Advertisement
La politica degli autori: Baz Luhrmann

Uno dei cineasti più rappresentativi della contemporaneità.
di Mauro Gervasini

In foto Baz Luhrmann sul set del film Il grande Gatsby.
Baz Luhrmann (Mark Anthony Luhrmann) (62 anni) 17 settembre 1962, Sidney (Australia) - Vergine. Regista del film Il grande Gatsby.

martedì 14 maggio 2013 - Approfondimenti

Baz Luhrmann, australiano, classe 1962, è uno dei cineasti più rappresentativi della contemporaneità, figlio (forse degenere) di quegli anni 90 disorientati perché cerniera tra l'horror vacui del decennio precedente e la forzata ripresa di tragicità del nuovo millennio. Ex attore, ex commediografo, regista e produttore di opere debordanti, molto personali, provocatorie sin dalla scelta delle "fonti". Che adesso Luhrmann abbia pensato a una versione stereopop di Il grande Gatsby ha preventivamente infastidito un sacco di gente. Non avendo ancora visto il film (apre il 15 maggio il Festival di Cannes, sarà nelle sale italiane dal giorno successivo) possiamo solo basarci sui trailer e sulla sensazione a pelle, che però non vale in sede critica. Luhrmann parla nelle interviste di una versione sua, non necessariamente dissacrante ma certo dall'immaginario radicale, benché da un punto di vista iconico appaiano rispettati i riferimenti alla cosiddetta età del jazz del romanzo. Di sicuro il regista è audace, perché quello di Francis Scott Fitzgerald è un libro di per sé magmatico, difficile da immaginare in una versione altra rispetto a quella del suo autore (infatti, diciamolo, molto deludente è la classica riduzione del 1974 con Robert Redford e Mia Farrow, scritta da Francis Ford Coppola).

Francis Scott Fitzgerald non è Shakespeare. La precedente "impresa letteraria" di Luhrmann, l'altrettanto discusso Romeo + Giulietta di William Shakespeare (1996) ha anche una sua radicale giustificazione filologica: restituire il Bardo alla vocazione popolare, già di per sé "alta e bassa". Nulla di più lontano dal trash (per quello rimandiamo all'altrettanto gustoso Tromeo and Juliet della Troma dello stesso anno) ma il tentativo di aggiornare una storia di passioni estreme e universali, l'archetipo del romance o del melodramma, al contesto contemporaneo con il suo linguaggio estetico esteriore, preservando il testo originale aulico con tanto di pentametri giambici. Anche in questo caso, un'operazione molto coraggiosa. Che non arriva dal nulla naturalmente, perché la matrice musicale di Luhrmann è legata al suo passato di regista teatrale e in particolare al musical. Il suo esordio folgorante, infatti, è Ballroom - Gara da ballo, giunto sugli schermi nel 1992 ma già da cinque anni spettacolo itinerante nelle città australiane, sconquassate dall'irriverenza di un autore-coreografo capace di mischiare Jacques Demy e fiaba, flamenco e tango argentino con i ritmi dance.

La sintesi dello sguardo di Baz nel suo film certamente più celebre e celebrato: Moulin Rouge (2001). Fin dal titolo un dichiarato, perfino smaccato omaggio al musical d'altri tempi, con tanto di can can, trasfigurato però nell'estetica rutilante e frenetica di oggi, con una colonna sonora che non si fa mancare nulla, dai Nirvana a Elton John. Anche se con il senno di poi è soprattutto l'adesione dei protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor a essere veramente sorprendente, non si può negare al film una sua inesauribile forza trascinatrice. Quella mancata ad Australia (2008), il kolossal di Luhrmann sepolto dalla propria ambizione, incerto se privilegiare la componente del romanzo popolare da "nascita di una nazione" o lo stile ibrido dei titoli precedenti.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati