore messicano. Al cinema.
di Rudy Salvagnini

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giovedì 18 aprile 2019 - Recensioni

Nel 1973, a Los Angeles, l'assistente sociale Anna Tate-Garcia, rimasta vedova del marito poliziotto ucciso in servizio, fatica a conciliare le esigenze di un lavoro impegnativo con quelle di famiglia, che la vedono molto presa a occuparsi dei suoi due figli piccoli Chris e Samantha. Per ragioni di lavoro, Anna è costretta a separare Patricia, una donna ispanica, dai suoi due figli, che per motivi misteriosi la donna teneva segregati in uno stanzino. La situazione è strana e lo diventa sempre più sino a trasformarsi in tragedia. Anna si rende conto con orrore che adesso sono i suoi figli a essere in pericolo, eletti come preda da uno spirito vendicativo, la llorona, che fu una donna che nel 1673 in Messico, dopo aver scoperto che il marito la tradiva, aveva ucciso i suoi due figli per punirlo del tradimento e poi si era tolta la vita diventando però, maledetta per sempre, un fantasma pieno di odio e di rimpianto.

Quello della llorona - la donna fantasma che piange i suoi figli morti - è un mito profondamente radicato nel folclore messicano e già portato sullo schermo molte volte a partire da La llorona (1933) di Ramón Peón.
Rudy Salvagnini

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