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Addio a David Bowie, il duca bianco del rock

Leggenda della musica britannica e attore di straordinario talento, l'artista si è spento a Londra a 69 anni. Recitò per registi come Scorsese, Lynch e Nolan. Vai all'articolo

David Bowie (David Robert Hayward-Jones) 8 gennaio 1947, Londra (Gran Bretagna) - 10 Gennaio 2016, Londra (Gran Bretagna).

lunedì 11 gennaio 2016 - News

Se n'è andato domenica scorsa il duca bianco della musica rock. Se n'è andato a 69 anni per un cancro, lui, alieno incantatore piombato da una stella per narcotizzarci con il suo sguardo imperfetto e, così, insanamente conturbante. Lui, poeta ambiguo venuto da un altro pianeta che, per cinque decadi, ha sedotto le platee con una galassia di suoni, capaci di trasportarci nella dimensione cosmica di quella voce graffiante dal sofisticato fascino. Se n'è andato l'uomo che ha precorso il Glam Rock, avvolto dal luccicante mantello di "Ziggy Stardust"; l'esile "Duca Bianco" noto al mondo come David Bowie.

L'uomo che cadde sulla Terra
David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones, viene alla luce l'8 gennaio del 1947, nel quartiere londinese di Brixton, da Haywood Stenton Jones, ufficiale da poco tornato dal fronte, e da sua moglie Margaret Mary "Peggy" Burns (di origini Irish), impiegata presso la biglietteria di un cinema. All'età di sei anni, il piccolo David si trasferisce dalla casa natale di Stansfield Road ad una nuova abitazione nel verde sobborgo di Plaistow Grove a Bromley, nel Kent.

Rock 'n' Roll Suicide
Un ruolo determinante nella vita dell'artista lo gioca il fratellastro Terry, frutto della precedente relazione della madre, il quale gli trasmette tutta la sua passione per il jazz e per la Beat generation.
Giovane schivo ed indomito, Terry è affetto da schizofrenia: verrà confinato nel reparto psichiatrico del Cane Hill Hospital di Londra dagli Anni Settanta al 1985, anno in cui morirà suicida gettandosi sulle rotaie di un treno.
L'esistenza del fratellastro e la sua tragica fine segneranno profondamente la star, influenzandone anche il percorso musicale. A lui è dedicato LP "The Man Who Sold the World" e pezzi come "The Bewlay Brothers" del 1971 e "Jump They Say" del 1993.

Absolute Beginner
David, frequenta la Bromley Technical High School (oggi Ravenswood School), dove coltiva un crescente interesse per il rhythm and blues, lo skiffle e il rock 'n' roll. Fa girare sul piatto i vinili di Presley, Fats Domino e Little Richard, sognando di diventare "l'Elvis britannico".
In quel periodo, questo ragazzino prodigio diviene l'orgoglioso proprietario di un sassofono di plastica bianca, comincia a strimpellare l'ukulele e si fabbrica - con un manico di scopa e una cassetta da tè di compensato - un basso rudimentale.
Nel 1958, canta come corista nella chiesa di St. Mary a Bromley, insieme a George Underwood e Geoffrey MacCormack che rimarranno suoi amici, diventando suoi collaboratori.
Per il suo tredicesimo compleanno, l'adolescente riceve in regalo da mamma il primo vero sax e, poco dopo, comincia a prendere lezioni dal jazzista Ronnie Ross.
Racimola qualche sterlina, catalogando dischi nel negozio di Vic Furlong a Bromley, dove resta folgorato dalle note di James Brown, Ray Charles e Jackie Wilson.

Ch-ch-ch-ch-Changes
Nel 1962, si unisce a George Underwood, e ad un altro compagno, per formare un trio chiamato "The Kon-rads". Un giorno, durante un litigio a causa di una ragazza, Underwood colpisce David con un pugno all'occhio sinistro causandogli una dilatazione permanente della pupilla (che determinerà in molti l'errata convinzione che Bowie abbia gli occhi di due colori diversi). Conseguito il diploma, nel 1963 viene assunto come grafico presso la Design Group Limited, ma vi resterà per soli sei mesi.
Il quel periodo, fonda la band dei "Hooker Brothers", a cui succederà i "King Bees" (con i quali registra l'invenduto 45 giri "Liza Jane/Louie Louie Go Home") e i "Manish Boys". Con quest'ultimo gruppo, il musicista in erba parla ai microfoni dell'emittente televisiva BBC. All'inizio del 1965, i "Manish Boys" incidono il 45 giri "I Pity The Fool/Take My Tip", rivelatosi però un flop. Tuttavia, per assicurarsi l'ingaggio alla BBC, per una serie di performances allo Star Club di Amburgo, il cantante ha dovuto mentire sulle sue preferenze sessuali, ammettendo di essere gay quando, in realtà, frequenta una sua ammiratrice: la quattordicenne Dana Gillespie. Nello stesso anno, è alla guida dei "Lower Third" con i quali entra in sala d'incisione per il terzo 45giri, "You've Got A Habit Of Leaving/Baby Loves That Way": ancora un'altro insuccesso.
Pochi giorni prima del suo diciannovesimo compleanno, David Robert Jones diventa David Bowie per distinguersi dall'allora più conosciuto Davy Jones dei Monkees.
Dopo aver mollato la band "The Buzz", con i quali pubblica "Do Anything You Say e I Dig Everything", viene ingaggiato dal manager Kenneth Pitt che gli garantisce un contratto con la Deram Records. Dopodiché, incide "Little Toy Soldier" con la formazione dei "Riot Squad". Smembrato anche l'ennesimo gruppo, David Bowie esordisce da solista con l'album omonimo: è il primo giugno 1967. Nei tre mesi successivi , debutta su celluloide nel cortometraggio di Michael Armstrong, The Image. Poco dopo, stringe un sodalizio con il mentore Lindsay Kemp, mimo britannico che gli svela i segreti del mestiere al Dance Centre di Floral Street.
A dicembre, prende parte - in qualità di mimo e autore delle musiche - allo spettacolo della Kemp Company, 'Pierrot in Turquoise', rappresentato all'Oxford New Theatre. Professando la fede buddista, Bowie trascorre alcune settimane d'isolamento monastico con quattro Lama tibetani in Scozia, insieme alla compagna Hermione Farthingale.

Moonage Daydream
Il 2 giugno 1969, il cantautore in ascesa incide LP "Space Oddity", titolo anche del medesimo singolo ispirato al capolavoro di Stanley Kubrick, 2001 Odissea Nello Spazio. Quell'estate, fonda il "Beckenham Arts Lab", una comunità per giovani artisti underground. Il 2 luglio, l'emisfero intero segue col fiato sospeso lo sbarco di Neil Armstrong sulla Luna, proiettato nell'orbita da quell'epica "Ground Control to Major Tom..." .
Il 20 marzo 1970, David convola a nozze con Angela Barnett. Celebre la sua affermazione: "Ho conosciuto Angie perché stavamo con lo stesso ragazzo" (nrd. il discografico Calvin Mark Lee). Il matrimonio finirà un decennio dopo.

Queen Bitch
Nel 1971, esce il nuovo vinile, "The Man Who Sold The World", la cui copertina lo ritrae in abiti femminili, languidamente sdraiato su un divano e con i lunghi capelli biondi che gli cadono sulle spalle. Negli USA la copertina dell'album viene censurata e sostituita. L'effetto è quello desiderato: la stampa parla di Bowie. "L'uomo che vendette il Mondo" è anche una splendida ballata intrisa di malinconia. Il 28 maggio 1971, nasce il primogenito Duncan Zowie Jones.
Nei sette mesi che seguono, questo genio psichedelico partorisce l'acclamato "Hunky Dory", trascinato dalle straordinarie hit "Changes" e "Life On Mars?", pietre miliari nella storia del rock. Andy Warhol riceve in dono una frizzante ballad, Lou Reed una vistosa "Queen Bitch" e Bob Dylan una "Song For ". "Kooks", invece, è un benvenuto al figlio Zowie.
David promuove il disco con roboanti e provocatorie affermazioni riguardo alla sua ormai ostentata bisessualità.

L'Uomo delle Stelle
Il 1972 lo vede mutarsi in un alieno androgino profeta del rock, conosciuto come lo Ziggy Stardust di cui l'album "The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars" narra le gesta.
La critica grida al capolavoro, conferendogli il titolo di "Re del Glam Rock". La strategia della provocazione continua: in bilico tra erotismo e futuribile, l'oltraggioso marziano Ziggy infiamma il palco del Royal Festival Hall di Londra con gioielli scintillanti quali "Starman", "Lady Stardust", "Moonage Daydream", la dylaneggiante "Rock 'N' Roll Suicide", nonché la sensuale title-track. Si dice che "Lady Stardust" sia un'autentica dichiarazione a Marc Bolan, nonostante ci siano alcuni chiari riferimenti a Lou Reed.
Idolatrata come una divinità nel Regno Unito, dove i suoi concerti registrano il sold out, la stella nel '73 parte in tournée alla conquista della puritana America. Poi il Giappone e l'Europa. È il trionfo. Bowie, "la leggenda", cura ora la realizzazione di "Transformer" di Lou Reed e "Raw Power" di Iggy Pop. Nel frattempo, produce "Aladdin Sane" (da leggere 'A Lad Insane', 'un ragazzo pazzo'). Questo LP segna il nuovo ma ingestibile successo dell'istrionico artista. Soffocato dall'ormai preponderante personalità della sua creatura, David fissa un concerto per dare l'addio a Ziggy: il 3 luglio 1973 all'Hammersmith Odeon.
Pubblica "Pin Ups", raccolta di cover dei 60's: diventano così cinque gli album di Bowie presenti contemporaneamente nelle classifiche. Nel dicembre '73 riceve il premio come 'musicista rock più popolare' e quello per 'la donna peggio vestita'.

Golden Years
L'anno successivo, si trasforma in "Halloween Jack", mutante canino che popola un pianeta devastante nel vinile "Diamond Dogs", dove è inclusa la rockettara "Rebel Rebel". Il suo ultimo, inquietante personaggio trae fondamento dal libro di Burroughs 'Ragazzi Selvaggi' e da '1984' di Orwell. Sfilate le zeppe, staccati gli sfavillanti lustrini e struccatosi da un make up pesante, il "Re del Glam" - a metà dei 70's - abbraccia le sonorità soul sfoggiando un look raffinato in "Young Americans" che comprende la memorabile collaborazione con John Lennon in "Fame". Nel 1976, il regista Nicolas Roeg lo scrittura ne L' uomo che cadde sulla Terra, basato su un romanzo sci-fi di Walter Tevis. Bowie si cimenta brillantemente in Thomas Jerome Newton: un extraterrestre che, per salvare il proprio pianeta della siccità, giunge sulla Terra dove, rimasto vittima della corruzione del genere umano, sarà costretto a restare. Poi, il divo inaugura una casa di produzione cinematografica, "la Bewley Brothers", e viene contattato da influenti filmaker quali Bergman, Antonioni e Fassbinder.

L'ascesa del Duca Bianco
Sempre nel '76, compare sul mercato l'emblematico vinile "Station To Station" che preannuncia la sua ultima metamorfosi: l'altezzoso "Duca Bianco" (The Thin White Duke) dallo charme glaciale che rispecchia perfettamente l'inedito stile di musica dalle cupe atmosfere, propagate nei suoni metallici ed elettronici. Un album che ben riflette lo stato d'animo di un Bowie tormentato dall'avvenire e disintegrato dalla cocaina. Con "Station To Station", si chiude il secondo ed ultimo capitolo della fase "statunitense". Trasferitosi nella "Città del Muro", fra il 1977 e il 1979, David firmala sua rinascita personale ed artistica con la cosiddetta trilogia berlinese di "Low", "Heroes" e "Lodger"che vanta il connubio con Brian Eno.

Cenere alla Cenere, funk al funky
Il 1980 lo vede impegnato nella Grande Mela, per la registrazione di "Scary Monsters (And Super Creeps)" di cui il singolo, "Ashes To Ashes", viene decretato come il miglior videoclip dell'anno. Bowie è celebrato anche a Broadway, dove calca le scene nei panni de 'The Elephant Man', applaudito da icone del calibro di Christopher Isherwood, David Hockney e Andy Warhol. Il Melody Maker lo dichiara "l'artista più influente del decennio". Dodici mesi più tardi, firma ed incide con i Queen l'indimenticabile "Under Pressure". Appare nel cult underground Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, curandone il soundtrack. In seguito, è vampirizzato da Catherine Deneuve in Myriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott e si aggira nel campo di prigionia giapponese in Furyo di Nagisa Oshima.

Ora, si balla!
Nel gennaio del 1982, stipula un nuovo contratto con la EMI. Primo frutto di questo accordo è il disco "Let's Dance", il suo più grande successo commerciale (198 settimane presente nelle chart, nonché LP più venduto della etichetta dai tempi del beatlesiano "Sergent Pepper"). Seguirà l'album "Tonight". Nell'estate del 1985, si unisce alle maggiori rockstar del globo per lo strepitoso concerto benefico organizzato da Bob Geldof: il "Live Aid". Per l'occasione gira il videoclip "Dancing In The Street", in coppia con Mick Jagger.

Sound and Vision
Il 1986 lo trova coinvolto sul set di Absolute Beginners, per il quale compone anche l'omonima canzone. Regna, poi, sovrano nell'onirico castello di Labyrinth - Dove tutto è possibile, fantasy di cui è autore della colonna sonora. Il "Glass Spider Tour", con cui promuove l'album "Never Let Me Down"nel 1987, è senza dubbio la sua tournée più trionfale: oltre due milioni e mezzo di fan lo acclamano quell'anno negli stadi di tutto il mondo. Nel 1988, incarna Ponzio Pilato nella controversa opera scorsesiana, L'ultima tentazione di Cristo.

Tin Machine
Tra il 1989/91, il divo si unisce a Reeves Gabrels e ai fratelli Tony e Hunt Sales, per dare origine ai Tin Machine, una band con cui tornare a comporre musica rock in vecchio stile ed in cui scomparire: "Non voglio più essere David Bowie, voglio diventare solo il frontman dei Tin Machine".

The Prettiest Star
Nel tiepido mattino del 6 giugno 1992, presso la chiesa episcopale americana di St. James a Firenze, il Duca Bianco corona il suo sogno d'amore sposando la favolosa top model somala, Iman Mohamed Abdulmajid: dalla loro unione nasce, Alexandria Zahra.
Bowie esprime le sue emozioni, legate alla nuova vita coniugale, nell'LP "Black Tie White Noise" del '93.

Watch that man!
Nel periodo medesimo, esce con "The Buddha Of Suburbia", soundtrack dell'omonimo film tv, tratto dal romanzo dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi. Il 18 aprile 1995, allestisce - alla Cork Street Gallery di Londra - la prima mostra dei suoi lavori: dipinti, sculture e due disegni per carta da parati da lui ideati per Laura Ashley. Pubblica "1.Outside", concept album composto con Brian Eno, dove descrive le imprese di sette personaggi, tutti impersonati dallo stesso Bowie; la critica lo recensisce in modo entusiastico.
L'8 gennaio 1997, David spegne cinquanta candeline e, per l'occasione, decide di organizzare un mega concerto autotributo al Madison Square Garden di New York; sullo stage si esibiscono, accanto a lui, stelle come Lou Reed, Frank Black, Robert Smith e Billy Corgan. Il giorno del suo compleanno coincide con la pubblicazione del cd "Earthling", in cui le sonorità rock si mescolano ai ritmi jungle e drum'n'bass. Nel 1998, estrae dalla fondina la pistola di bandito, ne Il mio West di Giovanni Veronesi. Questo è anche l'anno di "BowieNet", il primo ISP di una rockstar a diventare reale fulcro di una comunità virtuale. Nei dodici mesi che seguono, arriva nei negozi "Hours" dove il poliedrico artista riabbraccia le atmosfere dei suoi primi lavori. Scisso il contratto con la Virgin Records, fonda - nel 2001 - la Iso Records. Poi, si improvvisa giudice per due male models quali Owen Wilson e Ben "Zoolander" Stiller. Nel giugno del 2002, lancia l'uscita del cd "Heathen" con un tour che tocca gli Stati Uniti e l'Europa.
Il 2003 segna il ritorno in grande stile con il disco "Reality", accompagnato da una tournée mastodontica (oltre cento date) "dans le monde entier"!

I'll survive
Purtroppo, nel giugno 2004, dopo un centinaio di spettacoli, la star si vede obbligata ad interrompere lo show, poiché ricoverata in una clinica di Amburgo per un problema cardiocircolatorio, che viene risolto con l'applicazione di una angioplastica.
Tra il 2006/09, tuttavia, appare come per magia in The Prestige, nelle vesti dello scienziato serbo Nikola Tesla. Inoltre, è il tutor di un gruppo, nella teen comedy Bandslam - High School Band.

Riconoscimenti
Il pioniere del rock è stato insignito della "laurea ad honorem" dal Berklee College of Music. Nel 1999, l'Ordre des Arts et des Lettres, ordine onorifico gestito dal ministero della cultura francese, gli ha attribuito il grado di "Commendatore". L'anno seguente, è stato eletto "artista più influente" da più di 100 popstar sul settimanale inglese New Musical Express. Si è potuto, inoltre, permettere di rifiutare il titolo di "Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico" nel 2000 e, persino, il cavalierato nel 2003. Il 2006 lo vede impugnare il Grammy alla carriera.

Curiosità
L'inestimabile artista suonava quattordici strumenti differenti. Alla sua vita si ispira il biopic di Todd Haynes, Velvet Goldmine, prodotto da Michael Stipe.

Gallery


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