Il male nello spazio
I mondi finiscono, la paura sopravvive". Il trailer dell'horror fantascientifico Pandorum – L'universo parallelo di Christian Alvart ci suggerisce, attraverso poche immagini e scarne parole, come a volte la vita non sia solo un viaggio sereno alla scoperta di esperienze positive e costruttive. Un destino oscuro è quello che spetta ai pochi protagonisti della vicenda, vittime di una forza potente ma invisibile che vorrebbe distruggerli, gustandosi tempi e modalità di una caccia senza regole. Siamo a bordo di un'astronave ma non assistiamo ad una missione scientifica nello spazio. Ci imbattiamo in quattro sconsolati membri dell'equipaggio, privi di memoria, intrappolati in corridoi bui e labirintici, dove sembra impossibile trovare una via d'uscita. In loro soccorso sopraggiunge un collega più esperto – e meno smemorato - (interpretato da Dennis Quaid), disposto a guidarli, attraverso stanze e anfratti sconosciuti, verso il luogo della salvezza. Ma quando scopriranno che le forze del male non staranno lì ad assistere allo spettacolo, per i protagonisti la vita si trasformerà in un incubo senza fine.

Dal mito alla fantascienza
Zeus aveva regalato un vaso contenente tutti i mali del mondo a Pandora, ordinandole di non aprirlo. Ma la giovane, dotata di curiosità e sfacciataggine, non seguì le indicazioni del sovrano dell'Olimpo e liberò i mali dalla loro prigione, portandoli nel mondo. Il mito greco ci chiarisce il riferimento del titolo: il mondo fittizio creato da Alvart non è un universo facile da vivere. E ha inquietanti parallelismi con la nostra realtà contemporanea. Se escludiamo la speranza, tutti i sentimenti a cui assisteremo sfioreranno continuamente lo sconforto e l'ingiustizia. Dopotutto, alle spalle del progetto, troviamo il nome di Paul W.S. Anderson, l'autore di Resident Evil, uno dei più sfrenati indagatori del male del cinema americano d'azione. Il film, in uscita nelle sale italiane il 6 agosto prossimo, si distingue dagli altri lungometraggi in programma per la capacità di portare all'estremo la paura. Dovremo fare i conti con noi stessi, senza aspettare di trovare qualcuno che ci aiuti nell'impresa.