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Richard Yates, il non conformista

Un poeta Beat che descrive la provincia e le consuetudini di un'America in profondo cambiamento.
di Pierpaolo Simone

L'incontro con Flaubert

giovedì 29 gennaio 2009 - Libri

L'incontro con Flaubert
Quattro pacchetti di sigarette al giorno, una nevrosi che si fa sempre più pesante, un secondo romanzo che tarda ad arrivare e il primo, "Revolutionary Road", accolto con entusiasmo dalla critica americana. La storia di Richard Yates - a cavallo del secolo che fu di Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway – assomiglia a quella di un poeta Beat che - complice e vittima del suo tempo - passa le sue giornate a descrivere la provincia e le consuetudini di un'America in profondo cambiamento. Nato nel 1926 a Yonkers (nello stato di New York) respira sin da piccolo le frustrazioni familiari, dal lavoro del padre come rappresentante della General Electric - divenutone rappresentante dopo le fallite aspirazioni di diventare tenore – e da Ruth – detta Dookie – scultrice sempre a un passo dal raggiungere l'agognato successo. Nonostante l'abbandono paterno, la madre decide di crescere Yates nelle migliori scuole e negli ambienti più raffinati, pur facendo i conti quotidianamente con le ristrettissime finanze. L'incontro letterario con Flaubert e il suo arruolamento nell'esercito lo porteranno in Francia, facendo di Yates un attento osservatore del suo tempo, segnandolo con letture che lo accompagneranno per tutta l'età adulta (su tutti Il grande Gatsby di Fitzgerald e Madame Bovary di Gustave Flaubert).

La componente tragica
Il primo romanzo "Revolutionary Road" (tradotto in Italiano con il titolo "I non conformisti"), presenta in sé tutti i futuri turbamenti dell'allora trentacinquenne scrittore americano. La provincia, le relazioni di coppia, una ricerca della felicità che sa di tragico, lo accompagneranno in seguito anche nelle opere della cosiddetta maturità. E che la componente tragica non sia un caso nella letteratura di Richard Yates, lo dimostrano i tanti interventi svolti nei frequentissimi reading letterari cui, controvoglia, partecipava. In un'intervista del 1972 – guarda caso poco dopo quei disordini sociali che avevano coinvolti centinaia di migliaia di giovani in Europa – Yates racconta ai suoi intervistatori che, sin dalla stesura iniziale di "Revolutionary Road", l'idea di fondo era quella di costruire un personaggio che giustificasse – pagina dopo pagina – quelle pulsioni che, tragicamente, emergeranno sul finire del libro. Ciò che importa, afferma lo scrittore, non è la mancata riuscita nella vita o il successo sfiorato, quanto il fallimento. Ed è proprio il fallimento a fare da punto di raccordo in "Revolutionary Road" o – come lo stesso Yates ha ricordato - ad accomunarlo a un tema caldissimo del suo libro: l'aborto.

Il tema dell'aborto
Sempre in uno dei tanti interventi pubblici, ha dichiarato: "Sì, l'aborto. Ogni cosa nel libro è abortita. C'è da supporre sia questo il tema del libro. Mi ricordo quando ne lavoravo alla prima stesura, che tutti mi chiedevano di cosa stessi scrivendo. E allora io rispondevo sempre che stavo scrivendo un libro sull'aborto [..]. E i ragazzi mi chiedevano allora cosa intendessi per aborto, e io rispondevo che si trattava di una serie di aborti: carriere, ambizioni, progetti, sogni". Un abbandono prematuro, insomma, un qualcosa che non si è portato fino in fondo, in cui non si è creduto. Ed è su quel qualcosa che le nevrosi di Yates hanno costruito una carriera. Dopo il divorzio con la prima moglie, si risposa nel 1968, ma i continui problemi con l'alcool e le droghe, renderanno difficilissimi i suoi rapporti con gli altri. Nel 1969 esce il suo secondo romanzo, "A special Providence", che arriva ben otto anni dopo il precedente. Le sue incursioni nel mondo letterario continuano ad essere contrastanti. Nel 1975 va in stampa "Disturbing the Peace", libro che porterà buona parte della critica a dar per conclusa la sua carriera letteraria. Ma negli anni successivi continua a sfornare libri, alternandoli alla carriera accademica che lo porta nell'università della California e successivamente dell'Alabama. Muore nel 1992 per alcune complicazioni sopraggiunte dopo un piccolo intervento chirurgico. Presso Minimum Fax è in uscita la sua opera completa.

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