Il film di Garrone rappresenterà il nostro paese agli Oscar.
di Valentina Cauteruccio
Gomorra, da Saviano a Garrone fino agli Oscar
È ufficiale, l'ultimo film di Matteo Garrone Gomorra, tratto dall'omonimo libro inchiesta di Roberto Saviano, sarà il film candidato a rappresentarci nella notte degli Oscar 2009. La pellicola di Garrone ha sbaragliato la concorrenza di Cover Boy di Carmine Amoroso, Giorni e Nuvole di Silvio Soldini, Tutta la vita davanti di Paolo Virzì e dell'altro caso cinematografico di quest'anno Il Divo di Paolo Sorrentino. Dopo essere arrivato alla ribalta con la regia di film come L'imbalsamatore e Primo Amore, quest'ultimo un adattamento del libro "Il cacciatore di anoressiche", si cimenta in un altro difficile adattamento, il libro di Saviano che racconta la sua città, la parte peggior di Napoli, quella della camorra e dei suoi traffici. Il regista porta sullo schermo solo cinque storie raccontate nel libro, e con abile maestria, con scelte registiche che calzano a pennello il racconto, soprattutto la camera a mano nei palazzi di Scampia, crea una pellicola che senza giudizi e sentenze pretende solo di raccontare.
Ora questa pellicola tenterà di arrivare in America cercando di essere scelta, tra una vasta rosa di film, tra i cinque che gareggeranno come Miglior Film Straniero agli Oscar 2009. La positiva accoglienza e il Grand Prix della giuria a Cannes '08 fanno ben sperare, ma sapremo se il nostro cinema italiano sbarcherà oltre oceano solo il 22 gennaio '09, un mese prima della fatidica notte stellata. Lo scorso anno la giuria incaricata dall'Anica di scegliere il film per gli Oscar si era spaccata in due fazioni tra Mio fratello è figlio unico di Luchetti e La sconosciuta di Tornatore, che la spuntò per un solo voto di scarto.
Quest'anno indiscrezioni parlano di una scelta unanime da parte della giuria, che tra i suoi componenti annovera nomi come il regista Gianni Amelio, l'oscar Dante Ferretti, il critico Paolo D'Agostini e il produttore Aurelio De Laurentiis. La scelta è stata fatta, ora bisogna solo aspettare e sperare che questo squarcio di realtà campana possa esportarci all'estero. Sperando che questo film non venga mai strumentalizzato ma solo apprezzato per quello che è; una pellicola degna di fare entrare il cinema italiano contemporaneo a testa alta nella notte degli Oscar.