Advertisement
Boardwalk Empire – L'impero del crimine

Il romanzo di Johnson e la fiction di Scorsese: evento parallelo.
di Pino Farinotti

Uno scorcio della locandina della serie televisiva della HBO Boardwalk Empire.

giovedì 13 gennaio 2011 - Focus

B oardwalk Empire: primo capitolo.
La medicina non gli bastava più. Non voleva limitarsi a essere un semplice medico di campagna. Era da più di trent'anni che Jonathan Pitney si occupava di malati e feriti, ma cominciava a non poterne più. Nell'America del XIX secolo, la professione medica non era ancora una rotta sicura per l'agiatezza e il prestigio, e Pitney li bramava entrambi, ma se si fosse limitato a curare i suoi pazienti non avere trovato né l'una né l'altro.
Jonathan Pitney sembrava un personaggio saltato fuori da un romanzo di Dickens. Alto e snello, spesso avvolto in una lunga mantella nera, le prime cose che spiccavano di lui erano gli occhi di un blu penetrante e le mani lunghe e scarne. La carnagione pallide e rugosa, insieme al grosso naso adunco e alla fronte alta, coronata da un grigia chioma fluente, destava sempre una certa impressione. Figlio di Shubal e Jane Pitney, Jonthan era nato a Mendham, nel New Jersey, il 28 ottobre 1797. La famiglia Pitney era sbarcata in America attorno al 1700, come raccontato a un biografo, il bisnonno di Pitney era arrivato dall'Inghilterra insieme al fratello, per "Godere di quella libertà civile e religiosa che gli era stata preclusa in patria". Alla fine si stabilirono nel New Jersey, nel territori della contea di Morris. Dopo la laurea in medicina presso il Columbia college di New York, Jonathan lasciò la casa dei genitori a Mendham, e si diresse a sud, nel villaggio costiero di Absecon. Aveva 23 anni quando arrivò nel New Jersey meridionale e lì rimase per il resto della sua vita.

Incipit
Un assunto condiviso da molti scrittori, me compreso, è questo: se sai davvero leggere, dall'incipit capirai tutto di un libro. I primi due capoversi di Boardwalk Empire – L'impero del crimine, danno subito un'indicazione di buona letteratura. Un impianto trasversale, che parte da lontano, dando una cifra quasi epica per poi approdare nel mezzo delle vicende. Vicende significa saga criminale, dove non è improprio il termine "mafia". Sono molte le storie in quel senso, ma Nelson Johnson, l'autore, ha voluto alzare la qualità, senza limitarsi al puro racconto dei fatti, ma inserendo un'intenzione di scrittura, appunto. E certo non è una cattiva notizia.

New entry
I teatri non sono quelli classici, New York, o Chicago, ma Atlantic City, quasi una new entry del crimine, ma solo in apparenza, perché la storia di quella città del New Jersey mostra una criminalità sotterranea con radici profonde e complesse, che non possono essere disgiunte dalla politica. Sono gli anni che vedono affermarsi personaggi come Luky Luciano e Al Capone in altre città, mentre ad Atlantic City emerge Enoch "Nucky" Johnson, leader dalla doppia vita, politico e criminale. L'autore affonda in altre profondità: la città dei ricchi e dei grandi ritrovi, la Las Vegas sull'Atlantico è un contenitore dove il proibizionismo si intreccia col fanatismo religioso con tutti i crimini e tutte le violenze.

Metodo
Johnson, professionista scrupoloso, ha operato quasi secondo il famoso "metodo": gli attori che "diventano" pugili o sassofonisti per poi interpretare quei ruoli. Per vent'anni ha professato ad Atlantic City come avvocato. Il materiale era dunque di primissima mano. La fiction si integrava col documento. Il risultato è stato un'opera di grande verità ed efficacia. Altrimenti uno come Scorsese, qui produttore e regista, non si sarebbe fatto sedurre. Sono dunque molte le garanzie. Chi mi conosce è al corrente della mia debolezza: da sempre ho privilegiato i film tratti dai romanzi. Quando la contaminazione è felice ne esce un unicum che nobilita entrambe le discipline. Johnson e Scorsese sono fatti per intendersi.

Doppia
L'operazione è doppia. L'uscita del romanzo è contemporanea alla programmazione della serie interpretata da Steve Buscemi e Michael Pitt, riscritta per il piccolo schermo da Terence Winter, che ha sceneggiato I soprano. Il primo episodio – budget altissimo, 20 milioni di dollari – trasmesso negli USA è stato un autentico evento. Non ricordo un'operazione parallela, libro e televisione, così vicina. Un precedente che fa storia. Ultimo promemoria: il romanzo è nelle librerie oggi 13, e la serie parte domani 14 su Sky.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati