Arriva l'instant cult di Richard Kelly
Donnie e Samantha Darko sono i protagonisti della giornata di oggi che ha in cartellone prima il director's cut dell'instant cult di Richard Kelly e poi l'anteprima del sequel firmato Chris Fisher.
Nel mondo reale invece sarà Laura Morante l'invitata speciale chiamata a parlare ai giurati del Giffoni Film Festival.
Ieri invece Christina Ricci e Milo Manara a modo loro hanno intrattenuto e insegnato cose diverse ai ragazzi.
L'ex bambina della famiglia Addams, poi attrice dark indipendente e ora divetta hollywoodiana mainstream, in linea con il suo nuovo personaggio non ha avuto guizzi particolari se non qualche aneddoto deludendo chi si aspettava un personaggio in linea con i ruoli scelti in passato.
Milo Manara invece ha rivelato un progetto in tandem con Chris Claremont (il vero padre degli X-Men) e una visione non comune dei tabù.
Da Mercoledì a Trixie
Se siete rimasti all'immagine trasgressiva, indie, dark e arrabbiata di Christina Ricci siete rimasti indietro. Dopo l'avvio con il ruolo di Mercoledì in La famiglia Addams e la prosecuzione con ruoli come quello in Buffalo '66 ora Christina Ricci sembra avviata verso una carriera hollywoodiana nel senso più canonico del termine.
Speed racer è stato solo una delle avvisaglie, i prossimi film che la vedono protagonista infatti sono "un thriller su una donna che non si sa se sia o meno viva con Justin Long e Liam Neeson chiamato AfterLife e Born to be a star, una commedia d'amore scritta da Adam Sandler, su un ragazzo che vuole fare l'attore porno in quest'ultimo film, che potrebbe sembrare quasi un ritorno a temi fuori dagli schemi, Christina interpreta "la parte più dolce della vita del protagonista, quella che vorrebbe avere" una delusione quindi.
Ma oltre alle scelte professionali film parlano il suo look e il modo in cui si propone. Christina arriva con capelli lunghi biondi in pieno stile californiano e regala complimenti a destra e a manca.
Provocata sulla questione e sul cambiamento risponde che è "cresciuta in un momento in cui c'erano meno tabloid e paparazzi ed ho avuto gli stessi problemi delle giovani ragazze che crescono. Certo avrei voluto farlo in maniera più privata e ho avuto i miei dolori formativi ma siccome fui lasciata in pace e siccome mi furono fatte poche critiche sono riuscita a rimanere sana. Ad ogni modo avevo il classico difficile rapporto con la mia immagine, ero arrabbiata come tutte e ovunque mi vedessi non mi piacevo. Ma ora non lo penso più".
Un ultimo lampo però lo regala con un aneddoto dal folle set di Paura e delirio a Las Vegas a cui ha partecipato a 17 anni: "Lavorare con Terry Gilliam fu veramente divertente, ricordo in particolare una scena con Johnny Depp e Benicio Del Toro in cui stavo sdraiata per terra mentre loro due mi frustavano e in quel marasma Johnny ad un certo punto comincia a dirmi insistentemente di mordergli la caviglia più forte che potessi senza farmi problemi. Fu una lavorazione veramente folle".
Dietro una donna nuda c'è sempre qualcos'altro
È un signore di circa 65 anni Milo Manara, non particolarmente audace nelle sue parole e dalle idee non eccessivamente trasgressive. Il più grande illustratore e fumettista erotico (e non) italiano infatti si dichiara anche pieno di tabù e condizionato dall'esigenza di non turbare eccessivamente il pubblico, specialmente i bambini: "So di dovermi muovere con circospezione e stare attento a non urtare le sensibilità. Nel rapporto con l'infanzia bisogna fare molta attenzione a non rovinare determinati equilibri".
Ad ogni modo ci tiene a precisarlo gran parte dei suoi lavori non sono erotici "del resto dietro una donna nuda ci sono sempre una porta, una finestra o una sedia. Bisogna saper fare di tutto". Di sicuro però poi è stato il disegnatore di storie erotiche scritte anche da grossi nomi come Vincenzo Cerami, Federico Fellini o Alejandro Jodorowski "che sapendo che sarei stato io ad illustrare poi hanno sempre scelto di dare sfogo alle loro visioni erotiche" quindi si torna a bomba.
Ma secondo Manara i veri tabù (benché esistenti) non sono quelli relativi al sesso "Trovo che il sesso abbia nella vita quotidiana lo stesso peso che ha nei miei fumetti. Mentre rispetto molto i veri tabù come quelli relativi alla morte. Nei miei fumetti difatti raramente si muore e di sicuro non ci sono killer".
E quindi anche la censura ha poco senso "però bisogna tenere fuori bambini cioè non vanno usati. Trovo che non ci sia nulla di male in Lolita di Nabokov ma per un film non userei mai una bambina".
Il prossimo progetto ad ogni modo segna un'altra collaborazione d'eccezione. Manara è infatti per la Marvel Comics l'illustratore di Girls on the run, storia scritta da Chris Claremont che riguarda le donne dell'universo degli X-Men in una veste senza poteri "Si perdono temporaneamente i poteri e quindi si vestono anche normalmente. Non hanno quei costumi molto ipocriti con cui solitamente sono ritratte. Sono un modo tutto americano di mostrare quella che di fatto è nudità senza che lo sia apertamente. Alla fine quella è pelle colorata".